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Discussione: Appunti su erbe, ortaggi e frutta - importanza biologica

  1. #1
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    Appunti su erbe, ortaggi e frutta - importanza biologica




    IMPORTANZA
    BIOLOGICA
    DELLE PIANTE


    Le sostanze elaborate dalle piante

    Abbiamo visto nella nota precedente che le piante elaborano sostanze utilizzate in parte come materiale di costruzione e di consumo della pianta stessa ed in parte accumulate come materiali di rifiuto o di riserva in foglie, corteccia, gambi, rami e radici che costituiscono le droghe, con particolari principi attivi, che consentono la loro utilizzazione in medicina, erboristeria e varie branche industriali. Perché sia utile lo sfruttamento industriale delle droghe, o parti di una pianta, bisogna sia provata l'efficacia, a certi effetti, dei suoi principi attivi e che la percentuale contenuta raggiunga determinati minimi prescritti dalle farmacopee dei vari Paesi.
    Vediamo in succinto quali sono i principali componenti delle piante e i principi attivi che consentono il loro sfruttamento industriale.

    AMIDI

    L'amido è uno dei principali materiali di riserva delle piante. Le cellule del tubero della patata, del rizoma del calamo, della radice della belladonna, del cotiledone del fagiolo, dell'albume di diversi cereali (mais, riso, grano etc.) sono ripiene di piccolissimi granelli di amido depositati dalla pianta per la formazione della nuova piantina. Questi granellini sono diversi per forma e grandezza in ogni pianta. In alcune piante (composite, campanulacee) l'amido è sostituito dall'insulina che ha la stessa composizione chimica ma differisce per alcuni caratteri. L'estrazione industriale di fecole e amidi da molte piante e frutti è pratica a tutti nota.

    ZUCCHERI

    Hanno composizione affine agli amidi e sono utilizzati dalla pianta come materiale di riserva o come richiamo per gli animali che mangiando i frutti zuccherini ne disperdono i semi. Gli zuccheri, diversi fra loro per composizione chimica, consistenza, sapori ed altre proprietà, sono noti con vari nomi: saccarosio, glucosio, fruttosio, genzianosio, etc. che si estraggono e si sfruttano per diverse utilizzazioni.

    MUCILLAGGINI

    Nel loro interno o alla superficie dei semi molte piante contengono una sostanza che se macerata in acqua si gonfia in una massa gelatinosa o mucillaggine che può servire sia come alimento di riserva che di riserva idrica. Le droghe di mucillaggine si usano in farmacia come emollienti. E' nota agli ornicoltori l'enorme quantità di mucillaggine sviluppata dai semi di lino usati come rinfrescanti in zootecnia ed aventi azione parallela negli uccelli.

    GOMME

    Affini alle mucillaggini sono le gomme o mastici che emettono la corteccia di certe piante (ciliegio, limone, pesco, leguminose di Paesi caldi, etc.) a seguito di ferite, infezioni da batteri, etc. che si rapprendono in superficie, in masse più o meno consistenti (gomma arabica, gomma adragante, gomma di ciliegio) e si usano in farmacia. Va precisato che queste gomme non hanno nulla a che fare col caucciù e il chewing gum, non facilmente solubili in acqua, né colle resine come il benzoino e gommalacca, prodotto quest'ultimo di secrezione di insetti.

    TANNINO

    Svariati sono i tannini contenuti dalle piante ma tutti hanno in comune sapore e proprietà astringenti e tingono in verde, azzurro o nero il ferro.
    Ciò consente di preparare inchiostri fini con sola acqua, sali di ferro e parti di pianta contenenti tannino. In farmacia i tannini servono a preparare astringenti. Non sono certe le funzioni che hanno nella pianta che potrebbero difendere contro gli insetti o avere funzioni particolari nella vita cellulare.

    GRASSI

    Molte piante contengono grassi di consistenza solida (burro di cacao, di noce moscata, etc.) o oleosa (olio di oliva, di ricino, di mandorle, etc.) che hanno svariate applicazioni e sfruttamenti industriali. E' molto noto lo sfruttamento che is fa dei semi oleosi e di certi grassi negli impieghi farmaceutici, olii e grassi servono alle piante, come gli amidi, da materiale di riserva.

    OLII ESSENZIALI

    Dagli olii e grassi propri gli olii essenziali o essenze si distinguono perché sono tutti più o meno odorosi, volatili, solubili nell'alcool e insolubili o quasi in acqua. Gli olli essenziali servono nella pianta a richiamare gli insetti, a difenderla da certi germi infettivi e da certi raggi della luce, ma non è ben nota la loro funzione e la meccanica del loro intervento nel suo metabolismo. La loro composizione cambia da specie a specie e varia nella stessa pianta in relazione alla natura del terreno, all'esposizione solare e alle altre condizioni colturali. Tutti gli olli essenziali hanno comunque azione stimolante (aumentano, ad esempio, la secrezione gastrica favorendo la digestione) e azioni antisettica spesso notevole, fino alla tossicità, per cui trovano largo impiego in farmacia e profumeria principarlmente

    RESINE

    Molte conifere contengono resine che sono un miscuglio di olii essenziali, oliN'non volatili, acidi, gomme, etc. per cui sono generalmente insolubili in acqua, solubili in alcool, solide, semisolide, liquide, balsamiche, etc. ed hanno svariati impieghi.

    LATTICI

    Il lattice è quel liquido denso ed appiccicoso, bianco o giallo, che fuoriesce dalla pianta staccando una foglia, recidendo un ramo, staccando un frutto acerbo, coprendo tagli e sbucciature con una pellicola protettrice.
    Si tratta generalmente d'acqua in cui sono sciolte sostanze diversissime (amido, gomma, resina, alcaloidi, etc.)
    L'uso che ne fa la pianta, a parte quello di difesa, non è ben noto (della natura sappiamo veramente poco!) mentre sono noti le utilizzazioni che si fanno del latte del papavero, di certe euforbie, dell'Hevea brasiliensis, piante della gomma, e di altre piante.

    ACIDI

    Nelle piante sono sempre presenti acidi vegetali, spesso in notevolissime quantità (acido citrico dei limoni, acido tartarico del vino) che contrapposti a sostanze con proprietà opposte (basi o alcali) formano sali che assumono notevole importanza per l'ornicoltore che impiega le piante come verdure.

    Gli alcaloidi, che hanno le stesse proprietà delle basi combinandosi cogli acidi presenti nei succhi vegetali danno origine a sali importanti nei processi metabolici.
    Va notato, ad esempio, che anche gli alcaloidi del commercio sono per lo più sotto forma di sali: solfato di atropina, nitrato di stricnina, etc.
    Un esempio pratico del comportamento degli acidi al cospetto delle basi si può avere mettendo, ad esempio, un pizzico di soda in un bicchiere di vino rosso che diventa livido e bluastro.
    Se dopo questa trattamento si aggiunge qualche goccia di succo di limone o un pò di aceto, il vino frizza e riprende il colore rosso vivace di prima.
    Aggiungendo dell'altra soda, il vino perde di nuovo il suo colore. Il prevalere dell'acido o della base (soda) trasforma l'aspetto e la bontà del vino.

    Nelle piante e nell'organismo animale c'è un continuo incontro e contrasto tra queste sostanze opposte al cui equilibrio piante e animali e lo stesso organismo umano sono molto sensibili. Perfino negli acquari il pH, o l'acidità
    e l'alcalinicità dell'acqua, deve essere costantemente controllato.

    ALCALOIDI e GLUCOSIDI

    I principi più energici e spesso più velenosi contenuti nelle piante sono gli alcaloidi e i glucosidi.
    Gli alcaloidi hanno proprietà basiche, neutralizzano l'azione degli acidi e formano, combinandosi ad essi, i sali di cui si diceva dianzi. Sono sostanze vegetali formate da azoto, carbonio, idrogeno e generalmente di ossigeno elaborate dalla pianta.
    I glucosidi sono sostanze di composizione diversissima spesso complicata dall'azione di acidi, basi, enzimi che li scindono in zuccheri ed in altre sostanze (aglicone) di proprietà potenti.
    La mandorla amara, per esempio, contiene in alcune cellule l'amigdalina (un glucoside) ed in altre l'emulsina (un enzima).
    Se le due sostanze vengono a contatto, per masticazione o schiacciamento con la aggiunta di acqua tiepida, l'amigdalina si scinde in glucosio (essenza di mandorla amara o aldeide benzoica) e in acido cianidrico o acido prussico di grande velenosità.
    Alcuni glucosidi e alcaloidi sono fra i veleni più potenti.
    Sono alcaloidi l'aconitina del l'aconito, la stricnina della no ce vomica, la morfina dell'oppio, l'atropina dellaa belladonna; sono glucosidi, oltre l'amigdalina della mandorla amara, la s;n grina del'a senape nera, la digitossina della digitale, strofanto, mughetto, etc. che si usano in medicina in dosi infinitesimali.

    SAPONINE

    Gruppo speciale di glucosidi è quello delle saponine che sciolgono i grassi e fanno spumeggiare l'acqua come i saponi.
    Sono più o meno tossiche per l'organismo. Se ingerite in dosi eccessive producono irritazione, sternuti, catarro nasale e bronchiale, vomito, diarrea oltre che disciogliere i globuli rossi del sangue. Somministrate in dosi controllate hanno azione espettorante, sudorifera, diuretica e depurativa. Le saponine sono contenute da molte piante e in quantità notevoli da saponarie, poligala, quillaia, etc.

    AMARI

    Molte piante contengono sostanze di sapore amaro o principi amari, di svariatissima composizione, in parti alcali (chinina, stricnina) ed in parte glucosidi (genziana, etc.), aventi azione farmacologica molto attiva ed in certi casi discussa. Molti amari vengono usati come digestivi, ricostituenti
    e in liquoreria.
    Queste le principali sostanze elaborate dalle piante e i loro noti principi attivi che investono i più vasti campi della attività umana. La pianta è un imprevedibile laboratorio chimico, in gran parte sconosciuto, non sufficientemente indagato, capace di sorprendere lo scienziato moderno che la chimica sintetica ha fatto forse anzitempo trascurare e a cui ora si ricorre di nuovo con rinnovata speranza di risolvere problemi nuovi.
    Una sintesi a conclusione di ciò faremo in una prossima nota.

    Giuseppe Zamparo

  2. #2
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