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Discussione: ]IL TESSITORE GENDARME di MC

  1. #1
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    ]IL TESSITORE GENDARME di MC

    IL TESSITORE GENDARME (Ploceus cucullatus)

    Su un caso di nidificazione e deposizione

    a cura di M.C.



    Tra i Ploceidi i Tessitori formano una famiglia molto numerosa, circa 720 specie, viventi in gran parte in Africa; rustici, di facile adattamento alla vita captiva, con istinti sociali altamente sviluppati, devono il loro nome alla abilità con cui costruiscono il nido, vera opera d'arte. Ma a dispetto di queste loro caratteristiche positive, raramente trovano posto nella letteratura amatoriale, risultando pressoché sconosciuti negli allevamenti.

    Oggetto della presente nota è una specie vivente nel continente africano, il Tessitore Gendarme o di Capo Moor (Ploceus cucullatus), di una coppia del quale sono venuto in possesso circa due anni fa.

    Caratteri distintivi.
    Il maschio presenta un vistoso abito nuziale, che perde durante il periodo di eclissi divenendo fenotipicamente simile alla femmina della specie.
    Testa e gola sono nere, dorso e addome giallo dorato con riflessi bruni sui fianchi e sul basso petto. Le remiganti sono bruno scuro, mentre le copritrici risultano nere e striate di giallo.
    La coda è bruno-verde. Il becco è nero, a forma conica, robusto, le zampe brune. Gli occhi sono rossi.
    La femmina ha il dorso color oliva macchiato di bruno; petto e addome gialli e fianchi striati di bruno come i maschi.
    lI canto è costituito da semplici cinguettii alternati a fischi sgradevoli.
    La lunghezza oscilla fra i 17 ed i 18 cm.



    Habitat e comportamento in natura.
    Originario del Senegal, occupa in Africa un territorio molto esteso, riscontrandosi la sua presenza in gran numero sia a nord che a sud dell'Equatore, dal Congo e dall'Uganda sino al Mar Rosso.
    Ha abitudini nomadi e non è legato ad un particolare ambiente; lo si trova infatti sia nelle savane che lungo i fiumi ed i grandi laghi.
    Vive in colonie molto numerose frammisto ad altri Tessitori e non teme la presenza dell'uomo nidificando spesso vicino a villaggi e zone altamente popolate, da cui il nomignolo di » Villageweaver », Tessitore del villaggio (G. Vereecken, 1979).

    Riproduzione.
    Alla costruzione del nido partecipano sia il maschio che la femmina. Al primo spetta il grosso del lavoro, la vera e propria « tessitura », mentre la femmina si occupa del trasporto del materiale di nidificazione, ciuffi d'erba e steli, e della copertura finale della struttura (G. Vereecken, ibid.).
    Il nido, piriforme e con un foro d'entrata laterale (a volte se il materiale di costruzione abbonda, con due fori d'ingresso, uno anteriore ed uno laterale uniti da un corridoio interno), è sospeso, insieme con molti altri simili, su un unico albero, spesso in prossimità di un corso d'acqua.



    La cova conta due, a volte tre uova, differenti per colore e dimensioni, che schiudono dopo quattordici giorni circa.
    Nel frattempo il mischio comincia a costruire un secondo nido e cerca una nuova femmina. Un maschio può infatti vivere in perfetta armonia con quattro o cinque femmine che provvedono da sole alla cova ed allo svezzamento dei nidiacei (C. Walraven, 1970).
    I giovani lasciano il nido dopo tre settimane, rendendosi indipendenti nel giro di pochi giorni e continuando ad assomigliare fenotipicamente alle femmine fino alla prima muta.

    Le mie esperienze di allevamento.
    Sono entrato in possesso della coppia di Gendarmi nel dicembre 1980, trovando inizialmente notevoli difficoltà, data anche la scarsissima letteratura in proposito, sia per quel che riguarda l'alimentazione che per l'allevamento.
    Ho alloggiato la coppia in una volieretta esterna di un metro di lunghezza per un metro e mezzo d'altezza, alimentandola con una miscela di semi, composta da miglio bianco, avena sgusciata, scagliola e girasole in buona quantità, erbe prative e tarme della farina. Non graditi sono risultati il pastoncino all'uovo, quello per insettivori e le uova di formica, molto poco la verdura. Nel periodo riproduttivo ho somministrato alla coppia semi di girasole germinati.
    Dopo un breve periodo di adattamento il maschio, che nel frattempo aveva smesso l'abito di eclissi per indossare quello sgargiante del periodo degli amori, ha iniziato la costruzione del nido in un angolo verso il soffitto della voliera.



    Vedere questi animali « tessere » i nidi è un vero spettacolo; essi usano tra l'altro con grande perizia vari tipi di nodi per unire il nido vero e proprio al supporto (W. E. Lanyon, 1973).
    Walraven (ibid., 1970) parla di un solo caso di riproduzione in cattività, mentre tutti gli altri Autori sono concordi nel giudicare molto difficile la riproduzione del Tessitore Gendarme.

    E' stato con vera sorpresa che una mattina di ottobre ho notato la presenza, sul fondo della voliera, di un uovo di grosse dimensioni e di colore verde con punteggiature scure, ed il giorno seguente di un secondo uovo, simile per dimensioni e colorazione al primo, questa volta all'interno del nido.
    Purtroppo, come riferito da vari Autori, e vuoi per il sopraggiungere del freddo, alla deposizione non è seguita la cova, malgrado tutti i tentativi fatti per evitare interventi molesti dalI'esterno

    Considerazioni conclusive.
    E' significativo notare come in questi Uccelli la costruzione del nido sia legata ad un meccanismo innato, indipendente e più forte di qualsiasi situazione ambientale e climatica, patrimonio ereditario quindi di tutti gli individui appartenenti alla stessa Specie (la costruzione del nido è segnalata da tutti gli Autori da me consultati).
    Ciò non avviene invece per altre Specie, come per esempio il Lucherino (Carduelis Spinus), per il quale l'ambiente, il clima, certi stress susseguenti la ******* risultano più forti dello stimolo alla nidificazione (M. Camerata, 1982).
    Nel caso dei Tessitori il fatto poi, che alla nidificazione ed alla deposizione non segua la cova e l'eventuale schiusa delle uova, dimostra come il comportamento, anche innato, sia sempre la risultante di un'interazione fra genotipo ed ambiente, sia cioè fenotipo (Mainardi, 1977), e quindi più o meno modificabile dall'esterno a seconda della velocità di « variazione ambientale », in questo caso intesa come insieme di fattori estranei alla memoria della Specie.



    Il Tessitore Gendarme è comunque, al di là delle tenui, ma non impossibili, speranze di riproduzione, animale molto interessante per l'allevamento in voliera, sia per i suoi magnifici colori, sia per l'incredibile maestria nella costruzione dei nidi, che ben gli è valsa la denominazione.
    MC

    BIBLIOGRAFIA
    Austin Oliver L. - Uccelli nel mondo, Mondadori, Milano, 1962.
    Burton J. - Uccelli tropicali, De Agostini, Novara, 1973.
    Camerata M. - Sul comportamento animale: l'Istintivismo (appunti), Roma, 1976.
    Camerata M. - Sull'allevamento del Lucherino, Italia Ornitologica, n. 4, 1982.
    De Baseggio G. - I Ploceidi, Edagricole, Bologna, 1971. Eoli P. - Uccelli da gabbia e da voliera, Fratelli Fabbri, Milano, 1976.
    Hvass H. - Uccelli nel mondo, Calderini, Bologna, 1966.
    Lanyon W. E. - Biologia degli uccelli, Zanichelli, Bologna, 1973.
    Mackworth-Praed C. W. - Birds of eastern and northeastern Africa, Langmans, Londra, 1955.
    Mainardi D. - Intervista sull'Etologia, Laterza, Bari, 1977.
    Mandahl-Barth G., Peyrot-Maddalena M. G. - Uccelli
    da gabbia e da voliera, S.A.I.E., Torino, 1965.
    Vereecken G. - Le Tisserin de Cap Moor, Le Monde
    des oiseaux, n. 3, 1979.
    Walraven C. - Uccelli esotici nei loro colori, Encia, Udine, 1970.

  2. #2
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    Bellissimo e geniale uccello, negli anni ottanta ne aveva una coppia anche un mio conoscente, ricordo bene il nido costruito nella grande voliera esterna, ricordo pure la nascita di un "unico" pullo, morto però quasi subito, ...fantastici i nidi che realizzavano, degli artisti con le zampe! Grazie per il bell'articolo.

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