UN EROE DALLA MASCHERINA ROSSA

Ogni allevatore che si rispetti ha le sue fissazioni, ed io pur non essendo molto rispettabile, di idee a dir poco strane ne ho molte e la prima che mi sono messo in testa da quando mi dedico all'ibridazione è stata quella di riuscire ad unire le caratteristiche dei due indigeni più frequentemente presenti nei nostri allevamenti: il cardellino ed il verdone. Non mi fu possibile realizzare questo sogno per diverso tempo nonostante i molteplici tentativi effettuati e ad un certo punto pensai di rinunciare.

Il consiglio e l'aiuto dell'amico Coacci

Il mio amico e "maestro" Coacci Settimio, resosi conto dei miei cattivi pensieri, mi disse che secondo lui sbagliavo nel provare tale ibridazione in gabbia e soprattutto nell'usare soggettinon troppo calmi.
Purtroppo, essendo ancora molto giovane, non avevo grandi disponibilità economiche e la maggior parte dei soggetti in mio possesso erano diquel carattere, rimediati tramite scambi con canarini e diamanti mandarini.
Settimio che mi conosceva bene e che sapeva della mia grande passione, mi regalò un cardellino maschio, allevato in voliera da Lucherini Petto-nero e 3 verdone anch'esse nate in voliera; vedendo che ero felice ma non del tutto convinto, mi mostrò uno stupendo ibrido"Cardellino x Verdona" e lì la grande decisione: l'avrei ottenuto anch'io.


Mio padre sacrifica i suoi piccioni per darmi la sua voliera

Appena tornato a casa convinsi mio padre a trasferire i piccioni che occupavano la voliera in una capiente voliera nel cortile dei nonni.
Quel giorno d'autunno, possedevo una voliera tutta per me ed avevo praticamente in tasca una decina di medaglie d'oro nella categoria indigeno per indigeno.

Dopo aver ripulito la voliera e sostituito la vecchia rete, sistemai nella stessa i soggetti di Coacci alimentandoli con scagliola, girasole e canapuccia in dosi eguali, niente verdure perché temevo avrebbero potuto provocare problemi intestinali. Essendo la voliera piuttosto vasta (3 x 2 mt. h 2,5) aggiunsi ai primi inquilini altre 3 coppie: Organetto x Lucherina Verzellino x Canarina ed Himalaya x Verdone di Cina, tutti già accoppiati in gabbia da più di un anno.

Arriva la primavera e io rinverdisco la voliera

Attesi con trepidazione la fine dell'inverno ed il 22 marzo "infrascai" la voliera di ginestre, rami di pino ed abete. I maschi, che già da tempo avevano iniziato a cantare, alla improvvisa vista di tanto verde furono ulteriormente stimolati e qui iniziarono i primi guai; l'Himalaya ed il Verzellino si resero protagonisti di un duello all'ultima penna così che fui costretto ad isolarli per non farli morire dissanguati. Sconfortato, ma per niente rinunciatario, iniziai a somministrare semi bagnati (niger e canapuccia ammollati per circa 24 ore) ed abbondanti dosi di centocchio e rapa selvatica che, più avanti nella stagione, avrei sostituito con cicoria, lattuga e spighe di panico.

Le verdone mostrarono di gradire molto tale alimentazione ed una di esse, il 10 aprile depose il primo di 5 uova, nel nido più occultato, andandosi così ad unire alla canarina che già da un paio di giorni covava 4 uova sicuramente infeconde.
Invece il 15 aprile scrutando all'interno della voliera in terra vidi dei gusci. Visitata palma a palma la voliera vi scorsi quattro piccoli sotto la canarina il cui padre non poteva essere che il cardellino, visto che l'organetto era ancora in "letargo".
Preso dall'euforia andai a sperare le uova della verdona colla speranza di trovarle fecondate ed invece erano tutte chiare.
Con piccolo artificio riesco a far coprire le scorbutiche Verdone che depongono 9 uova fecondate
Osservando quanto succedeva nella voliera capii il perché, infatti il cardellino, onde evitare sonore beccate, preferiva accoppiarsi alla consenziente canarina piuttosto che alle scorbutiche verdone.
A questo punto una decisione era necessaria, la mia fu quella di togliere la canarina e l'idea fu buona perché il cardellino, che ormai si era fatto la giusta esperienza, senza perdersi in smancerie iniziò a rincorrere una delle verdone che vinta da tanta irruenza, dopo un piglio ed un fremito d'ali, si concesse sotto gli occhi rabbrividiti della "collega" ormai rimasta nubile. Ma, come si sa, il cardellino è imparziale, e per niente intimorito da un paio di beccate fece sua l'ultima delle tre verdone.
Dopo un paio di giorni queste ultime con muschio, cotone e sfilacci di juta, imbastirono un unico nido in cui deposero nove uova che covarono assieme. Le seguii costantemente e con grande soddisfazione dopo 5 giorni constatai che le uova erano tutte "scure". Di tanto in tanto usavo dare un'occhiata anche all'altra verdona che stava amorevolmente allevando i figlioletti della canarina, due dei quali con diffuse pezzature lipocromiche.

Le prodezze amatorie del Cardellino

II cardellino intanto passava il tempo a litigare con l'organetto che si stava risvegliando e, guardate un po', ad imbeccare la Verdona di Cina della quale mi ero dimenticato e che nel frattempo aveva deposto 4 uova in un nido così a portata d'occhio che non avevo mai pensato di guardarci dentro. Sperai le uova con il convincimento che fossero infeconde ed invece il cardellino aveva colpito ancora.

Il 5 e 6 maggio nacquero 12 ibridi (non schiuse un uovo sotto la Verdona di Cina) ed era un amore vedere le due verdone im-
beccare insieme un groviglio rosa che corrispondeva a 9 robusti piccoli. La verdona esotica da parte sua si dimostrò grandissima balia e, pur essendo molto scontrosa e paurosa nei miei confronti, nell'imbeccare era un vero portento.

Il cardellino intanto provava ad aiutare le mogli, ma dato che veniva sempre cacciato in malo modo, andava a consolarsi con la verdona che aveva deposto per prima, e aveva quasi svezzato i suoi figli adottivi; se poi questa era impegnata, a dispetto del gelosissimo organetto, andava a corteggiare quella civetta della lucherina.

Intanto anche l'Organetto aveva fatto la sua parte

Tutti i piccoli, in un mese circa, vennero portati all'indipendenza, ma le madri non a ed ottennero entrambi 91 punti, poi, sia perché di mostre ne erano rimaste poche, sia pera ed ottennero entrambi 91 punti, poi, sia perché di mostre ne erano rimaste poche, sia per deposero una seconda covata fatta eccezione la verdona che aveva svezzato gli Fl di canarino che depose altre 4 uova da cui nacquero, a fine giugno, altrettanti pullus.

Ne sopravvissero due, gli altri perirono a causa di un attacco di zanzare.

Intanto anche l'organetto aveva fatto la sua parte e il 10 luglio era diventato papà di quattro piccoli ibridi, che nei giorni successivi uccise gettandoli fuori dal nido, forse perché infastidito dal cardellino.
Poiché la coppia allevava alla perfezione, non ho avuto motivo di sospettare questo comportamento negativo, per cui riuscii a salvare soltanto uno dei piccoli. Indispettito, per evitare altri danni, tolsi l'organetto dalla voliera ed essendo ormai agosto, attesi che tutti andassero il muta. Per chissà quale motivo la lucherina di mutare non voleva proprio saperne, anzi iniziò a costruire un altro nido ed io pensai di riaccoppiarla con l'organetto, ma non avendo balie a disposizione rinuncia, avendo per tutta risposta la deposizione di 3 uova. Più per rispetto che per altro gliele lascia covare, e quando dopo una ventina di giorni, tornato dalle ferie, andai per togliere tutte le frasche dalla voliera, con grande sorpresa la vidi imbeccare due piccoli in età di anellamento: il cardellino prima di andare in muta si era tolto un'ultima soddisfazione.

La ricca dieta.

Troppe femmine: 14 su 17 ibridi
Essendo l'autunno ormai alle porte, posi tutti gli ibridi in una voliera molto tranquilla, li alimentai con scagliola, semi di girasole, canapuccia e niger ammollato oltre che con mela tutti i giorni, verdura e uovo sodo una volta la settimana. Oltre a quanto detto tutti i giorni mettevo loro a disposizione: acqua per bagnarsi, sali minerali, grit, carbone, terra e sabbia pulite. Tutti i soggetti, compresi gli ultimi nati, completarono la muta verso metà ottobre, e sinceramente restai un po' deluso, infatti i 14 ibridi di verdone risultarono 12 femmine e 2 maschi uno dei quali veramente bello grazie ai colori ben marcati e ad un petto di un bel giallo intenso; i 2 ibridi con il lucherino risultarono insignificanti femmine, i 3 col Verdone di Cina un maschio e 2 femmine, l'ibrido con l'organetto peri, a causa di una infiammazione intestinale, durante la muta.
Dai 17 ibridi, quindi, ottenni soltanto 3 maschi, di cui il più bello col verdone senza anellino (era stato punto da una zanzara e per non rischiare, 4 vederlo storpio glielo avevo tolto).
Esposi i due maschi restanti ad un'unica mostra ed ottennero entrambi 91 punti, poi, sia perché di mostre ne erano rimaste poche, sia perché essendo tutt'altro che mansueti erano scaduti nelle condizioni generali, regalai i maschi all'amico Setti-mio Coacci e le femmine ad un rivenditore.

Quello che mi ha insegnato il Cardellino mandrillone

Uscii da quest'esperienza piuttosto soddisfatto, infatti ero riuscito ad ottenere quello che volevo, ed ero in possesso di un cardellino portentoso che l'anno successivo avrebbe fatto faville; invece quest'ultimo contro ogni previsione fallì completamente, pur essendo in ottima salute, e pensai così che avesse preventivamente raggiunto la pace dei sensi. Troppo tardi capii che il mio cardellino era sì un mandrillone, ma aveva bisogno di un inizio facile per poi passare ad imprese più spregiudicate e cioè doveva essere accoppiato prima a delle canarine per poi essere passato in voliera con le indigene dove sarebbe stato il re. (Da quell'anno questa è diventata una regola nel mio piccolo allevamento per tutti i maschi indigeni ed esotici che intendo usare in ibridazione soprattutto se questa non è delle più comuni).

Non me ne vogliano i bravi canaricoltori

Ringraziandoper la pubblicazione del suddetto articolo se così si può chiamare, mi auguro che lo stesso sia di stimolo a chi a causa di alcuni insuccessi, di ibridazioni proprio non vuol più saperne ed è già tentato di passare al "facile e monotono" allevamento dei canarini, magari di colore. Ora onde evitare la lapidazione da parte dei bravi amici "canarini" e per non rubare troppo spazio su questa forum , ne saluto tutti i simpatici lettori.
E.R.