- Roberto G. lunedì sera ho spedito entrambi i documenti compilati secondo i tuoi consigli......
e fino ad ora non si sono più fatti sentire quindi presumo che sia andato tutto per il meglio.......
- Roberto C. purtroppo quando ho letto il tuo post avevo già mandato antrambi i documenti e quindi pazienza......
ma se non avessi mandato la dichiarazione, avrei dovuto comunque compilare la sezione riportante i dati dei soggetti riproduttori ?
o nenanche quello è obbligatorio per legge ?
nel caso mi adeguerò per le prossime denuncie di nascita .
grazie ad entrambe i Roberto.
a presto.
Enzo.
allevare è proteggere .... ricordiamolo sempre.....!!!!!!!ogni essere vivente ha diritto di vivere degnamente !!!!!!!!!!!!
Il Mio Allevamento: Allevamento Amatoriale PSITTACIFORMES
Presidente AOBL
Forlino Vincenzo Cell. 393/1403319
e-mail: info.aobl@gmail.com
Enzo, Vincenzo,
mi soffermo brevemente su una questione.
Esistono le regole, che sono poste dalle norme.
Esiste poi la prassi, il buon senso ed i comportamenti umani.
Se qualcuno mi chiede se è obbligatorio segnalare nella denuncia di nascita i dati dei genitori di un pennuto, come giurista e come studioso non posso che rispondere che NON è obbligatorio, nè per gli animali in Allegato A, nè per gli animali in Allegato B.
Questo perchè la norma che disciplina la denuncia di nascita, e cioè il solito art. 8 bis della L. 150/92, pur se scritta male è tuttavia estremamente chiara nella sua portata.
Cosa dice?
Vediamolo insieme e facciamolo in modo graduale:
Art. 8 bis:
1. Tutte le nascite o riproduzioni in cattività degli esemplari appartenenti a specie incluse nell'allegato A, appendici I e II, nonché nell'allegato C, parte 1 e 2, del regolamento n.3626/82 del Consiglio del 3 dicembre 1982, e successive modificazioni, devono essere denunciate, entro dieci giorni dall'evento, al Ministero dell'agricoltura e delle foreste - Direzione generale per l'economia montana e foreste - Servizio certificazione CITES,
Questa è la norma, l'unica fino ad oggi in Italia, che si occupa della denuncia di nascita delle specie in CITES, sia in Allegato A che B. Ho già spiegato diverse volte che il riferimento alle Appendici deriva dal coordinamento con la Convenzione e, senza entrare nuovamente nei dettagli, possiamo tranquillamente considerare il richiamo come effettuato agli attuali Allegati A e B del Regolamento n. 338/97.
Come vedete, occorre denunciare l'evento, entro dieci giorni.
Denunciare l'evento non significa altro che comunicare che è nato un certo animale, di una determinata specie, e la data in cui è accaduto.
Non c'è altro.
Andiamo avanti.
il quale ha facoltà di verificare presso il denunciante l'esistenza dei genitori e si può avvalere di analisi genetiche per stabilire il grado di parentela fra i presunti genitori e la prole. L'accertamento delle relazioni parentali attraverso l'esame di campioni biologici viene effettuato a seguito della messa a disposizione, senza ritardo, dei campioni medesimi da parte del detentore che si potrà avvalere di professionisti da lui stesso incaricati. Tali prelievi avverranno sempre in presenza di personale del Corpo forestale dello Stato e, qualora ritenuto opportuno dalla commissione scientifica di cui all'articolo 4, comma 2, di membri della stessa. Per tali esemplari, il predetto servizio rilascerà al denunciante un certificato conforme all'articolo 22 del regolamento (CEE) n. 3418/83 del Consiglio del 28 novembre 1983.
La legge, seppur scritta maluccio, è tuttavia molto chiara.
Fatta la denuncia, se il Servizio Cites intende verificare "l'esistenza dei genitori", può senz'altro farlo, nei modi e nei termini che sono spiegati dalla stessa legge.
Questo vuol dire che il Servizio Cites, se vuole, può recarsi presso il denunciante e verificare di persona l'esistenza dei genitori e, se non si fida, può far svolgere degli esami genetici per controllare che l'allevatore abbia in effetti i genitori.
La regola non distingue fra Allegato A o B, non prevede particolari forme di denuncia e non prevede comunicazioni riguardanti anelli, parenti, o altri dati.
Le circolari ed i moduli ivi allegati sono, come è noto a chiunque, e come detto tante volte su questo Forum, delle comunicazioni dirette all'interno dell'Amministrazione e non possono imporre procedure o obblighi che non siano contemplati da norme, o di natura legislativa o di natura regolamentare (per esempio un decreto ministeriale).
Quindi se qualcuno mi chiede se è obbligatorio comunicare i dati dei genitori io, che per mestiere non faccio il pilota, l'astronauta o il pizzicagnolo (a Roma il pizzicagnolo è il salumiere), per correttezza professionale e per evitare che chiunque che ne capisca qualcosa si metta a ridere, non posso che rispondere in questo modo.
Premesso questo, il buon senso e lo spirito di collaborazione che deve animare il rapporto fra il cittadino e l'Amministrazione mi spingono ad affermare che, anche se non obbligatorio, entro determinati limiti è bene fare anche ciò che non è imposto dalle norme, ma semplicemente richiesto dall'Amministrazione.
Questo soprattutto quando le persone che operano per l'Amministrazione conoscono bene il loro mestiere, sono aperti al dialogo e riconoscono i limiti imposti dalle norme (a Roma, perlomeno fino ad ora, è così).
Quindi consiglio di utilizzare i moduli allegati all'ultima circolare, anche se non è obbligatorio, e di inserire i dati richiesti, anche se non è obbligatorio.
Cosa voglio dire quando scrivo "entro determinati limiti"? Voglio dire che ognuno di noi, quando si tratta di fare qualcosa cui non è obbligato, valuterà fin dove spingersi.
Se un giorno girasse una circolare dove mi impongono di comunicare il numero delle piume del pennuto, personalmente non mi metterei a contare le piume e non comunicherei il prezioso dato.
Se si proponessero pratiche sostanzialmente inutili e gravose per l'allevatore, personalmente eviterei di assecondarle.
Del resto ritengo, ma è un mio pensiero (per fortuna non solo mio), che la collaborazione debba essere reciproca.
La direzione dovrebbe essere quella della semplificazione concessa a chi è onesto ed in regola. Se i miei animali sono inanellati, pur non essendo ad oggi obbligatorio inanellarli, mi aspetto che lo Stato si renda conto che sono una persona per bene e mi sollevi da tutta una serie di incombenze, alcune delle quali francamente indifendibili (vedi "Denuncia dichiarativa"), e sconosciute in tutti gli altri Paesi dell'Unione. O dobbiamo credere, atteggiamento tipicamente nostrano, che in Europa gli altri sono sempre più scemi o che noi siamo sempre più delinquenti?
Il problema reale è che è rimasto in piedi e, cosa peggiore, viene puntualmente ingigantito ed appesantito (ultimamente forse le cose stanno iniziando a cambiare), un sistema di controllo che forse aveva un senso negli anni '90, e se lo aveva, lo aveva nei confronti dei commercianti (il Registro nacque con quella finalità, e certo non per controllare i movimenti dell'allevatore amatoriale). Oggi, dopo la chiusura delle importazioni, e con la pratica consolidata da parte di tutti gli allevatori di inanellare i propri uccelli, si tratta di pastoie burocratiche scollate dalla realtà e spesso prive di alcun senso. Pastoie che costano tempo, personale pagato dalle casse dello Stato, e che con le proprie competenze, e talvolta ce ne sono davvero, potrebbe e dovrebbe dedicarsi ad altri tipi di interventi. E basta guardarci in giro per vedere che ce ne sarebbe davvero bisogno...
A presto
Roberto
Ultima modifica di Roberto Condorelli; 21-04-11 a 10: 50
RNA 68NR
RAE 0162
Concordo pienamente con la linea suggerita da Roberto Condorelli,
poi lo spirito collaborativo con le istituzioni non può altro che giovare a noi allevatori che veniamo pian piano sgravati di incombenze dovute a retaggi legati al periodo delle importazioni.
Hanno deciso di pubblicare in Gazzetta Ufficiale la modifica dell'Allegato. E' accaduto l'altro ieri, 11 maggio:
http://www.gazzettaufficiale.it/guri...=1305297497166
La procedura di pubblicazione risponde in effetti ad esigenze di certezza e, come avevo anticipato, la ritengo preferibile.
A presto
RNA 68NR
RAE 0162
OK
vista la pubblicazione,purtroppo mi viene un'altro dubbio,non è che gli errori di "scrittura" delle specie possano essere un appiglio per complicare le cose ?
ciao Gianfranco
Ultima modifica di Gianfranco Rigo; 13-05-11 a 17: 58
Non serve a niente tormentarsi per il passato
il passato non cambia
quindi guarda avanti o rischi di rimanere indietro
Se vuoi capire quello che dico,non ragionare con la tua testa
NESSUNO può ergersi ad essere in possesso della verità assoluta
al massimo si possono portare argomenti PRATICI e SEMPLICI
in modo che TUTTI siano in grado di fare una propria valutazione logica.
sei velocissimo
ho cancellato quell'appunto xkè mi sono accorto che che il neophema elegans è al n° 4
Non serve a niente tormentarsi per il passato
il passato non cambia
quindi guarda avanti o rischi di rimanere indietro
Se vuoi capire quello che dico,non ragionare con la tua testa
NESSUNO può ergersi ad essere in possesso della verità assoluta
al massimo si possono portare argomenti PRATICI e SEMPLICI
in modo che TUTTI siano in grado di fare una propria valutazione logica.
ciao Roberto,ho visto nella lista il trichoglossus haematodus haematodus e il mollucanus,IO posseggo i trichoglossus caeruleiceps,ma quando mando via la denuncia di nascita,scrivo solo trichoglossus haematodus (lorichetto arcobaleno) e questo da diversi anni,e non ho maui avuto problemi,mi hanno sempre mandato il protocollo con scritto solamente trichoglossus haematodus,senza specificare la sottospecie.quindi chiedo IO come mi comporto con il registro.devo continuare con la denuncia di nascita.grazie