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Discussione: La frutta nell'alimentazione dei Pappagalli di Rosemary low

  1. #1
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    La frutta nell'alimentazione dei Pappagalli di Rosemary low

    FRUTTI Chi da poco ha comprato un pappagallo ha spesso qualche incertezza nella scelta dei frutti da somministrargli; evita addirittura di dargliene, se s'accorge che il pappagallo, dopo averne mangiati, evacua feci liquide ed un po' sfatte. Ma le feci molli devono preoccupare solo quando la dieta comprende quasi interamente semi secchi (il che è del tutto improbabile), e non quando è ricca, come deve, di componenti fresche e ad alto tenore d'acqua.
    La frutta non va assolutamente razionata. Poche specie infatti arrivano a mangiarne in eccesso, se si escludono quelle che già naturalmente ne richiedono grandi quantità, come i Pappagalli testa di falco ed i caichi.
    È difficile convincere soggetti importati e *******ti in natura a mangiare frutta. Occorre insistere a lungo e con pazienza. Quando è possibile, è opportuno mettere un soggetto che rifiuta la frutta vicino o nella stessa gabbia di un altro che invece la mangia volentieri.
    Albicocche.
    Se riuscite a convincerli a mangiarne, i vostri pappagalli avranno grandi benefici da questi frutti. Conten-
    gono un alto tenore di vitamina A, anche se cotte, secche o in scatola: molti pappagalli vanno incontro a malattie proprio per carenza di vitamina A. Le albicocche hanno anche un alto contenuto di carotene.
    Arance. A molti pappagalli, in particolar modo ai lorichetti e alle specie di grande taglia del Sud America, piacciono le arance. Il miglior modo per somministrargliele è di tagliarle a pezzi, lasciando la buccia intatta; per i lorichetti e per altre specie conviene tagliarle solo a metà, perché a loro piace affondare il becco nella polpa succosa. In genere le varietà d'arance a buccia rugosa sono preferite rispetto a quelle con buccia liscia. Son graditi anche i mandarini, le clementine e le tangerine. Alcune arance vengono trattate con fungicidi ed insetticidi, per cui devono essere preventivamente lavate in acqua calda, al fine di eliminare ogni sostanza tossica. Ciò vale soprattutto quando si hanno pappagalli che tendono a mangiare, tutta o in parte, la buccia.

    Avocado.
    È tossico per i pappagalli. Evitate di darne loro.

    Bacche di sambuco (Sambucus nigra).
    Sono un eccellente alimento, gradito da molti pappagalli. In autunno quando sono abbondanti, conviene surgelarle. Le bacche fresche contengono in piccola quantità l'aminoacido tirosina.

    Banane.
    Sono più o meno gradite ai pappagalli, a seconda del gusto individuale. Alcuni lorichetti ed are ne mangiano in gran quantità, mentre i parrocchetti le ignorano del tutto.

    Ciliegie. Sono molto gradite a gran parte delle specie di grossa taglia, soprattutto a quelle dotate di becco robusto, ca-
    pace di schiacciarne il nocciolo, che evidentemente per loro è una ghiottoneria. Questi pappagalli possono mangiare la polpa o scartarla in fretta solo per raggiungere il nocciolo. Ricordo che le foglie del ciliegio selvatico sono ritenute tossiche per i pappagalli.

    Fichi.
    Costituiscono un alimento naturale per molte specie. Comunque i fichi freschi, molto costosi, non vengono accettati dai pappagalli del mio Parco; sono invece graditissimi a talune specie i fichi secchi, messi preventivamente a mollo in acqua per una notte. I Pappagalli dei fichi (Psittaculirostris ed Opopsitta) ne richiedono almeno due al giorno.
    Fichi d'India. Sono i frutti di una pianta succulenta (Opuntia ficus-indica) che cresce in zone desertiche o semidesertiche degli Stati Uniti, donde è stata introdotta nell'area mediterranea. Non sempre si trovano sul mercato, ma quando sono disponibili possono essere utilmente usati per i pappagalli: sono un alimento di basso costo.

    Fragole
    Anche le fragole hanno un elevato contenuto in vitamine e sali minerali, ma solo pochissimi pappagalli le mangiano.

    Frutti della palma.
    Molti pappagalli vanno pazzi per i datteri o per altri frutti di palma, come quelli della palma cosiddetta della regina (Arecastrum romanzoffianum). Nel Loro Parque questa palma cresce spontaneamente e numerose specie ne mangiano avidamente i frutti, a partire dai piccoli parrocchetti del genere Forpus fino alle grandi are. Lo fanno in particolare le amazzonie ed i parrocchetti di taglia maggiore e cioè quelli del genere Psittacula. I frutti sono di color arancione, rotondi, del diametro di
    circa 2,5 cm; hanno una pellicola fibrosa esterna e all'interno un nocciolo molto duro, che nessun pappagallo riesce a rompere.
    Kiwi. Sono un eccellente alimento, se i pappagalli li mangiano. Hanno un tenore elevato di potassio, calcio, magnesio e vitamina C.
    Lamponi. Sono frutti eccezionali dal punto di vista dietetico; purtroppo solo poche specie li gradiscono e di solito si limitano a consumarne i piccoli semi. Hanno un elevato tenore di potassio e, in minor quantità, di calcio, magnesio, ferro, carotene e vitamine del gruppo B.

    Mango.
    I frutti del mango, succosi e ricchi di polpa quando sono maturi, si tagliano con difficoltà. Possono essere impiegati come cibo per i pappagalli nei Paesi ove vengono coltivati, altrove sono troppo cari. Comunque il loro valore dietetico è elevato: contengono grandi concentrazioni di carotene, sali minerali (compresi quelli di potassio) e vitamina C.

    Melagrane.
    La maggior parte dei pappagalli va matta per questi frutti e li preferisce ad ogni altro. Dal punto di vista dietetico, le melagrane hanno qualità eccellenti; purtroppo sono care e si trovano sul mercato solo tre mesi all'anno. Per il prezzo è giocoforza impiegarle con moderazione. Alcuni pappagalli ne mangerebbero in continuazione, se ne avessero la possibilità: perciò, quando la stagione finisce, possono creare dei problemi al proprietario.

    Mele.
    Sono forse i frutti piú diffusi e più comuni. Se ne conoscono comunque piú di 2.000 varietà e non tutte sono ugualmente gradite ai pappagalli. A molti piacciono soprattutto le Delizia Golden e le Cox. Di solito le mangiano tagliate a fette. Per le specie di piccola taglia conviene infilzare una mezza mela su un chiodo piantato sull'appoggiatoio della gabbia.

    More di rovo
    (Rubus fruticosus).
    Le more piacciono ad alcuni pappagalli e vengono ignorate da altri. Tra le specie esposte al Loro Parque, i Lorichetti iris e gli ecletti le adorano letteralmente per i minutissimi semi che esse contengono.

    Nettarine.
    Questa varietà di pesche, caratterizzate da una polpa piuttosto consistente, sono un cibo consigliato (anche se non tutti i pappagalli le gradiscono), per il loro alto tenore in carotene e potassio.

    Papaya.
    I frutti di papaya, quando non son ancora del tutto maturi, contengono papaina, un enzima proteolitico molto efficace nel facilitare la digestione. Alla maturazione, il tenore di papaina si riduce moltissimo, ma è ancora utile per i processi digestivi. I frutti di papaya possono entrare validamente nella dieta dei pulcini allevati artificialmente, di quelli soprattutto che hanno difficoltà di digestione. Vanno somministrati anche ai soggetti che soffrono di insufficienza pancreatica.

    Pere.
    I pappagalli rifiutano sempre le pere troppo mature: devono comunque essere succose, non dure, ma neppure ovviamente spappolate.

    Pesche.
    Le pesche sono facilmente digeribili, contengono vitamine e sali minerali e sono molto ricche in carotene. Purtroppo non sono molte le specie che le mangiano. Per anni ho dato noccioli di pesca ai pappagalli di taglia maggiore del Loro Parque, poiché a loro piacciono moltissimo le armelline che vi sono contenute, fino a che ho saputo del loro contenuto in acido prussico, velenoso.

    Prugne.
    Sono un ottimo alimento, se i pappagalli le accettano: contengono carotene, calcio e potassio.

    Uva.
    L'uva da tavola piace a tutti i pappagalli di grande taglia e ad alcune specie di piccole dimensioni. Alcuni esemplari scartano la polpa per arrivare ai semi, che evidentemente sono assai graditi.

    Rosemary Low



    datteri

  2. #2
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    Interessantissiomo articolo. E' curioso notare come alcune valutazioni siano dovute alla regione geografica dove vive l'autrice.

    Ad esempio parla di fichi e di melagrane come molto costose: in sud Italia penso sia piuttosto economico fornire questi frutti dato che gli alberi sono diffusi dappertutto, quasi infestanti.
    Io stesso fornisco parte di qusti frutti provenienti da alberi del mio giardino, con costo zero.
    Ciao, Roberto

    (allevo parrocchetti australiani)


  3. #3
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    Fantastico contributo, presente con moltissimi approfondimenti nel libro della Low "Parrots and finches healty nutrition".

    Queste le considero finezze di divulgazione!
    Simone Durigon

    Allevatore amatoriale


    www.allevamentodurigon.com

    (Pionites / Pionus / Poicephalus)




  4. #4
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    Molto utile questo articolo...sopratutto per noi neofiti io per il mio lori arcobaleno di 2 mesi dalle mia parti mi risulta un po diffixile trovare frutta biologica...rischio molto a dargli la grutta normale?

  5. #5
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    tutti sono cresciuti con frutta "normale"... e anche con erbe prative e frutta trovate nei campi più disparati. in questo periodo vado nei miei campi a prendere le pannocchie che hanno ancora un pò di latte per darli a tutti i pappagalli, e ne vanno matti...
    MICHELE
    Referente Regionale AIAP per il Friuli Venezia Giulia


    "l'amore per tutte le creature viventi è l'attributo più nobile dell'essere umano"Charles Darwin

    AIAP:071
    email:miche10@ymail.com

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