Ciao Franchi,
I neophema splendida, rispetto ai più adattabili parrocchetti turchesi, si rivelano maggiormente sensibili nella scelta del nido, in particolar modo se una coppia esperta è già stata abituata a disporre di determinate strutture: talvolta accade che la femmina deponga nelle mangiatoie oppure stenti ad incubare continuativamente le uova, poichè l'alloggio non risponde in pieno ai canoni che la specie richiede.
Di frequente la problematica risiede nel substrato, altre volte nella foggia e ubicazione del nido, oppure ancora nella luminosità della camera di cova: analizziamo una questione alla volta.
Gli splendida dimostrano una particolare dedizione nell'allestimento nel nido: alcuni riproduttori amano introdurvi piccole frasche e rametti, soprattutto se dal forte potere aromatico, con lo scopo di preservare l'alloggio da infestazioni di parassiti, mantenere l'igiene e conservare la salute del delicato piumaggio.
Talvolta può rendersi necessario disporre di piccole quantità di piccoli fuscelli, sistemati nell'alloggio a disposizione degli animali oppure direttamente nel nido, lasciando che siano i riproduttori a sistemarli come meglio aggrada.
In alternativa, è plausibile che la femmina non reputi sufficiente l'intensità luminosa presente nella camera di cova, richiedendo un foro d'ingresso di grandezza smisurata per favorire l'entrata dei raggi solari.
Di fatto, i parrocchetti del genere neophema sono soliti nidificare nelle cavità provocate da rami decaduti, solchi e invenature in tronchi vuoti, ove l'entrata del nido e spesso ampia quanto il gacilio dedicato all'incubazione.
A tal scopo, risulta inoltre possibile praticare piccoli fori col trapano sulle pareti del nido, riducendo così anche i comuni ristagni d'umidità talvolta letali durante l'accrescimento dei pullus; in alcuni casi estremi, ho persino provveduto a rimuovere parte della copertura dell'alloggio sostituendola con la comune rete metallica per la delimitazione delle voliere.
È inoltre necessario ubicare la struttura in modo accessibile, non necessariamente ad elevata altezza in quanto, come sappiamo, ci troviamo d'innanzi a Psittacidi di indole terricola: piuttosto sarebbe preferibile prevedere un posatoio d'innanzi al foro d'ingresso, posizionato in tal modo che risulti agevolmente raggiungibile da qualsiasi angolazione della voliera: tale precauzione risulta utile durante l'allevamento di tutti quei pappagalli provenienti da regioni desertiche, i quali - come i Neophema - non hanno sviluppato notevoli capacità d'arrampicata.
Per la medesima ragione, sarebbe preferibile mettere a disposizione un nido a sviluppo orizzontale, non eccesivamente ampio, ma caratterizzato da un discreto tasso di luminosità interna.
In conclusione, ti sarà sufficiente seguire questi piccoli accorgimenti per migliorare in modo notevole il contesto riproduttivo, eludendo buona parte degli imprevisti nelle prime fasi di deposizione ed incubazione.
Buona fortuna!