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Discussione: Problema calopsite femmina

  1. #1
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    Problema calopsite femmina

    Buonasera, scrivo per porvi una domanda riguardante una calopsite femmina di qualche anno che mi hanno portato per impossibilità di prolungarne nella vecchia sistemazione il soggiorno.
    Allevata a mano, cresciuta in casa dopo essere stata trovata in giardino, il soggetto è risultato fino all'anno scorso in ottima salute, senza avere problemi di alcun genere, provvista di tutto ciò che anch'io, per i miei, utilizzavo.
    I guai, se tali si possono definire, sono iniziati dopo la deposizione sul fondo della gabbia del primo uovo.
    Dopo qualche mese infatti, notandola gonfia e, a loro parere, inattiva, una visita dal veterinario ha svelato una ritenzione dell'uovo, evitata grazie ad un immediato intervento.
    Qualche settimana dopo, la calopsite si è rigonfiata, ma stavolta non solo.
    Si sono infatti accorti di una specie di lembo di pelle (così me l'hanno descritto) attaccato al posteriore, che il veterinario ha descritto come ovidotto, suggerendo vari soluzioni fra cui un trattamento con vari antibiotici e tentativi di reinserire quest'ultimo all'interno della calopsite.
    Sono andati avanti per mesi fra lavaggi (a quanto pare il piumaggio aveva acquisito uno strano odore di marcio), e tentativi, durante i quali la femmina è rimasta nello stesso stato, gonfia, col piumaggio scomposto e ovidotto ben in vista.
    Una mattina, misteriosamente, quando ormai pensavano fosse sul punto di morte, l'ovidotto, dopo essere stato reinserito un'altra volta, è rimasto al suo posto, senza creare più problemi.
    La calopsite ha poi iniziato una lenta ripresa, che l'ha condotta a tornare ad un buon stato di salute, o almeno in parte.
    Infatti, da circa un mese, la parte finale del ventre si è gonfiato, portando i suoi vecchi proprietari a pensare ad un ulteriore ritenzione, ma la calopsite sta bene, non mostra nessun segno di cattivo stato di salute, e nemmeno d'imminente ritenzione.
    Essendomi arrivata questo pomeriggio, chiedo un vostro parere nell'attesa di una visita dal veterinario di fiducia, sperando riusciate ad essere più esaustivi di google, che a quanto pare sembra non collaborare.
    Il ventre non risulta particolarmente duro, il soggetto sveglio e ben attento, malgrado sia da solo in una voliera lontano dagli altri ( nell'attesa infatti, della fine del periodo di quarantena)
    Allego una foto.
    Cercando, ho trovato un'immagine sulla cosiddetta ovodeposizione cronica, ma sfortunatamente mi risulta impossibile accedere alla pagina dell'articolo, che mi mostra solo questa immagine.
    Sapete di cosa si tratta?
    Scusate per il disturbo, e grazie in anticipo a chi mi aiuterà a chiarire.
    Vi chiedo inoltre di essere da una parte clementi con gli ex-proprietari che non hanno voluto contattare il veterinario per una terza visita con il rigonfiamento dell'addome, essendo i tipici che prendono un animale, se ne occupano con cura e passione e, per scherzo del destino, succede l'impensabile.
    Me l'hanno ceduto credendo che la vita in voliera (io infatti ho una piccola colonia di calopsite) le avrebbe giovato, e anch'io, nella speranza, spero in futuro di riuscire ad inserirla in ottima salute.
    Non sono un'esperta, devo ancora imparare molto, ma lei non sembra per nulla sofferente nei suoi spostamenti, mangia e beve, vola da una parte all'altra, sarebbe normalissima se non per quel maledetto rigonfiamento.

  2. #2
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    Ecco le foto. Si vedono?
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  3. #3
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    Qui invece la foto sulla ovodeposizione cronica.
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  4. #4
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    La bandiera di Elena1


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    Di ritenzione dell'uovo sicuramente non si tratta, perché altrimenti si presenterebbe in grave stato di sofferenza, con respiro affannoso e non in grado di volare.
    È evidentemente pronta per deporre.

    Per quanto riguarda l'ovodeposizione cronica e la fuoriuscita dell'ovidotto, preferisco lasciare la parola ai più esperti, che - sono sicura - sapranno essere come sempre esaustivi.

  5. #5
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    La bandiera di Luca Marani

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    Quoto quanto affermato da Elena: in caso di ritenzione, lo stato di malessere del soggetto appare evidente.
    Nella sfortunata ipotesi in cui tali complicazioni dovessero ripresentarsi, occorrerà contattare immediatamente un medico aviario e, in attesa di un suo intervento, sistemare il soggetto in camera calda ad una temperatura di 32 gradi circa e umidità attestata intorno al 100%.
    Talvolta, solamente il suddetto accorgimento può rivelarsi decisivo per provocare l'espulsione dell'uovo, possibilmente agevolandone l'uscita lubrificando con olio d'oliva la cloaca dell'animale.
    Sarebbe anche raccomandabile, tentare di individuare la causa che ha indotto alla mancata estromissione: essa potrà essere ricercata nella semplice giovane età dell'esemplare (improbabile), nelle temperature troppo rigide o perfino in una carenza alimentare e obesità.

    La cosiddetta ovodeposizione cronica consiste in una particolare disfunzione ormonale tipica delle femmine allevate a mano, le quali - in assenza di partner adeguato - intraprendono una perenne deposizione, continuando a produrre ed espellere macrogameti senza alcun fine riproduttivo.
    Come già avrai immaginato, una continua deposizione può rivelarsi letale per il soggetto in questione: quando l'organismo avrà esaurito le riserve di calcio, comincerà a utilizzare il minerale immagazzinato nelle ossa, provocando ratichismo e difficoltà nel volo: è perciò altamente consigliata la somministrazione di integratori per contrastare tale fenomeno.
    Inoltre, in commercio esistono appositi farmaci per riportare nella norma la produzione di steroidi e stabilizzare la situazione.
    Nel tuo caso, però, mi pare di capire che tra una deposizione e l'altra sia intercorso un notevole lasso di tempo: pertanto, non si tratta di deposizione cronica, ma di una normale produzione di ovuli stimolata da un'alimentazione eccessivamente eccitante e da paramentri ambientali favorevoli per la riproduzione.

    Infine, una piccola riflessione riguardo al prolasso della cloaca: tale patologia si manifesta frequentemente in femmine anziane, stressate da molti anni di ripetute riproduzioni.
    In ogni caso, dopo aver risistemato la porzione di intestino o ovidotto fuoriuscita, occorrerà porre il soggetto in camera calda per qualche giorno, ad una temperatura di 28-29° centigradi, somministrando un'adeguata terapia di supporto prescritta dal veterinario.
    Solo in tal modo, sarà possibile evitare il ripresentarsi del problema.

    Tuttora la tua femmina sta intraprendendo una nuova deposizione.
    Senza dubbio la vita in voliera abbinata alla presenz di una colonia di conspecifici potrà giovare alla salute del soggetto, ristabilizzando il suo ciclo ormonale ed eludendo l'ipotesi di un'ulteriore deposizione priva di scopi procreativi.
    Saluti,
    Luca Marani.



    Il mio sito: allevamentomarani.jimdo.com

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