una guida per il Cites , si può fare ?

[Sara Mandora]

sarebbe bello , ovviamente se possibile , fare una piccola guida per tutti gli utenti che hanno questo obbligo . fatta in italiano corrente e non in burocratese :D , magari tipo faq e con dei modelli fac-simile . che ne dite ??
mi capita mooooolto spesso di leggere o sentire gente molto confusa a riguardo , onestamente in alcune cose lo sono anch'io .
vi faccio un piccolo esempio ; mi sono recata al CFS di Brescia lo scorso anno e mi hanno detto che il registro non mi serve , davanti a me hanno chiamato Milano per avere informazioni più corrette e loro hanno confermato .
ora leggo e mi è stato anche detto che invece lo devo avere . come mi comporto ?
spero davvero che si riesca a fare , sarebbe mooooolto utile !]]-

[Daniele Zoli]

Ciao Sara,
innanzitutto mi congratulo per la tua nomina a moderatore! e sono certo che darai un forte contributo per incrementare la nostra sezione.
Qualcuno voleva includere noi pappagallari nella tabella A del CITES per evitarci l'estinzione!
A proposito di CITES, la domanda che fai e' molto utile anche perche' ancora oggi gli uffici CITES si muovono un po' in ordine sparso, ce ne sono di quelli molto preparati e di quelli un po' cosi' cosi'.
Chiunque abbia domande specifiche da porre puo' postarle e cercheremo di dare le risposte migliori possibili.
Per quanto mi riguarda metto a disposizione tutta la mia "modulistica informatizzata" (denuncia di nascita, documento di cessione etc.) anche se mi auguro che un mio amico (che reputo uno dei maggiori esperti in materia) che ci sta seguendo come ospite prima o poi transiti anche per questo forum per darci il suo prezioso contributo tecnico.
Intanto ti indico un sito molto ben fatto che fornisce un quadro completo e dettagliato della normativa CITES: http://www.agapornisclub.com/cites.htm

[Roberto Giani]

Però in quel sito si parla solo di inseparabili, che sono tutti in All. B.

Non ho trovato da nessuna parte indicazioni chiare per la gestione dei soggetti in All. A, nemmeno sul sito della FOI (e questo a parer mio è MOLTO grave, o per lo meno è indice di come sono tenuti in considerazione gli allevatori di pappagalli).
Poi ci sono eccezioni come i Kakariki che stanno in A ma hanno anche un altro tipo di esonero ecc. ecc.

Appoggio in pieno la richiesta di Sara. Linee guida chiare, scritte in ITALIANO e non in burocratese.
Questo dovrebbe poi essere un punto di partenza per martellare le istituzioni spingendole a modificare e soprattutto SEMPLIFICARE la gestione della maggior parte di pappagalli che è dimostrato non aver da tempo più alcun prelievo in natura, come ad esempio TUTTI gli australiani.

[Rosario Balsamo]

Mi congratulo con Sara per l'ottima idea.....
Non sono un allevatore di pappagalli ma stimo chi lo è, quindi avere delle persone preparate (in questo forum) su cui potersi appoggiare in caso di difficolta burocratiche (ovviamente per chiedere consigli) è un grandissimo piacere!
Daniele ovviamente i complimenti sono anche a te per la disponibilità che dai a tutti coloro che ne hanno bisogno!!!!!!!

COMPLIMENTI!!!!!!!!!!

[Federico Politi]

In effetti la tenuta dei registi cites e gli obblighi conseguenti sono un forte impedimento e devo dire che spesso fanno desistere gli allevatori a cimentarsi con gli psittacidi.
Anch'io ho scelto di allevare roseicollis per non avere troppe carte da fare, anche perchè l'ufficio cites della mia zona è un po' lontano.
Girando per i forum ho comunque notato come non ci sia un0interpretazione unica ed univoca della normativa, e questo contribuisce a creare fastidi ed incomprensioni.
Se la metodologia fosse ben chiara, gli obblighi non sarebbero poi così pesanti.
Da molto più fastidio l'insicurezza di essere nel giusto o meno, e di temere di aver sbagliato a compilare qualcosa, visto che le multe sono anche salate.
Quindi ben vengano i consigli di chi è più esperto e il confronto con i vari uffici sul territorio.
ciao

[Daniele Zoli]

Roberto ha ragione, il sito da me indicato parla solo della tabella B) ed ignora (per ovvie ragioni dato che in quel sito si parla solo di agapornis) completamente la tabella A). Di conseguenza la domanda di Sara torna di grande attualita'.
Allora pensavo di proporre una cosa del genere: siccome una volta mi sono imparato un po' di normativa cites relativa all'allegato B) potrei cercare di approfondire anche gli aspetti inerenti alla tabella A) per poi buttare giu' un po' di indicazioni sintetiche.
Naturalmente mi ci vorra' un po di tempo.

Federico, e' vero che gli uffici cites sono molto eterogenei e a volte danno risposte controverse pero' per quanto riguarda l'allegato B) non ci dovrebbero piu' essere grossi problemi di interpretazione.
E' evidente che molti allevatori piuttosto che allevare razze disciplinate dalla normativa con il rischio di prendere 500 (x ritardata denuncia di nascita) o 3.000 (x differenza fra il registro e inventario) euri di multa preferiscono i roseicollis che non hanno nessun obbligo!

[marco cotti]

Come ho avuto modo già di ribadire, manca in Italia un Organismo Organizzativo che tuteli gli interessi degli Allevatori di Pappagalli!

Contiamo come il due di picche a briscola e dobbiamo sbrigarcela sempre da soli.

A più riprese si è tentato di creare una struttura Organizzativa rappresentativa, ma non ci si è mai riusciti, l'allevatore di pappagalli prefersice stare nel suo allevamento, godere dei suoi soggetti, difficilmente si espone,ed è un peccato, perchè uniti e organizzati,si riuscirebbe in tante cose, compreso quella di contatre un pò di più a livello di Ministeri competenti.

Di questo passo - i segnali ci sono tutti - diminuiranno inesorabilmente gli allevatori di Psittacidi di Media e GrRande taglia...e non solo.

Questa discussione andrebbe portata avanti con il contributo degli allevatori di Pappagalli presenti nel Forum... credo sia ora di parlarne...

Per quanto riguarda la normativa CITES relativa agli Psittacidi, sto lavorando per inserire nel sito, varie documentazioni comprese quelle "informatizzate" di Daniele Zoli.

salutoni a tutti

[Sara Mandora]

Come ho avuto modo già di ribadire, manca in Italia un Organismo Organizzativo che tuteli gli interessi degli Allevatori di Pappagalli!

Contiamo come il due di picche a briscola e dobbiamo sbrigarcela sempre da soli.

A più riprese si è tentato di creare una struttura Organizzativa rappresentativa, ma non ci si è mai riusciti, l'allevatore di pappagalli prefersice stare nel suo allevamento, godere dei suoi soggetti, difficilmente si espone,ed è un peccato, perchè uniti e organizzati,si riuscirebbe in tante cose, compreso quella di contatre un pò di più a livello di Ministeri competenti.

bisognerebbe capire il motivo di questi comportamenti , è un peccato perchè sarebbe un grosso passo avanti avere un punto di riferimento a livello nazionale , per entrambe le parti in causa . tantissimi non sanno neppure che esiste questa norma , io per prima non ne avevo mai sentito parlare .
è sicuramente un forte deterrente all'allevamento questa normativa . non tanto il compilare due moduli ( e anche qui è già un bel casino ... non ne esistono due uguali ... ) quanto proprio come evidenziato da Federico ( mi permetto di dare del Tu ) l'insicurezza nell'applicazione della stessa , che ogni ufficio intepreta a modo suo , lascia spesso nell'insicurezza sul da farsi .