Ciao Krameri, come esperienza in allevamento delle vedove, ero riuscito ad allevare in purezza, più di 10 anni fa, un rappresentante "modestissimo" di questa straordinaria famiglia: la Hipochera Chalybeata o Vidua Chalyubeata, comunemente denominata Combassù.
Ero un assiduo frequentatore di fiere degli uccelli e, mi ricordo che, in una di queste, in tarda primavera, m'imbattei in un commerciante, il quale aveva una "razziera" da m 1,20, stipata d'uccellini nero brillante e marrone striato. Senza molti tentennamenti, ne acquistai una coppia; il rivenditore m'informò che si trattava d'una specie "parassita" e, che se avessi voluto riprodurli, avrei dovuto acquistare alcune coppie di Lagonosticta Senegala ovvero di Amaranto, però il costo di quest'ultimi non era affatto abbordabile. Li portai a casa e li ospitai in una gabbia con le medesime dimensioni, li alimentavo con del mix per esotici, spighe di panico, sia secche che immature, pastoncino composto per 2/3 di quello all'uovo e 1/3 di quello per insettivori rimacinato finemente, qualche tarma della farina di piccole dimensioni.
Applicai inoltre una cassetta nido per esotici esternamente. li ho ospitati in una veranda luminosa ma non riscaldata. dopo un periodo d'acclimatazione, s'erano tranquillizzati e, durante la notte ambivano rifugiarsi all'interno della cassetta.
L'anno successivo, già a partire dal mese di maggio, il maschio iniziò a emettere il suo canto di corteggiamento; nel mese d'agosto, notai che la femmina iniziò a prendere in considerazione il materiale per la nidificazione che avevo messo a loro disposizione. Nel giro di 4-5 giorni foderò, con mio stupore, la cassetta nido. Una settimana dopo che aveva allestito il nido, trovai un ovetto, così fino a deporne 4. Non credevo ai miei occhi, ma ciò che più mi meravigliò era il fatto che, in "barba" a quanto riportato sui vari testi sui quali m'ero documentato, la femmina covava. Già questo per me fu un "traguardo" ambitissimo. I giorni passavano e la Combassù assiduamente covava. Non sperai neanche le uova, per timore di non disturbare tali creature. Il dodicesimo giorno udii, provenire dalla cassetta, un flebile pigolio. Approfittando dell'uscita dal nido della femmina, controllai e, con somma meraviglia vidi 2 piccoli pulli nati, un uovo incrinato ed uno chiaro. Ero entusiasta di tale successo! Il maschio devo dire che collaborava poco o niente nell'imbeccare i piccoli, era più intento a canticchiare che altro; la femmina per contro, svolgeva un ottimo lavoro. Dopo 13 giorni i 3 Combassù fecero capolino dal nido. Li lasciai assieme ai genitori sino alla fine di settembre, poi li diedi ad un mio amico che li mise in una voliera esterna, assieme ad altri esotici.
Sul finire dell'inverno la femmina mi morì, così rimasi solamente col maschio, che mi rimase in vita per un altro paio d'anni.
Questo è stato il mio unico ed irripetibile episodio d'essere riuscito ad allevare questi uccellini molto discreti ed un pò meno appariscenti degli altri loro "cugini" appartenenti questa famiglia.
Buona serata