X Reggio Emilia intendi il tipo con il gazebo rosso??? :(
Intervengo sul forum dopo una lunga e colpevole assenza perché sono rimasto colpito da ciò che ho visto recentemente alla sempre bellissima manifestazione di Reggio Emilia e vorrei, da chi può darmelo, qualche lume.
Presso un grosso commerciante che a nessuno dei visitatori sarà sicuramente sfuggito ho visto in esposizione e vendita alcune coppie di usignoli. Intendo “veri” usignoli, non i pure ormai rari usignoli del Giappone.
Sono sempre stato affascinato dagli usignoli. Anni fa trovai, dimenticato sullo scaffale di una libreria, il vecchio libro di Livio Susmel “L’usignolo” ed. Hoepli, quasi un pezzo di archeologia editoriale che conservo con religiosa cura.
Vengo alla domanda: ma come è possibile la commercializzazione degli usignoli “nostrani”. Non ne è proibita in assoluto la detenzione? O invece è consentito allevarli come se fossero “normali” merli?
Qualcuno li alleva?
Grazie a chi vorrà illuminarmi.
X Reggio Emilia intendi il tipo con il gazebo rosso??? :(
Suppongo che tu ti riferisca ad un noto "allevatore" poco amato per i suoi metodi poco ortodossi, il quale dispone di una vastissima varietà di nostrani di cattura, spacciati come domestici e venduti a cifre esorbitanti. Premesso ciò, allevare l'usignolo è possibile, avendo soggetti muniti di anello e cessione, e facendo richiesta in provincia. Non pensiamo neppure che il suo allevamento sia una rarità, dalle mie parti c'è qualche allevatore che li alleva, tuttavia la maggior parte di loro preferisce non esporsi. Il motivo è semplice: a causa delle sua delicatezza non è possibile esporlo alle mostre, senza contare che l'allevatore dovrà poi scontrarsi con la forestale ed il pubblico per dimostrare la nascita in cattività dell'animale. Insomma...meglio averli tranquilli in voliera a casa e stop...
chiedo scusa per l'ignoranza.. ma i soggetti anellati, da che ceppo provengono? cioè, specialmente queste razze poco allevate o allevate da poco,, come si fa ad iniziarli ad allevare senza compiere bracconaggio?
Credo che lo stesso discorso valga per l'upupa nelle gabbie dello stesso stand giusto ???
GIUSTO Fabio ... se avete fatto caso, c'era tutta fauna autoctona con nessuna mutazione ....le mutazioni sono di copertura
L'unica cosa che non capisco è come riesce a inserire l'anellino agli sfortunati di turno, solo questo, come cavolo ci riesce?
Mi meraviglio della Forestale che non prende iniziative, solo dopo segnalazioni e clamori di piazza intervengono, un classico!
STOPPA AIUTACI TU
fino al 1993 (non sono certo della data) era consentita la cattura di uccelli che venivano poi destinati ad essere utilizzati come richiami vivi per la caccia (tordi, merli, cesene, sasselli, storni, fringuelli, verdoni, lucherini, cardellini, peppole, ciufolotti, crocieri, passeri e altri.
Dopo quella legge si aboli la cattura libera e venne regolamentata la cattura di quelle spescie di cui non venne abolita la caccia (tordi, merli, cesene e sasselli) cioè la cattuta è controllata dalle guardie forestali che poi consegnano i richiami ai cacciatori in regola con la regolamentazione.
Tutti gli uccelli indigeni detenuti al giorno d'oggi "dovrebbero" essere i discendenti di quegli ultimi soggetti rimasti in detenzione al cambiamento di legge e anche di tutti quei soggetti di cattura di cui fino a qualche anno fa veniva consentita l'importazione dal Nord ed Est Europa.
Questa più o meno è la sintesi della questione, certo che le cose non sono regolamentate bene, ma in un paese dove le cose fanno fatica a funzionare e dove la Forestale deve scegliere tra il controllo del bracconaggio e le migliaia di reati contro l'ecosistema che giornalmente vengono compiuti è chiaro che l'unica possibilità di soluzione è la nostra ETICA e la buona volontà della maggior parte degli allevatori onesti.