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Discussione: Domande sul standard degli agapornis

  1. #11
    Silver master European Forum
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    La bandiera di Fabio Musumeci

    L'avatar di Fabio Musumeci
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    Il "gusto umano" ha creato il gibber italicus.
    Una comune cocorita ha o dovrebbe avere la stessa dignità dell' ondulato di colore campione del mondo.
    Partecipare alle mostre è una scelta, selezionare in base allo standard è una conseguenza di quella scelta, ma il compromesso estetico non equivale alla perfezione.
    La perfezione esiste solo in natura, tutto il resto è solo un gioco che diverte l' uomo.
    RNA - 442X - RAE - 0487



  2. #12
    Expert Forum
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    Quote Originariamente inviata da Luca Marani Visualizza il messaggio
    Roberto, questa volta non sono proprio d'accordo con te.

    Secondo me allo stato captivo, il fenotipo di una specie è comunque destinato a mutare (basti pensare a uccelli come le cocorite o le calopsite, che sono allevate in Europa ormai da molti anni, e appaiono piuttosto lontane dalla forma ancestrale).
    Una volta capito questo, possiamo decidere di lasciare queste variazioni al caso, oppure possiamo controllarle attraverso una rigida selezione, la quale ci impone il raggiungimento di uno standard definito "perfetto" o che comunque rispetta le preferenze umane.

    Facciamo l'esempio dell'ondulato di colore. Personalmente trovo brutte e sgraziate tutte le comuni cocorite che si trovano in commercio: stazza troppo imponente, testa sproporzionata, spot disordinati, disegno rovinato, ecc...; al contrario preferisco i soggetti ben selezionati dal corpo piccolo e longilineo, dal disegno perfetto, col piumaggio serico e compatto...

    Se lo standard non rispetta le forme selvatiche, cio è semplicemente dovuto al fatto che in cattività è impossibile mantenere inalterata la figura ancestrale; perciò dobbiamo cercare di selezionare soggetti che risultino gradevoli almeno all'occhio umano.

    Io la vedo cosi, poi ognuno è libero di fare gio che vuole.

    Anche io non sono d'accordo con te, ahahaha!

    Il mio discorso riguarda gli ancestrali e non le mutazioni o altre razze create in cattività. Se c'è a chi piace il Gibber o l'Ondulato con quella fronte mostruosa e gli occhi che quasi non si vedono, de gustibus...

    Ma lo standard dell'ancestrale, a mio avviso, DEVE essere identico al selvatico per taglia, distribuzione e tipo della colorazione ecc. ecc.
    E non sono neppure d'accordo che in cattività non si riesca a selezionare continuamente il tipo ancestrale. Se si riescono a selezionare e portare avanti quelle brutture delle quali parlavo prima, non dovrebbe essere difficile continuare a mantenere i caratteri ancestrali anche se la cattività ha condizioni ambientali rispetto alla stato selvatico.
    Ciao, Roberto

    (allevo parrocchetti australiani)


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