allevare seguendo ed immergendosi nella natura



La primavera viene in aiuto dell'amatore colle infinite ri- sorse della natura. colle uccelli è ancora più piacevole quando ci consente di immergerci nella natura, di osservarla, di capirne i fenomeni e la complementarietà delle specie che ci vivono garantendo quell'equilibrio che gli ecologi ci rimproverano di turbare o di rompere provocando guasti irreversibili.

Allevare seguendo la natura è più divertente e rilassante


Allevare a questo modo, che è il più divertente e rilassante, è consentito in particolare agli amatori, ai piccoli allevatori che hanno tempo per osservare e seguire i loro uccelli di ricercare in natura quello che più gradiscono assecondando gli istinti non spenti dalle lunghe stagioni di allevamento, che allevano poche coppie di nostrani o di d esotici.

Gli afidi e le formiche

Avete mai visto le formiche affrettarsi in processione lungo qualche tronco d'albero, la ramaglia di qualche arbusto, il viluppo d'una fagiolaia? Pratiche ed utilitarie come sono queste lavoratrici proverbiali, vanno e vengono sicuramente per qualche cosa di molto interessante.
Seguendone il cammino le vedrete, infatti, affollarsi a grappoli attorno agli afidi (i cosiddetti « pidocchi » della pianta) neri, verdi o bianchi che siano che, per gran parte della primavera e dell'estate, rivestono le estremità di alcuni rami, il rovescio delle foglie, i calici dei fiori.



Non v'è chi non conosca il pidocchio verde del rosaio, quello nero delle fagiolaie, quello biancastro del melo e di mille altre piante. LL formiche sono ghiotte del succo dolciastro di cui sono impregnati ed essudano dal corpo per cui affondano con voracità le mandibole, che si fanno delicate, nel loro tessuto molliccio succhiandolo. Si dice allora che le formiche « mungono » gli afidi ed in realtà li proteggono dai loro nemici o li « allevano » per immagazzinarne i succhi negli otri del formicaio.

Insetti di cui sono ghiotti tutti gli uccelli

Questi parassiti, vera disperazione del giardiniere, sono a volte abbondantissimi anche su piante selvatiche e non mancano mai sui rami del sambuco, del viburno e sugli steli delle ortiche. Sulle piante ornamentali e di coltura i parassiti sono combattuti con irrorazioni e polverizzazioni insetticide: scompaiono provvisoriamente per ricomparire di li a poco ancor più numerosi di prima. Infatti si riproducono per partenogenesi senza bisogno di accoppiamento.



Qualche branca e steli ricoperti di afidi posti in voliera sono ripuliti dagli uccelli con grande rapidità sempre dagli insettivori e dalla maggioranza dei granivori con prole appena schiusa che abbisogna per un rapido ed armonico sviluppo di un cibo molto proteico.
Non tralasciate di fare questa esperienza nei prossimi mesi e la soddisfazione di godere del fermento e della gioia che procurate nei vostri amici ogni volta che introdurrete in voliera questa ghiotta pietanza. Si dovrà solo fare attenzione che le piante non siano state in precedenza trattate con insetticidi dannosi alla loro salute.

Ivo Falchi