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Discussione: verzellina in cova

  1. #21
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    La bandiera di ronny cass

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    Mi ricollego al discorso precedente.
    Non vorrei che quelcuno travisasse il mio pensiero, per mè non è sbagliato tentare il travaso delle mutazioni, semplicemente questo non dovrebbe assorbire la maggior parte delle risorse di cui si dispone, fermo restando che ognuno è liberissimo di perseguire la strada che preferisce. Io stesso sto ibridando due maschi e due femmine di verzellino, però ne ho altre sette coppie in purezza, grazie anche a un comune amico che mi ha ceduto quattro femmine.
    Mai Strac!!

  2. #22
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    la mutazione bruno è gia stata fissata...un noto allevatore delle mie parti mi ha detto che ce li ha già da tre anni e ha anche gia i maschi mutati....io penso che la lutino sia bellissima da vedere sul verzellino....oppure l isabella...

  3. #23
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    Quote Originariamente inviata da ronny cass Visualizza il messaggio
    Purtroppo Beata hai perfettamente ragione. Verzellini mutati puri penso si possano contare in una mano, ma non in Italia in Europa. E comunque sono tutti sicuramente nati da mutazione spontanea non per travaso, con il piccolo problema che di riprodursi questi non ne vogliono sapere. Secondo mè al momento converrebbe ancora puntare al riprodurli in purezza in modo da ottenerne dei ceppi forti e sani, il resto poi verrà.
    Questo è il problema principale.
    Attualmente si dispone ancora di pochi soggetti e quei ceppi che stabilmente si riproducono soffrono a mio avviso ancora troppo delle malattie tipiche dei soggetti da poco assuefatti alla cattività. Nonostante sia qualche anno che riproduco i verzellini in voliera le perdite nel periodo del dopo svezzamento sono ancora troppe. La coccidiosi in particolare penso sia la causa di tali perdite. La causa è da addebiare proprio al fatto che i verzellini in cattività sono ancora "giovani" e non hanno acquisito ancora le classiche difese immunitarie tipiche di quegli uccelli che da decenni vengono allevati allo stato captivo. Per evitare le perdite mi vedo mio malgrado costretto a somministrare subito dopo lo svezzamento un coccidiostatico che ripeto una volta al mese fino al termine della muta. Lo scorso anno le perdite sono state veramente poche ma solo grazie all'intervento del medicinale e non grazie all'irrobustimento del ceppo che in questa maniera non arriverà mai. Oltretutto non disponendo di tante coppie alla fine i soggetti sono sempre quelli e si cade spesso nella consanguineità. Inserire soggetti di non precisata origine (con lo scopo di rinsanguare) senza conoscere lo'rigine precisa non aiuta certo a rinforzare il ceppo.
    I soggetti mutati in genere sono oltretutto più deboli per cui il processo di inserimento della mutazione nel proprio ceppo non fa che indebilire ulteriormente lo stato già precario delle cose.
    Ma purtroppo la strada giusta è proprio questa visto che è ormai appurato che i soggetti derivanti dall'ibridazione hanno problemi di fertilità.
    Tenete duro appassionati del piccolo serino....solo così avremo modo di vedere finalmente veri verzellini mutati.

  4. #24
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    Quote Originariamente inviata da Mauro Bagiolo Visualizza il messaggio
    Questo è il problema principale.
    Attualmente si dispone ancora di pochi soggetti e quei ceppi che stabilmente si riproducono soffrono a mio avviso ancora troppo delle malattie tipiche dei soggetti da poco assuefatti alla cattività. Nonostante sia qualche anno che riproduco i verzellini in voliera le perdite nel periodo del dopo svezzamento sono ancora troppe. La coccidiosi in particolare penso sia la causa di tali perdite. La causa è da addebiare proprio al fatto che i verzellini in cattività sono ancora "giovani" e non hanno acquisito ancora le classiche difese immunitarie tipiche di quegli uccelli che da decenni vengono allevati allo stato captivo. Per evitare le perdite mi vedo mio malgrado costretto a somministrare subito dopo lo svezzamento un coccidiostatico che ripeto una volta al mese fino al termine della muta. Lo scorso anno le perdite sono state veramente poche ma solo grazie all'intervento del medicinale e non grazie all'irrobustimento del ceppo che in questa maniera non arriverà mai. Oltretutto non disponendo di tante coppie alla fine i soggetti sono sempre quelli e si cade spesso nella consanguineità. Inserire soggetti di non precisata origine (con lo scopo di rinsanguare) senza conoscere lo'rigine precisa non aiuta certo a rinforzare il ceppo.
    I soggetti mutati in genere sono oltretutto più deboli per cui il processo di inserimento della mutazione nel proprio ceppo non fa che indebilire ulteriormente lo stato già precario delle cose.
    Ma purtroppo la strada giusta è proprio questa visto che è ormai appurato che i soggetti derivanti dall'ibridazione hanno problemi di fertilità.
    Tenete duro appassionati del piccolo serino....solo così avremo modo di vedere finalmente veri verzellini mutati.
    Concordo pienamente con quanto espresso da Mauro, ha evidenziato tutte le problematiche legate a questo fringillide.In voliera questi uccelli sicuramente godono di condizioni migliori di mantenimento e salute rispetto a quelli allevati in locali chiusi e in gabbie (come nel mio caso),ma se più allevatori cominceranno a selezionarli seriamente i risultati arriveranno in quanto a robustezza e adattamento alla vita capitiva.Proprio x questo motivo anche io non inserisco soggetti esterni e spero che un giorno ,non molto lontano,si riesca ad avere ceppi resistenti.Riguardo alle mutazioni è meglio aspettare che queste siano ben avviate per poterle inserire nei propri allevamenti non solo per ovvie ragioni di costo.....In bocca al lupo a tutti i verzellinari!


    Beata Gallipoli,Matera.

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