Articolo veramente interessante; sempre grato all'amico Marco Cotti.
PATOLOGIA DELL'INCUBAZIONE
Hétor Jorge Sànchez, il nuovo direttore di « El Canario » argentino, organo ufficiale dell'A.U.C.R A. (la più grande organizzazione canaricola argentina) affiliata alla FOA, ha nel numero di maggio, fatto un quadro sinottico della patologia dell'incubazione che riportiamo ritoccata e completata potendo essere di grande aiuto all'allevatore che lo sappia consultare ed interpretare.
1. Uova chiare
L'infecondità di un 15% delle uova deposte è, diremo, naturale o non patologica. Una riduzione di questa percentuale è in relazione ah la grande preparazione ed esperienza dell'allevatore che tuttavia, quando persegue la qualità e non la quantità della produzione, è poco interessato a questa scarsa percentuale di insuccessi iniziali. Percentuali maggiori potrebbero essere causate da:
a) infecondità della femmina;
b) infecondità del maschio;
c) genitori vecchi o affaticati.
Altre cause d'infecondità, piuttosto difficili da accertare e che elencheremo in forma schematica sono le seguenti:
1. Alimentari
- deficienze vitaminiche;
- deficienze minerali;
- insufficienza proteica o mancato equilibrio di aminoacidi;
- eccesso di proteine, grassi, carboidrati; - eccessi alimentari, ingordigia, obesità.
2. Genetiche
- incompatibilità di fattori (intensivo, bianco dominante, etc.);
- anomalie cromosomiche sessuali; - consanguinità con tare ereditarie; - mutazioni recenti, etc.
3. Patologiche
- malattie infettive trasmissibili attraverso 1' uovo (colibacillosi, micoplasmosi, vaiolo, etc.); - infestazioni parassitarie (insofferenza nervosa e debilitazione).
4. Meccaniche
- instabilità dei posatoi e dei nidi;
- disturbi, chocs, selvatichezza, insofferenza; - incompatibilità umorali.
5. Età delle uova
- uova incubate dopo i 7 giorni di età.
2. Mortalità embrionale
A. per causa dell'uovo:
1 Deficienza alimentare della femmina: a) avitaminosi;
b) insufficienze minerali in particolare di oligosali;
c) solo proteine vegetali (squilibrio proteico);
2. Infezione dell'uovo (germi trasmissibili);
3. Ereditarietà (fattori letali e subletali).
B. per cause ambientali:
1. Raffreddamento;
2. Eccesso di calore;
3. Eccesso di umidità (superiore al 70%);
4. Mancanza di umidità (inferiore al 40%);
5. Impurità dell'aria;
6. Disturbi o interferenze e oscillazioni;
7. Infezioni.
C. per mostruosità:
1 Di origine genetica (anomalie, malformazioni, tare ereditarie, mutazioni);
2. Arresto dell'incubazione (freddo, caldo, mancanza di ossigeno, gas, abbandono). D. per morte al termine della cova
I. Mancanza di ossigeno;
2. Eccesso e mancanza di umidità;
3. Anomalie dello sviluppo;
4. Infezione embrionale;
5. Anomalie ereditarie;
6. Posizioni anomale nel guscio.
E, mortalità alla schiusa:
1. Debolezza dell'embrione;
2. Embrione ammalato;
3. Anomalie del guscio;
4. Mancanza di umidità.
Lo schema è tutt'altro che completo ma può servire di guida all'allevatore di fronte ad eccessivi casi di infecondità e di mortalità degli embrioni nel guscio o alla nascita. In questi casi dovrà fare un esame critico del sistema di conduzione e cercare di scoprire il punto debole causa degli insuccessi.
Per scoprirlo dovrà logicamente avere qualche esperienza e conoscere le buone regole di una corretta conduzione. Se non dovesse farcela da sé ricorra al consiglio del collega più esperto.
Quando, dopo una schiusa abbastanza regolare o con perdite limitate di embrioni, i nidiacei muoiono qualche giorno dopo la schiusa, la causa è dovuta a malattia infettiva il cui processo d'incubazione era iniziato nell'uovo e termina la sua opera uccidendo il nidiaceo.
Nel 99°,o dei casi, quando c'è di mezzo una malattia infettiva la canarina si rifiuta di allevare la prole a causa di che l'allevatore che non s'è avveduto'della malattia, la giudica cattiva nutrice.
J.Sànchez
Articolo veramente interessante; sempre grato all'amico Marco Cotti.
Carlo Avoledo
S580 - A.O.M
Molto interessante, anche se mi permetto di apportare alcuni commenti:[/LIST]le malattie parassitarie non solo sono una possibile causa di morte embrionaria per fenomeni comportamentali (c.d. nervosismo) e ciò è vero specialmente per gli ectoparassiti (parassiti esterni), ma nel caso di endoparassiti (p. interni), il problema è soprattutto la competizione intestinale per i nutrienti più importanti.[LIST]è vero che esistono malattie infettive che possono essere trasmesse attraverso l'uovo (c.d. trasmissione verticale), molti batteri lo fanno, ma in genere l'embrione e tutto il contenuto dell'uovo appaiono come marci; anche alcune malattie virali lo possono fare (p.es polyomavirus), ma certamente il vaiolo non è fra queste.
Cordialmente,
Lorenzo Crosta
Dr. Lorenzo Crosta, med. vet. - PhD
Consulenze Aviari, per Animali Esotici e da Zoo
Consulente Veterinario Ufficiale dei Programmi di Conservazione dell'Ara di Spix e dell'Ara di Lear
Clinica Veterinaria Vontecchia
Via Como, 5 - 23874 Montecchia (LC)
Tel. 039-9331123
Cell. 334-9438240
email: lorenzo_birdvet@yahoo.com
Sono chiaramente d'accordo con Lorenzo e vorrei aggiungere una piccola considerazione; proprio alla luce di questo ""piccolo/grande errore"", cioè quello di classificare il vaiolo tra le malattie virali a trasmissione verticale, bisogna che si rifletta poichè questa risulta un ulteriore prova che porta ad una sola conclusione: in un moderno allevamento l'esperienza dell'allevatore è molto importante ma va sempre, rigorosamente affiancata alla diagnosi del veterinario specialista!!!
cordiali saluti.
Dr. Ignazio Pumilia
SPECIALISTA IN PATOLOGIA AVIARE,
Endoscopia-chirurgia endoscopica animali da compagnia.
Direttore Sanitario BIOPARCO DI SICILIA
Palermo via E.Torricelli 36/38;
Marsala via Trieste 23;
Catania Tremestieri etneo;
Agrigento San Leone;
cell... +39 3332063391 e-mail ignazio.pumi@yahoo.it