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Discussione: L'Astro aurora

  1. #1
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    L'Astro aurora

    L'Astro aurora Pytilia phoenicoptera, Swainson 1837

    Divagazioni sul tema: ornitofilia
    di Alamanno Capecchi

    Premessa: Questo articolo fu scritto in epoca che definirei “pionieristica” e quindi va letto come un pezzo di archeoornitocoltura.

    « O che crede, d'avé sempre vent'anni; anco lei il più pane l'ha mangiato ». Ripenso a quanto mi disse, nel suo colorito modo di esprimersi, la cara " tuttofare " Rosaria, ormai quasi inferma, quando, circa un mese fa, andai a farle visita perché mi ero lamentato di certi dolori articolari, che da qualche giorno non mi davano pace. Forse aveva ragione, stavo diventando vecchio: un vecchio precoce, pessimista e brontolone di quelli che ad ogni piè sospinto dicono sempre, : ai miei tempi , ai miei tempi e mai perdono l’occasione di criticare. In certi momenti ho veramente l’impressione che tutto si muova per un solo fine: il denaro. Ma è veramente così?

    Un'improvvisa burrasca, di quelle che rendono inutile l'ombrello, quando
    l'acqua:, stringe un patto col vento cadendo di sbieco per meglio bagnarti e rimbalza a cascata sul selciato, mi costrinse a ripararmi, in tutta fretta, in un negozio livornese di pesci ornamentali.
    Nel locale vi erano numerosi appassionati, di ogni età, ma soprattutto giovani, che parlavano con entusiasmo della loro esperienza di acquariofili, descrivendo il nido galleggiante del Betta splendens o la nascita dei Lebistes reticulatus e dei Mollienesia latipinna.



    Persone che non partecipano a mostre, non vincono premi, non vendono niente; paghe solo di poter aprire una parentesi distensiva e di piacevole osservazione su un mondo fascinoso.e affascinante come il mondo sommerso.
    Come molti possessori di vaschette con i pesci rossi sono diventati appassionati allevatori di piccoli pesci tropicali, così chi possiede una gabbia con qualche uccellino e dispone di luogo adatto, potrebbe diventare un riproduttore ed un osservatore dei costumi dei piccoli esotici; le possibilità ci sono, anche perché una voliera ben equilibrata nei rapporti: taglia e numero degli uccelli, numero delle piante e spazio a disposizione, non richiede molto più tempo, per la manutenzione, di un acquario tropicale nelle stesse condizioni.
    Certo la strada da percorrere non ha la guida di velluto.

    Scarsa la letteratura di settore.

    I pochi i libri italiani o tradotti in italiano riportano spesso notizie incomplete e contraddittorie, tali da scoraggiare, anziché stimolare, un'esperienza diretta. Questo giudizio non è una critica all'operato degli autori per una serie di validi motivi. Nessuno può pretendere che chi scrive un libro di ornitocoltura, che tratta numerose specie, abbia o abbia avuto un'esperienza diretta con tutte; anche con quelle con le quali ha avuto un'esperienza personale i risultati e quindi le impressioni ricavate dipendono da molti fattori, come la zona di provenienza, gli stress, le condizioni ambientali, climatiche ecc.

    Voglio mettere unicamente in evidenza che siamo di fronte a una branca cenerentola dell'ornitocoltura, molto spesso scarsa di dati pratici, anche per specie che meriterebbero più considerazione.

    Per darne un'idea citerò ad esempio l'Astro aurora Pytilia poenicoptera, grazioso piccolo Estrildide africano dalla piacevole, anche se non appariscente colorazione: grigio in varie tonalità in contrasto con il rosso delle ali e della coda.



    Riferendosi all'habitat G. Mandahl - Barth, M.G. Peyrot - Madda¬lena e V. Orlando dicono che questa specie predilige i terreni umidi; il Bechtel afferma che vive anche nelle foreste secche; il Menassé consiglia di allevarlo in ambienti dove non vi sia traccia di umidità; il Ronna scrive che si trova in zone ricche di folte erbe e quindi presumibilmente umide.



    In merito alle difficoltà di mantenimento G. Mandahl – Barth, M.G. Peyrot - Maddalena riportano che è delicato quasi come il Melba; il Menassé, grosso modo, è dello stesso avviso; il Cristina sostiene che non crea problemi e che anche l'acclimatazione è abbastanza facile; dello stesso parere è il Bechtel che lo considera " pacifico e resistente ".

    Per la riproduzione ín cattività i pareri sono ugualmente discordi. Il Menassé la considera cosa difficilissima; l'Orlando cita un caso di riproduzione avvenuta in Ame¬rica nel 1956; il Cristina assicura che si riproduce in voliera abbastanza frequentemente; il Ronna, G. Mandahl - Barth, M.G. Peyrot - Maddalena- e il Bechtel non riportano dati sull’argomento.

    Esperienza personale.

    Ho scarsa esperienza con questa specie avendo posseduto in passato, in tempi diversi, un maschio e successivamente una coppia: esperienza limitata ma positiva. Il maschio, liberato in voliera, dopo pochi giorni manifestò una tale bramosia di covare che fui costretto a toglierlo in quanto disturbava in continuazione gli Amaranti, introducendosi nei loro nidi, per incubare le uova. La coppia, sebbene ospitata in una piccola gabbia, spesso spostata da un posto all'altro, all'inizio della primavera palesò il desiderio di costruire il nido tentando di ammassare in un angolo il poco materiale che poteva capitare a portata di becco. Ai primi di aprile la femmina depose quattro uova sul fondo della gabbia, che andarono ovviamente perdute. Trasferiti tutti e due in voliera effettuarono, dalla metà di aprile a settembre inoltrato, tre cove portando all'indipendenza sette piccoli. I nidi, di forma ovale con apertura laterale, furono costruiti in fitti cespugli in punti diversi e sempre a poco più di un metro di altezza.

    Per quanto riguarda l'alimentazione si cibarono quasi esclusivamente di panico, eccetto nel periodo riproduttivo.
    Durante la deposizione e l'allevamento fecero infatti largo consumo di animalucci vivi reperiti sul fondo della voliera e, in particolare, di larve della farina e " uova di formica " fresche (soltanto quelle ancora piccole e bianche). In definitiva un uccellino non forastico, di buona salute e facilmente riproducibile.

    Un mondo, quello dei piccoli uccelli esotici, ancora tutto da scoprire. Un mondo di piccole cose piene di poesia.

    Ho da poco finito di fare una " passeggiatina " lungo la voliera, sono più di venti metri, per un controllo. A terra quattro Amaranti, usciti da pochi giorni dal nido, seguono la madre e imparano a mangiare da soli, colpendo con il becco tutto ciò che attira la loro attenzione. Poco distante, su un ramoscello quasi nudo, due piccoli Cordon blu
    reclamano a gran voce il cibo. Più avanti, in un abete tagliato a cespuglio, tre nidi: uno è isolato ed è occupato da una coppia di Cordon blu, gli alti due sono vicinissimi, quasi a contatto ed in quello superiore, a forma di uovo con l'asse maggiore parallelo al terreno, lavora indaffaratissima, intenta alle rifiniture, la coppia dei Granatini,
    in quello inferiore, più piccolo, cova il ruficauda maschio. Ancora pochi passi: tra le foglie di un sempreverde, dalle aperture rimpicciolite ad arte con fili d'erba di due cassettine per ondulati, occhieggiano immobili un Guancia arancio e un Diamante di Gould.
    Mi vengono in mente le prime parole con le quali Luigi Casanova intitolò un suo articolo pubblicato nel n° 2/79 di Avifauna: « Momenti magici…». Momenti magici sì, ma anche timori. Timore che una bufera estiva distrugga un nido, anche se riparato; timore che un Biacco riesca a trovare un'apertura ed entri in voliera; timore che i topi possano portare scompiglio e malattie.

    Timori sì, ma anche momenti magici.

    __________________________________________________ ____________



    Alamanno Capecchi

  2. #2

    La passeggiata lungo la voliera e le riflessioni che la accompagnano sono di per se, a mio avviso, un momento magico. Uno dei molti che si susseguono nella lettura di queste preziose esperienze

  3. #3
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    Ancora un articolo memorabile, grazie!


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  4. #4
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    Bellissimo l'astro Aurora [[[[^
    E veramente un momento magico la passeggiata lungo la voliera e le riflessioni, che anche noi, nel nostro piccolo facciamo in continuazione, timori sì ma molti momenti magici....
    Grazie come sempre
    Saluti
    Stefano

  5. #5
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    Quote Originariamente inviata da marco cotti Visualizza il messaggio
    « Momenti magici…».
    Dio mio che bello!
    Grazie Alemanno!!!

    Non condivido la tua idea, ma darei la vita perché tu la possa esprimere!
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  6. #6
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    Grazie!!!!!

    Articolo fantastico!!!

    Sarei veramente contento e onorato di poter conoscere un giorno Alamanno... [[//]*
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  7. #7
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    La passeggiata lungo la voliera e le riflessioni che la accompagnano sono di per se, a mio avviso, un momento magico.

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