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Discussione: L'HABITAT DEGLI AGAPORNIS - Fausto Rinaldi

  1. #1
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    L'HABITAT DEGLI AGAPORNIS - Fausto Rinaldi

    L'HABITAT DEGLI AGAPORNIS

    LA FORESTA E LA SAVANA

    Nelle zone tropicali in cui le piogge sono abbondanti si sviluppano le foreste pluviali, situate lungo la fascia
    equatoriale, oppure le foreste monsoniche che si trovano nell'Asia meridionale e Sudoccidentale.
    Nelle regioni in cui la pioggia è scarsa si trovano la savana e altri tipi di vegetazione.
    Le foreste pluviali conservano una varietà di specie animali e vegetali pari a circa la metà di tutte le specie
    conosciute della Terra.
    Le nove specie di Agapornis vivono tra queste foreste e savane africane.
    In quest'ultime le erbe sono i principali produttori di biomassa e di conseguenza anche il principale nutrimento per gli animali; ma fra le piante tipiche della savana ci sono anche alberi come l'acacia a ombrello e il baobab,



    nel quale soprattutto gli inseparabili nidificano.
    La nidificazione coincide con i due periodi annuali di pioggia:
    da Marzo a Giugno e da Novembre a Dicembre.

    Altre piante che costituiscono l'habitat della savana sono:

    la lobelia,




    la kigelia,








    il senecio,



    la aloe
    e la Typha elefantina.




    Nelle foreste pluviali invece troviamo un grande rigoglio delle chiome degli alberi ed un suolo inospitale.
    Possiamo facilmente distinguere in questo tipo di foresta 5 fascie principali:

    - Nel sottosuolo: troviamo gli invertebrati quali la formica tagliafoglie, l'onicoforo, il collembolo e poi funghi e batteri; atti a decomporre la materia organica morta recuperando così le sostanze nutritive per un'ulteriore produzione biologica.

    - Al suolo: troviamo l'armadillo gigante, gli aguti, il giaguaro, l'anaconda e vegetazione di arbusti bassi quali le mangrovie dove gli Agapornis si posano per bere o per mangiare in sicurezza tra queste grandi radici aeree.

    - Negli alberi più bassi: troviamo grandi branchi di scimmie urlatrici che fanno un coro rumoroso al sorgere del sole, il bradipo bidattilo che si muove con grande lentezza attraverso i rami (perchè in natura non ha nemici e quindi non ha bisogno né di agilità né di velocità)il gattopardo agile e muscoloso si arrampica sui rami per cacciare,le termiti creano in questi alberi bassi molti termitai, i quali servono da nutrimento pergli uccelli ed in particolare gli Agapornis Pullaria li usano per costruire il loro nido.





    - Nelle chiome degli alberi: l'abbondanza di luce solare illumina interamente le chiome di questi alberi rendendo altissima la produzione di biomassa. Quì infatti troviamo l'habitat di numerose varietà di uccelli, tra cui gli inseparabili e altri pappagalli, tucani e colibrì. Il boa è un loro cacciatore e attacca anche scimmie ragno, uistiti (altra specie di scimmie) e i vampiri.



    - Negli alberi più alti: che sovrastano le foreste ospitano numerose spiecie di uccelli rapaci che cacciano scimmie, roditori e pappagalli degli strati inferiori. Quì troviamo anche varie specie di Ficus di cuiL'Agapornis Swinderniana si ciba in prevalenza.




    COSTRUIRE, NON DISTRUGGERE

    Molte specie animali rischiano di estinguersi. L'elenco anche dei soli vertebrati che corrono questo pericolo è spaventoso.
    L'uomo pensa di aver "conquistato" la natura e di essersi reso indipendente da essa, ma questo non è vero.
    L'uomo è un essere biologico che ha necessità biologiche. La società umana non può fare a meno della natura. Noi dipendiamo quindi dagli altri animali e dalle piante che fanno parte del nostro habitat, dalle balene e dalle tigri come dai batteri microscopici.
    Nessuna specie può distruggere l'ambiente in cui vive senza subirne tragiche conseguenze. Per questa ragione l'uomo deve salvaguardare il suo ambiente proteggendo le specie minacciate e gli habitat in pericolo. Può farlo creando riserve e parchi naturali, ma questo è ancora insufficiente; deve soprattutto imparare ad usare il mondo in modo rispettoso e non sconsiderato.
    La foresta pluviale attualmente viene distrutta ad una velocità ogni giorno maggiore. Di fatto oggi tute le foreste naturali della Terra sono minacciate di distruzione. Nel migliore dei casi esse vengono sostituite da piantagioni commerciali di alberi della stessa specie; nel peggiore, da una boscaglia stentata che cresce su un terreno che verrà aggredito dall'erosione.
    In africa le ragioni di una deforestazione rapida e selvaggia sono molteplici, ma tutte convergono in uno stato di povertà di quelle popolazioni assai grave:
    Le guerre in Africa sono davvero tante, molte delle quali sconosciute e ignorate dal mondo intero.
    Distruggere le condizioni di vita del nemico è una tattica di guerra che risale all'antichità. In molte regioni africanesi sono intenzionalmente distrutti molti chilometri quadrati di foreste nel tentativo di impedire ai "soldati
    nemici" di trovare protezione nella giungla.
    Inoltre sbaglia chi considera L'Africa una nazione sovrappopolata, soprattutto dopo le recenti e terribili malattie a cuiquesta gente è andata incontro. Il rapporto uomo/km2 è di gran lunga inferiore a quello europeo.
    La popolazione è costretta a cacciare e catturare molte specie animanli per cercare di guadagnarsi qualche dollaro.
    E' costretta ad abbattere alberi per ricavarne legna e per procurarsi nuovi terreni per un'agricoltura di dubbia vitalità, bruciando e distruggendo la savana.





    Ormai da qualche anno il governo americano ed europeo stanno cercando veramente di risolvere molti di questi problemi, adoperandosi a pacificare molti stati africani in guerra. In alcuni casi ci sono riusciti e attraverso molte associazioni umanitarie si è dato un concreto aiuto al terzo mondo soprattutto con il nostro "bagaglio scientifico" che ha migliorato
    l'agricoltura, la sanità e l'istruzione. Ma ancora molto lavoro ci aspetta, perchè l'uomo ha accettato la responsabilità di creare, e non solo di conservare, l'ambiente che deve condividere con le altre specie.

    Fausto Rinaldi

  2. #2
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    Ciao Marco,ti voglio ringraziare per averci dato l'opportunità di leggere questo bellissimo articolo,molto significativo.$]]^$]]^/||]]

    Un ringraziamento particolare all'autore dell'articolo il Sig.Fausto Rinaldi.]]/
    LA LIBERTA' DI FARE QUELLO CHE DICE IL CUORE,SENZA IMPEDIMENTI O COSTRIZIONI E' UNA DELLE PRIORITA' DELLA VITA.


    R.A.E. 0018 / A.O.E. SV 615

  3. #3
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    Mi associo ai complimenti di Pier, anche studiare l'habitat è molto importante per capire vita e abitudini degli uccelli in natura, questi particolari se riportati al meglio o in parte possono fare la differenza sul successo della riproduzione.

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