Ciao Matteo,
Senza alcun dubbio gli esemplari allevati e cresciuti dai genitori naturali presentano un maggior potenziale riproduttivo, in quanto - come tu stesso accennavi - la formazione psicologica e comportamentale di ogni singolo riproduttore avviene nei suoi primi mesi di vita antecedenti allo svezzamento, quando i giovani esemplari apprendono in maniera passiva le tecniche procreative che i genitori trasmettono tramite le cure parentali.
Inoltre, nonostante le principali caratteristiche etologiche risultino intrinseche del patrimonio genetico della specie, i novelli hanno necessità di imparare ad interagire con i conspecifici, costruire i rapporti sociali e stimolare i comportamenti innati tramite l'imitazione reciporca.
Appare quindi evidente come un esemplare imprintato dall'uomo e vissuto isolato dai propri simili, risulti parzialmente privato di queste opportunità e conseguentemente svantaggiato nelle attività riproduttive.
Ciò non esclude affatto che un cenerino artificialmente allevato possa rivelarsi un discreto riproduttore, tuttavia rimango fermamente convinto che il possesso di una coppia addomesticata non possa comunque comportare particolari vantaggi: ad esempio, la miglior predispozione verso l'uomo, che potrebbe indurci a prospettare una maggior interazione con i riproduttori, si tramuterà ben presto in maggiori manifestazioni di aggressività verso l'allevatore, poiché la femmina - solitamente iper-protettiva e territoriale - non riserverà alcuna inibizione nell'attaccare chi cercherà di interferire con le fasi di cova, in quanto non presenterà timore della presenza umana.
Il mio consiglio consiste quindi nel reperibile una giovane coppia «selvatica», nonostante la prospettiva di possedere dei cenerini pet con cui interagire possa dapprima dimostrarsi allettante.
Se cerchi qualche informazione in aggiunta su come «rodare» una coppia di pappagalli, ti suggerisco di dare una letta a questa discussione: http://lnx.ornieuropa.com/forum/show...a-riproduzione
Buona fortuna