Le forme di bulimìa, intese come eccessivo consumo di cibo, che affliggono i giovani uccelli sono principalmente causate dallo svezzamento prematuro, il quale induce i novelli a nutrirsi in maniera eccessiva per rimpiazzare la mancanza di cure parentali: si tratta quindi di un disturbo psicologico e pertanto difficilmente sanabile in brevi lassi di tempo od utilizzando medicinali idonei.
Tale ipotesi è ulteriormente accreditata dal fatto che i soggetti siano stati rimossi dall'alloggio paterno solamente due settimane dopo l'involo e che, da quanto si deduce dal tuo messaggio, a quell'età gli animali non presentavano ancora una totale autosufficienza.
Nonostante quanto affermato, però, non potremo escludere a priori la presenza di parassiti a livello intestinale o gastroenteriti; conseguentemente, una visita veterinaria risulta opportuna per controllare lo stato di salute fisico degli individui.
Ricordiamo, inoltre, che la Verminosi è spesso accompagnata da numerosi sintomi, quali difficoltà nel volo, rapida perdita di peso, anemia e - nei casi più gravi - anche paralisi parziali.
Il fatto stesso che la totalità della prole presenti lo stesso disturbo, tende a confermare la teoria iniziale.
Solo e soltanto quando avremo la certezza della reale causa del disturbo (se essa stessa fosse di origine psico-mentale), potremo procedere con la graduale diminuzione della fornitura di mangime quotidiano, fino a somministrare il corretto fabbisogno giornaliero.
Solo in tal modo, infatti, sarà possibile correggere il vezzo assunto dagli esemplari.