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Discussione: Cibo vivo ai parrocchetti australiani: allevare le tarme della farina

  1. #1
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    La bandiera di Gabriele_chiaro

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    Cibo vivo ai parrocchetti australiani: allevare le tarme della farina

    È un po di tempo che trovo scritto su molti articoli ornitologici, come i parrocchetti australiani facciano largo uso di insetti in natura, sopprattutto durante l'allevamento dei nidiacei.
    Mi piacerebbe, quindi, somministrare qualche tarma della farina viva, almeno per vedere se gradiscono.
    In vecchie discussioni leggo che si possono reperire in negozi da pesca, ma poi non capisco bene il fatto che sono piene di caffeina.
    Da quello che ho capito, andrebbero svuotate dall'intestino e poi somministrate, ma a me piacerebbe riprodurle, in modo da averle sempre a disposizione senza il pericolo che siano state intossicate.
    Qualcuno ci ha mai provato? In pratica, dopo aver comprato le tarme cosa dovrei fare?
    È vero che andrebbero somministrate solo giovani per evitare il carapace chitinoso?

  2. #2
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    Ciao, non è difficile allevarle.

    Innanzi tutto ti devi procurare un stock di esemplari allo stadio larvare.
    Li sistemi in un contenitore di plastica forato con un substrato di 4-5 cm composto da pastone per uccelli, fioccati, di cereali, pan grattato, ecc...
    Un paio di volte a settimana puoi fornire dei pezzi di frutta o verdura (mela, carote e patate) per permettere alle camole di bere, ma attenzione che il substrato non si deve inumidire. Se l'umidità è troppo alta è meglio che sostituisci il materiale. Ogni tanto, comunque, è meglio preoccuparsi di cambiare il fondo, anche per rimuovere le mute degli insetti.
    Meglio mantenere le vaschette in un posto buio e a temperatura costante: con temperature troppo alte si riprodurranno troppo velocemente, mentre a temperature basse il loro ciclo vitale si può fermare.

    Quando la pupa si trasforma in insetto adulto (di colore nero e lucido) cominceranno a deporre le uova sotto il substrato.
    Appena le uova si schiuderanno, ti consiglio di dividere gli adulti in un contenitore a parte, per evitare che le nuove larve mangino le uova appena deposte.
    Personalmente mi sono procurato 4 contenitori in modo da ruotare gli adulti ogni mese, per evitare sovraffollamento.
    In un contenitore troppo affollato, è possibile che le camole si diano al cannibalismo.

    Come hai detto tu, l'esoscheletro chitinoso è difficilmente digeribile: è sempre meglio fornire le larve che hanno appena fatto la muta (se hanno appena mutato mostrano un colore bianco-latte), quando sono più tenere e appetite.

    Puoi somministrarle durante la riproduzione come supporto proteico, oppure in inverno se i tuoi soggetti vivono all'esterno.
    I valori nutrizionali delle larve dipendono da ciò che mangiano: i soggetti nutriti a pastone o farina di soia saranno sicuramente più sostanziosi di quelli nutriti solamente a crusca.

    Se gli uccelli non sono abituati a mangiare le camole, occorre abituarli pre-tempo. Non tutti i soggetti vedono di buon occhio il cibo vivo.


  3. #3
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    Quote Originariamente inviata da Francesco Frati Visualizza il messaggio
    Come hai detto tu, l'esoscheletro chitinoso è difficilmente digeribile: è sempre meglio fornire le larve che hanno appena fatto la muta (se hanno appena mutato mostrano un colore bianco-latte), quando sono più tenere e appetite.
    Alcuni pappagalli, come i parrocchetti di montagna, riescono a mangiare anche le camole adulte, di fatto sono in grado di "succhiare" la polpa dell'insetto senza ingerire l'esoscheletro chitinoso
    Saluti,
    Luca Marani.



    Il mio sito: allevamentomarani.jimdo.com

  4. #4
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    Posso darle alle calopsiti e ai lori?

  5. #5
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    Alle calopsiti puoi darli con moderazione, ai lori non saprei dirti, ma penso proprio di sì.


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