..(continua 2a parte)
Il nido presenta un corridoio d'entrata lungo circa 7-9 cm, non posto
peraltro a livello del suolo. Depone usualmente da 4 a 6 uova, ma non sono
rare le deposizioni di 3 uova. Ambedue i sessi covano. Usualmente gli
adulti emettono un segnale quando si avvicinano ai pulli in seconda fase di
crescita. Nidi composti di 3 o più pulli sono riscaldati per 7-9 giorni, ma
nel caso di nidi con un solo pullus la femmina rimane nel nido fino che il
pullus non ha raggiunto 14-15 giorni di età.
I nidiacei di questa specie chiedono l'imbeccata nel modo caratteristico
delle Astrildi; non appena impiumati (o in stato di tensione?) sono usi
tendere le loro teste ben dritte verso gli adulti.
Il richiamo di allarme è un rumoroso "tsittsit-tsit". Una più delicata
nota, sebbene onomatopeicamente simile, è invece un segnale di contatto e/o
di involo.
ll canto dei maschi è complesso, caratterizzato com'è da molte varianti.
Infatti molti maschi presentano nel loro canto variazioni considerevoli e
molto interessanti. Ad esempio lo stesso individuo può far sentire trilli
quasi simili a quelli del Canarino; note profonde e sonore come gli Usignoli;
frasi flautate che attingono quasi alla musicalità di quelle dei Merli.
I maschi fanno sentire il canto quando si trovano soli, in luoghi appartati
e, come già detto, nel corso del display. Anche le femmine fanno sentire un
canto delicato, sebbene diverso da quello dei maschi, specialmente se
prive di partner o solitarie. Infine gli juveniles emettono un rumoroso
richiamo di richiesta durante il loro primo stadio di sviluppo ».
Esperienza personale.
Anche in questo caso, come nell'articolo precedente, mi servirò del
quaderno degli appunti per esporre con più immediatezza i comportamenti
essenziali e significativi.
Agli inizi di giugno del 1985 alloggiai in voliera una coppia di E.
dybowskii che tolsi a fine settembre con un nulla di fatto. Alloggiata
successivamente in gabbia, soltanto a dicembre inoltrato il maschio
manifestò chiaramente con la « danza » nuziale e con il canto la forma
amorosa. Per evitare imprevisti, legati alla cattiva stagione, preferii separare
i due partner riunendoli nuovamente, in voliera, il 25 aprile dell'anno
successivo.
16 maggio 1986 - Inizio della costruzione del nido a circa un metro e venti cm su
un abetino.
14 giugno 1986 - Hanno terminato da pochi giorni (costruzione lentissima) la
loro opera; si tratta di un nido piuttosto piccolo, di forma sferoidale, senza
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imbottitura interna e con apertura laterale ampia, poco curato ma solido.
22 giugno 1986 - Stanno covando; sono riuscito a contare quattro uova ma forse
sono cinque.
21 luglio 1986 - Riesco a vedere per la prima volta le giovani E. dybowskii
posate all'interno di un cespuglio: sono quattro e assomigliano agli adulti, la
« mantellina » rossa è però più ridotta e opaca e mancano delle macchie
bianche; evidentissime le escrescenze madreperlacee ai lati del becco. Il
richiamo durante l'imbeccata è acuto e argentino.
24 luglio, 1986 - Durante l'incubazione ho avuto modo di osservare il
comportamento del maschio quando non cova; sta nelle vicinanze del nido
pronto a far sentire il caratteristico tcie-tcietcie di allarme, che diviene semprepiù manifesto e insistente man mano che il ciclo riproduttivo avanza, appena ritiene visiano condizioni di pericolo (atteggiamento assunto anche dalla femmina,sia pure con minore impegno). Dopo l'involo l'allarme è sostenuto daí duepartner contemporaneamente.
Il maschio, che si dimostra il più temerario, va incontro all'intruso ripetendo a mitraglia il suo tcie-tcie-tcie cercando di richiamare l'attenzione su di se. Questo rituale è riservato a tutti i gatti che transitano nei pressi della voliera; ai giovanissimi biacchi Coluber viridiflavus che qualche volta vi penetrano attraverso le fitte maglie della rete e al sottoscritto se diviene troppo invasivo; nessuna reazione, invece, di fronte ad orbettini Anguis fragilis e al grosso Pastore tedesco quando si accuccia nel vialetto a ridosso del nido.
29 luglio 1986 - I piccoli mangiano da soli, ma i genitori continuano ad
alimentarli in parte. Questi Uccelli non danno assolutamente l'impressione
di sentirsi in un ambiente circoscritto e il loro comportamento è
apparentemente naturale a differenza degli Astri ali gialle che, qualche volta,
volano alla rete e sembrano avere nostalgia di spazi aperti.
Durante il giorno, i figli stanno separati dai genitori ma a sera si
riuniscono per dormire dove la vegetazione è più fitta. Per tenersi in contatto
usano due segnali: il consueto tcie-tcie-tcie (anche tcii-tcii-tcii), emesso ad
intervalli maggiori e con minore intensità di quando viene utilizzato in caso
di pericolo, o supposto tale, e un siiii-siiiisiiii particolare; quest'ultimo
soprattutto dai giovani prima di appollaiarsi per la notte.
6 agosto 1986 - Hanno costruito un nuovo nido sul solito abetino e vi si alternano regolarmente.
8 agosto 1986 - I nati della prima covata iniziano a mettere i puntini bianchi.
Ancora visibili, ma molto meno, le « perle » ai lati del becco.
15 agosto 1986 - I giovani sono, ormai, indipendenti e in muta. Si spostano a
coppie (sono infatti due maschi e due femmine) e non stanno più insieme.
27 agosto 1986 - Dal secondo nido erano nati quattro pulii, ma
sfortunatamente li ho trovati morti (due ieri e due oggi) nei pressi del
nido con il gozzo pieno di semi.
La cosa non mi ha colto di sorpresa; a differenza dei fratelli maggiori
che, fino a quando rimasero nel nido, non fecero mai udire richiami; questo
secondo gruppo di nati si fece sentire insistentemente dai primissimi
giorni, ogni volta che qualche Uccellino sostava nelle vicinanze del nido.
Avevo notato anche che i genitori si dedicavano contemporaneamente ad
una affannosa ricerca di insetti e quando si incontravano si scacciavano a
vicenda. Tutti questi sintomi denunciavano una forte riduzione di prede
preferenziali, sottolineata dall'alimentazione inadatta a base di grani
fornita ai pulli precocemente e che aveva, con ogni probabilità, causato la
loro morte. Ignorate le larve della farina.
28 agosto 1986 - I figli hanno completato la muta e un maschio con una
pagliuzza nel becco esegue la danza nuziale spostandosi in diagonale verso
gli Astri ali gialle, maschi e femmine, che gli passano a tiro.
6 settembre 1986 - Malgrado i rituali intimidatori, che mettono in atto
quando mi avvicino al nido le E. dybowskii sono poco impressionabili,
almeno quando sono alloggiate in una grande voliera ricca di piante, cosa
che ho potuto constatare più volte. Come esempio riporto il seguente episodio.
Intorno all'ingresso di un nido globulare, costruito di recente tra i
rami di un fitto cespuglio, ho veduto, ieri, armeggiare indaffaratissimo un
Codaceto Estrilda caerulescens (Vieillot) maschio scapolo. Convinto
fosse vuoto, questo pomeriggio, ho introdotto un dito nell'apertura del nido
per verificare causando uno « sfarfallio che ha prodotto una vistosa
deformazione nella cupola; scuotendo il nido dal dietro ho fatto uscire
l'occupante che subito, da terra, ha cominciato a emettere un insistente e
rapido tcie-tcie-tcie, al quale si è aggiunto quello dell'altra accorsa in suo
aiuto (la voliera è lunga più di 20 metri). Mi sono immediatamente
allontanato: pochi minuti dopo il danno era stato riparato e l'incubazione
ripresa tranquillamente.
13 settembre 1986 - Consegnate tre delle quattro uova deposte (una è
risultata chiara) ad un amico che le ha affidate ad una coppia di Passeri del
Giappone. (Aggiungo che anche in questo caso i tre pulli morirono dopo
una diecina di giorni per l'alimentazione inadatta).
(continua)