Mi dispiace per l'allevatore, a cui va tutta la mia solidarietà.
E' giusto il monitoraggio, senza comunque creare falsi o inutili allarmismi.
Grazie Marco per l'aggiornamento.
INFLUENZA AVIARIA. Trovato focolaio in provincia di Torino03/10/2007 - 10:02
L'Asl 8 di Chieri, in provincia di Torino, ha scoperto in un allevamento di Pancalieri (TO), un focolaio di influenza aviaria a bassa patogenicità. L'azienda sanitaria ha rassicurato i cittadini sottolineando di aver messo in atto tutte le misure preventive e di sicurezza. Verranno infatti abbattuti tutti gli animali presenti nell'azienda e gli allevamenti presenti nell'area di cinque chilometri verranno monitorati.
Mi dispiace per l'allevatore, a cui va tutta la mia solidarietà.
E' giusto il monitoraggio, senza comunque creare falsi o inutili allarmismi.
Grazie Marco per l'aggiornamento.
Non importa cosa facciamo....
è come lo facciamo che realmente conta.
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GIANLUCA ANNIBALLI F.E.O.r.a.e 0009 - A.O.E r.n.a SV 370
Scusate ma di che allevamento si tratta? saluti.
Aviaria:virus H5N1 mutato, più facile contagio tra umani
venerdì, 5 ottobre 2007 7.33
Versione per stampa
NEW YORK (Reuters) - Il virus H5N1 dell'influenza aviaria ha subito una mutazione e può contagiare più facilmente gli esseri umani, anche se non si è ancora trasformato in una variante tale da provocare la pandemia: sono le conclusioni di un gruppo di ricercatori dell'università statunitense di Wisconsin-Madison.
Le modifiche sono preoccupanti, ha detto il dottor Yoshihiro Kawaoka, che ha guidato lo studio.
"Abbiamo identificato un cambiamento specifico che può far sviluppare l'influenza aviaria nell'apparato respiratorio superiore umano", ha spiegato il ricercatore. "I virus che stanno circolando in Africa ed Europa sono quelli più vicini a diventare un virus umano".
Campioni del virus presi recentemente da volatili in Africa ed Europa mostrano tutti la presenza della mutazione, hanno scritto Kawaoka e i suoi colleghi nel bollettino del Public Library of Science, PLoS Pathogens.
"Non mi piace terrorizzare il pubblico, perché non può fare molto. Ma allo stesso tempo è importante per la comunità scientifica capire cosa sta accadendo", ha detto Kawaoka in un'intervista telefonica con Reuters.
Il ministero della Salute italiano ha precisato in una nota che "non cambia, in alcun modo, l'attuale livello di allerta e che il rischio di una pandemia influenzale, resta assente".
In Italia, ha aggiunto il ministero, quest'anno "non si è ancora verificato alcun caso di infezione su animali da parte del virus H5N1".
Il virus H5N1 dell'influenza aviaria, che colpisce soprattutto gli uccelli, ha contagiato dal 2003 329 persone in 12 paesi, provocando la morte di 201 pazienti. Molto raramente il virus si è trasmesso tra le persone, ma se acquisisse la capacità di farlo facilmente, potrebbe causare un'epidemia globale.
Tutti i virus influenzali sono in evoluzione costante e gli scienziati hanno alcune idee sulle mutazioni necessarie per trasformare il virus al punto di rendere facile il contagio umano. I volatili hanno normalmente una temperatura corporea di 41 gradi, mentre quella degli umani è più bassa, 37 gradi. L'ingresso del nostro naso e della gola ha di solito una temperatura di 33 gradi.
"Dunque di solito la 'bird flu' non si sviluppa nel naso o nella gola degli umani", dice Kawaoka. Questa particolare mutazione consente all'H5N1 di vivere a temperature più basse, appunto quelle del nostro apparato respiratorio superiore.
© Reuters 2007. Fonte: Reuters on LIne per Stampa
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05-OTT-07 16:49
INFLUENZA AVIARIA: AVITALIA, NO AD ALLARME PREVENTIVO
Roma, 5 ott. (Adnkronos) -Avitalia, la principale Associazione Nazionale di Produttori Avicunicoli, mette in guardia sul pericolo di un allarme preventivo sull'influenza aviaria per le notizie che stanno montando in queste ore, in seguito alla diffusione di uno studio condotto dal dottor Yoshihiro Kawaoka dell'Universita' Wisconsin-Madison, sulla possibile mutazione del virus H5N1 in una forma piu' pericolosa per l'uomo.
(Sec/Gs/Adnkronos)
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Che torta è se manca la ciliegina?
Mannaggia, mancava solo questa!!!
Non importa cosa facciamo....
è come lo facciamo che realmente conta.
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Dormiamo...... tranquilli?
Allegato 421
Speriamo bene....
Non importa cosa facciamo....
è come lo facciamo che realmente conta.
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GIANLUCA ANNIBALLI F.E.O.r.a.e 0009 - A.O.E r.n.a SV 370
Aviaria: Istituto zooprofilattico, nessun allarme per mutazione virus
PADOVA - Dopo la nota diffusa ieri dal ministero della Salute - in riferimento allo studio su una mutazione nei ceppi dei virus aviari H5N1 in Europa e Africa - che sottolineava come non cambiasse in alcun modo il livello di allerta, anche l'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie ha precisato che il rischio di contagio per l'uomo non e' aumentato. Qualsiasi allarmismo, quindi, e' del tutto ingiustificato, secondo quanto dice il Centro di referenza nazionale per l'influenza aviaria. "Lo studio, effettuato su ceppi virali isolati nel 2004 in topi di laboratorio infettati sperimentalmente - si legge in una nota - mostra la possibilita' da parte di tali virus di replicare in maniera efficace nelle vie respiratorie superiori di questi animali. L'esistenza di virus con queste caratteristiche e' quindi nota da ormai tre anni. Pertanto non si evidenziano novita' tali da giustificare un aumento del rischio per l'uomo". (Agr)
08 ottobre 2007 | 13:36
Faenza: revocato l'allarme aviaria da virus H5n2
Faenza. Non c’è più alcun timore nel territorio faentino per la diffusione dell’influenza aviaria. Dopo le disinfestazioni eseguite nell’allevamento oggetto del focolaio di influenza aviaria e dei successivi controlli effettuati negli allevamenti vicini, è stata infatti revocata l’ordinanza del 20 agosto scorso. Il provvedimento era stato emesso a seguito dell’individuazione di un focolaio di influenza aviaria da virus H5N2 in un allevamento avicolo situato nel comune di Lugo. Pur non essendoci pericoli per le persone – non si trattava infatti dell’H5N1, il virus asiatico letale per l’uomo – era stata istituita una zona di restrizione del raggio di circa 3 chilometri attorno al focolaio, con l’immediata adozione di misure precauzionali e controlli sanitari da parte del competente Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria.
Per impedire il diffondersi della malattia, era stata inoltre istituita una “zona di attenzione”, per un raggio di circa 10 chilometri attorno al focolaio, comprendente anche parte del territorio faentino (a grandi linee il territorio compreso fra Granarolo e Cotignola). I controlli effettuati dopo gli interventi di disinfestazione hanno dato esito negativo e la situazione è ora tornata nella normalità.