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Discussione: Il Matuggio

  1. #1
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    Il Mattuggio

    Il Passero mattugio.

    di Alamanno Capecchi


    Nel gran caldo del meriggio estivo, il vento porta l'odore ircino del mio piccolo gregge al pascolo ma non refrigerio.
    Nell'aria un'orgia di suoni. All'improvviso, tra il monotono frinire delle Cicale, lo stridio acuto dei Rondoni, che si inseguono veloci in cerchi intorno alla casa, e il richiamo chias¬soso dei Passeri; il cip cip fioco del giovane Mattugio. Proviene da un ciuffo di erbe ai piedi di un pesco e là lo trovo, piccolo, grazioso, già completamente impiumato e tutto attillato. Fa un brusco tentativo di fuga, poi si lascia catturare. La prima volta rifiuta ostinatamente di aprire il becco e sono costretto ad alimentarlo a forza, ma le larve successive le ghermisce senza tanti complimenti e le ingoia con decisione. Dopo averlo dissetato, lo alloggio in una gabbiuzza che appendo al muro della casa. Occupa subito il posatoio e vi rimane tranquilo ed immobile, come imbalsamato. Ma io so che questa apparente calma, durerà poco; domani, for¬se stasera, appena il cibo lo avrà rinvigorito, l'indole forastica della Specie riprenderà il sopravvento e ogni rapporto con lui sarà molto difficile. Scrive il Lessona "Più piccola della precedente è la Passera mattugia, chiamata anche Fringuello campestre di cui la lunghezza totale non oltrepassa i tredici centimetri.. L'uomo la può allevare tanto facil¬mente quanto la Passera reale, ma essa più difficilmente si addomestica e più difficilmente gli si affeziona".
    Tanti anni fa, quando ero ragazzo, se mi capitava di trovare un Mattugio non ancora indipendente, mio padre diceva: "È uno Streghino (così vengono chiamati dalle mie parti), non campa, e poi non si affeziona; meglio rimetterlo sul tetto".
    Ed io, sia pure a malincuore, gli davo retta. L'opinione che il Mattugio o Streghino, come diciamo noi, se allevato allo stecco, spesso non sopravviva, o se sopravvive non si affezioni, anzi conservi il comportamento selvaggio dei soggetti catturati adulti, mi era stata confermata più volte, in passato, da chi si dedicava alla caccia al capanno o con le reti.
    Il piccolo orfanello, invece, sembra voler contraddire questo giudizio così diffuso e pessimistico. Dopo pochi giorni vola libero per lo studio, mangia nel palmo della mano, mi si intrufola tra i capelli che porto abbastanza lunghi, mimando un bagno di sabbia. Se la sera, quando comincia a far buio, mi siedo, e dopo aver ripiegato le braccia posate sulle gambe, sovrappongo le palme delle mani in modo da formare una nicchia, non tarda ad entrarvi co¬me fosse un nido.



    Per lui non sono, però, un conspecifico, sono una camicia, a volte rosa tenue, a volte celestina, e un paio di pantaloni azzurri. Qualsiasi cambiamento, anche non appariscente, del colore degli abiti; qualsiasi cosa alteri il mio aspetto, si tratti pure di una scatola di grani, di un sacchetto di plastica o di un altro oggetto tenuto in mano, scatena la sua indole sospettosa e selvaggia; se è in gabbia svolazza disordinatamente, rovinandosi le penne; se libero nella stanza, sbatte impaurito contro i vetri delle finestre.
    Di buon mattino salgo in soffitta con il consueto abbigliamento (camicia rosa e pantaloni azzurri) e alcune larve di Tenebrione, ma ho una sgradita sorpresa: la finestra, forse per colpa del vento, è semiaperta e il piccolo ospite scomparso. Mi affaccio. L'aria odora di Pino mugo e di Abete; dalla lunga fila degli Olmi, che degradano verso la valle mi giunge il canto delle Capinere e il chioccoare dei Merli. Da una buca sotto la grondaia della casetta, un tempo antica dimora del guardiacaccia, la Civetta dispiega le ali, seguita da un vociante stormo di Passeri: del Mattugio nessuna traccia. Poco dopo lo vedo di fronte a me, seminascosto tra i rami di un Abete rosso. Protendo la mano con ben in mostra una larva. Vola dritto per ghermirla, ma a pochi centimetri dalla preda fa un rapido dietro front e si allontana per sempre. Il richiamo della Natura ha vinto.



    Alamanno Capecchi
    nato a Pontedera (PI) il 25 settembre 1927.
    Laureato in farmacia. Zoofilo. Ornitologo dilettante.
    Menbro della Società Italiana di Scienze Naturali (Milano)
    Rappresentante nazionale C.R.O. ( Commission de ricerche ornithologique) della C.O.M.

    Autore di circa trecento articoli pubblicati da riviste italiane ed estere (Avifauna, Uccelli, Italia Ornitologica, Atualidades Ornitologicas, O Paporrubio, Information)

  2. #2
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    ..............grande

    Caro Marco, bellissimi gli articoli che ci fai pervenire tramite questo meraviglioso mezzo di comunicazione.
    Vorrei chiederti un piacere, se hai la possibilità di contattare il dott. Capecchi, digli che lo stimo tantissimo e, se hai anche la possibilità di stringergli la mano da parte mia, ne sarei onorato.
    Complimenti per i racconti, leggendo provo la sensazione di vivere quell'intenso momento, a stretto contatto con la natura, la stessa che cerchiamo continuamente di scoprire e studiare, a volte dimenticandoci di esser parte di ESSA. Bravo Marco, grazie dott. Alamanno.
    Non importa cosa facciamo....
    è come lo facciamo che realmente conta.
    _______________________________________________
    GIANLUCA ANNIBALLI F.E.O.r.a.e 0009 - A.O.E r.n.a SV 370

  3. #3
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    Il Dottor Capecchi

    Ciao Guanluca
    il Dott. Capecchi ci segue e avrà sicuramente letto quanto scrivi e credo la cosa gli avrà fatto molto piacere

    salutoni e buona Domenica

    Marco Cotti FEO 0004





    http://digilander.libero.it/cocoricoland/index.htm

    http://tarantamyblog.blogspot.com/

    Dove tuona un fatto, siatene certi, ha lampeggiato un'idea.
    Ippolito Nievo

  4. #4
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    AVELLINO
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    Bellissimo

    Come tutti gli altri, anche questo racconto è bellissimo e toccante.

    Complimenti, ancòra.

    Cordialmente.
    Sergio
    1--.1--.1--.1--.1--.1--.1--.1--.1--.1--.1--.1--.1--.1--.1--.1--.1--.1--.1--.

  5. #5

    E' vero.
    Sono tutti racconti bellissimi che andrebbero raccolti.
    Aspetto di leggerne tanti ancora...

  6. #6
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    email Dott: Alemanno Capecchi

    Il Dott. Capecchi ringrazia tutti
    questa è la sua email
    alamanno@libero.it
    chiunque voglia parlargli e scambiare
    opinionl o fare domande gli può scrivere

    saluti
    a tutti

    Marco Cotti FEO 0004





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    Ippolito Nievo

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