I DIAMANTI AUSTRALIANI
Diamante orecchi rossi
(Zonaeginthus oculatus)
a cura di S. Quercellini
Anche il Diamante orecchi rossi è uno dei più rari Diamanti australiani. E' l'unico tra l'altro ad essere distribuito nella parte sud occidentale dell'Australia, se facciamo eccezione per una presenza parziale del Diamante mandarino (Taeniopygia guttata), ed inoltre la sua zona di distribuzione è piuttosto limitata. Mi risulta che non esistono ceppi allevati in Europa. Gli esemplari importati prima del blocco delle esportazioni dall'Australia, avvenuto se non erro intorno ai primi anni '60, non sono riusciti a riprodursi e quindi a creare dei ceppi stabili negli allevamenti. Non esistono quindi praticamente speranze di poterlo osservare presso qualche allevatore europeo a meno che non si tratti di Giardini Zoologici.
Descritto da Quoy e Gaimard (Voy de l'Astrol., Zool., Vol. 1, p. 211, 1830) come « Fringilla oculata ».
Caratteri distintivi.
Strutturalmente e come dimensioni è simile al Diamante moscato (Z. guttatus) ma con ali più corte ed arrotondate, coda più lunga ed arrotondata, becco leggermente più stretto e lungo. La colorazione ed il disegno del piumaggio si posizionano in un punto intermedio tra quelli del Diamante moscato (Z. guttatus) e del Diamante coda di fuoco (Z. bellus). In particolare le parti soprastanti presentano testa, mantello, dorso e copritrici alari bruno oliva con leggeri riflessi grigiastri e con continue barrature nero-brune, più fitte sulla testa e più distanti sulle copritrici alari. Groppone e copritrici superiori della coda rosso cremisi. Coda bruno-grigia con barrature nere; le penne centrali presentano delle soffusioni rossastre nella parte vicina all'attaccatura. Una stretta linea nera alla base del becco attraversa la fronte e si congiunge ai lori e ad una limitata zona allungata, ugualmente nera, intorno all'occhio. Una macchia rosso cremisi, presente subito dietro e sotto l'occhio, dà il nome a questo diamante.
Di sotto, mento, gola e parte superiore del petto bruno oliva chiaro con tonalità giallastre e con fitte barrature nero-brune. Le rimanenti parti sottostanti sono nere macchiettate di bianco. Sui lati del petto e sui fianchi la macchiettatura si avvicina a quella del Diamante moscato (Z. guttatus), ogni penna presentando una zona ne-
ra ed una bianca. Sulla parte terminale del ventre e sulle copritrici inferiori della coda la macchiettatura si confonde con una barratura.
Becco rosso scarlatto, gambe e piedi nero-bruni; iride rossa o arancione. Lo stretto anello di pelle senza penne attorno agli occhi è di un blu più luminoso di quello del Diamante coda di fuoco (Z. bellus). Lunghezza 11,5-12 cm.
I due sessi, al di fuori della stagione riproduttiva, sono praticamente simili. Nel periodo degli amori essi possono invece essere riconosciuti. La macchia auricolare rossa nel maschio diventa scarlatta mentre nella femmina assume una tonalità arancione. II maschio acquista inoltre una colorazione generale più definita e brillante ed il becco diventa più scuro.
I giovani sono più chiari con una tonalità più sbiadita di bruno e le barrature sulla testa quasi mancanti. Non presentano la macchia rossa sugli orecchi ed il rosso del groppone è più opaco. Il becco all'inizio è scuro, ma comincia a diventare rosso a partire da circa due settimane dall'involo.
Distribuzione.
Occupa la punta sud-occidentale dell'Australia ed è la specie, tra i Diamanti australiani, che ha la zona di distribuzione più limitata. Serventy e Whittel, in .. Birds of Western Australia », 1967, scrivono: « Ristretto alla punta sud-occidentale, lungo la fascia costiera e nella zona di Darling Range, verso sud-est fino all'estuario
di Hamersley. Dopo un'interruzione, appare nuovamente a Lucky Bay, a Mississipi Bay e Duke of Orleans Bay. Nei passati tempi coloniali si poteva osservare nei dintorni di Perth e fino al 1912 si poteva rinvenire nei boschetti lungo il fiume Murray. Come risultato dei continui e successivi disboscamenti e dell'avanzare del limite paludoso lungo la fascia costiera, esso è quasi scomparso dalle zone a ridosso del mare. E' comunque presente tra i crepacci di Darling Range ed è stato segnalato all'interno fino a 53 miglia dal mare ».
Habitat.
Frequenta le boscaglie fitte e le zone coperte da alberi di alto fusto, così come è presente in alcuni punti della fascia costiera caratterizzata da un elevato tasso di umidità. Mostra un comportamento particolare: ha abitudini solitarie ed anche al di fuori del periodo della riproduzione quasi mai si riunisce in gruppetti. Non sembra soggetto neppure a sensibili spostamenti locali. La coppia spende la propria vita preferibilmente nella propria zona di competenza.
II volo, in ambienti aperti, è leggero e, nello stesso tempo, deciso, con scarsissime ondulazioni. In generale preferisce volare basso, a circa 50 cm. dal terreno, similmente a quanto è solito fare il Saltimpalo (Saxicola torquata) nostrano. Tra tutte le specie di Diamanti australiani, l'« oculatus » è quella che riesce a destreggiarsi meglio ed a muoversi più rapidamente tra il denso fogliame degli alberi. Raramente è osservabile sul terreno sul quale si può fermare lo stretto necessario per raccogliere qualche seme, se la ricerca è infruttuosa in alto.
Nidificazione.
Questa specie costruisce il nido bene in alto su alberi notevolmente elevati. Per guanto ri-
ferisce Immelmann, il nido del « Z. oculatus » è quello che, tra tutti i Diamanti australiani, viene costruito più in alto. Il luogo preferito è costituito dalla biforcazione di un ramo su grossi alberi di Eucalyptus. E' il caso tuttavia di riportare anche l'opinione di Serventy e Whittel secondo i quali, lungo la fascia costiera, sono anche stati utilizzati dei cespugli.
Rispetto al « Z. guttatus » ed al « Z. bellus », i'« oculatus » costruisce un nido più robusto, più rifinito e, in definitiva, più esteticamente piacevole a vedersi. Si tratta di una struttura che si estende orizzontalmente a forma di bottiglia. E' formato da una parte sferiforme od ellissoidale che contiene la camera di incubazione, unita ad un tunnel di ingresso. Il tutto può avere una lunghezza di circa 40 cm. di cui la metà approssimativamente sono relativi alla entrata-tunnel. Quest'ultima si sviluppa di solito lungo un ramo. Tutta questa struttura risulta tenacemente attaccata ai rami e non è quindi facile da distruggere. L'interno è formato da piccoli pezzi di erba mentre l'esterno è intrecciato con legamenti resistenti del tipo delle « liane ». I quattro nidi esaminati da Immelmann avevano la parte esterna costituita da 420 a 500 pezzi di legamenti di « thysanotus ». E' sempre Immelmann a riferire che « la camera di incubazione consiste di due parti. All'interno c'è un secondo nido a forma di coppa che ha pareti sottili ed è quasi privo di copertura. Le due parti sono costruite con materiali differenti ».
E' il caso di ricordare infatti che i Diamanti australiani costruiscono prima la coppa di cova, poi intorno tutta la struttura sferica e quindi il tunnel, contrariamente a quanto sono soliti fare i Tessitori africani. Anche il « Z. oculatus » ha l'abitudine di costruire, al di fuori della stagione riproduttiva, nidi per passarci la notte senza l'entrata-tunnel.
La modalità di corteggiamento del maschio è piuttosto simile a quella del Diamante moscato (Z. guttatus) e non vale quindi la pena descriverla di nuovo.
Uova da quattro a sei. Se le condizioni climatiche della stagione sono favorevoli, possono essere realizzate due covate. Entrambi i sessi partecipano alla cova e passano ambedue la notte nella camera di incubazione.
Questa specie cova molto bene ed è assai attaccata al nido che lascia con difficoltà anche se fortemente disturbata. « Anche scuotendo violentemente il ramo che sorreggeva il nido, non sono riuscito a fare uscire la femmina in cova » dice Immelmann.
I giovani nati sono coperti dai genitori fino ad 8 giorni. La muta comincia molto presto, a circa un mese e mezzo e termina pressappoco a quattro.
Secondo quanto riferisce A. Pepper (« Notes on the Red-Eared Firetail in captivity », W. Aust. Nat. 9, p. 49-57, 1964), l'alimentazione dei giovani involati è quasi esclusivamente a carico del maschio. Questi rimangono nell'area di pertinenza della coppia genitrice anche qualche mese.
A differenza di altre specie di Diamanti, l'« oculatus » non nidifica in colonia né accetta nelle vicinanze altri nidi della propria specie. Immelmann non ha avuto modo di osservare nidi che distassero tra loro meno di 100 m. L'estensione media dell'area di pertinenza della coppia ha un diametro di 100-200 m.
Cibo.
I semi di erbe, cespugli e alberi costituiscono la sua alimentazione principale, ma, durante il periodo della riproduzione becca volentieri piccoli insetti attaccati al fogliame (Tarr). Ha l'abitudine di staccare lo stelo d'erba con i semi e portarlo su di un appoggio possibilmente in alto, quindi, stringendolo bene con i piedi, comincia ad estrarre i semi. Come conseguenza delle abitudini solitarie, si ciba in generale da solo, evitando la compagnia ed anche la vicinanza dei propri simili.
Canto.
Similmente alle altre due specie del genere « Zonaeginthus », non possiede un vero e proprio canto di volo o comunque gorgheggiante, tuttavia possiede una notevole quantità di note differenti che lmmelmann raggruppa nei seguenti tipi e che Pepper ha diffusamente trattato nell'opera citata in precedenza:
Verso di identificazione - E' un . uuu-iii • penetrante ma piuttosto continuato nel tempo emesso di solito da un ramo di un albero ed atto ad accertare se vi sono altri « oculatus • nell'ambiente circostante. Se vi sono, essi rispondono con la stessa serie di note.
Verso di nidificazione - Emesso quando uno dei due componenti la coppia si avvicina, dopo essersi cibato, al nido dentro il quale l'altro sta covando o coprendo i piccoli e suona come un tuit-tuit ». Dall'interno si risponde con un • tuittit-tit-tit » e solo dopo questa risposta di assicurazione l'altro si decide ad entrare.
Verso di ricerca del luogo adatto alla costruzione del nido - Durante tale ricerca viene emesso uno speciale verso che costituisce una variante del verso di identificazione. La prima parte è simile ad esso ma poi continua con un suono che è simile alla Li tedesca e cioè • uu-ii, 0, O, u, u, ú».
Verso di comunicazione - Descritto da Pepper come un « quirk » molto basso e delicato, udibile solo a breve distanza. Allo stato naturale si può percepire quando due soggetti sono vicini, si cibano nello stesso posto o si riposano su un ramo.
Verso di allarme - Un pericolo individuato nelle vicinanze dei giovani o del nido causa questo verso aspro che Pepper paragona in un certo senso a quello emesso dalla chioccia in cova scacciata dal nido.
Avicoltura.
Del Diamante orecchi rossi, similmente al hellils ». non solo non è stato possibile fissare
dei ceppi in cattività, ma addirittura esso è stato tenuto ed allevato raramente al di fuori del proprio ambiente naturale. Prima che l'Australia stabilisse il divieto di esportazione, i pochi soggetti che raggiungevano l'Europa morivano in generale in poche settimane.
Da segnalazioni disponibili di allevatori australiani, sembra che questa specie riesca a sopravvivere solo nelle condizioni climatiche caratteristiche della propria zona di distribuzione.
II primo tentativo di riproduzione coronato da .,uccesso è stato ottenuto dal dr. M. E. Chinner di Adelaide, Australia, nel 1938. Più recentemente un altro allevatore australiano, A. Pepper di Scarborough, Western Australia, già citato in precedenza, è giunto al successo con questa specie. Nel novembre del 1960 egli ebbe la fortuna di scoprire un nido di « oculatus » con quattro uova su un alberello in una sua proprietà. Lo prese e mise le uova in un nido di passeri del Giappone (Lonchura domestica) che aveva in una voliera. Due giovani furono allevati e risultarono poi una coppia. A circa un anno di età, nel gennaio del 1962, si riprodussero a loro volta realizzando sei giovani. L'anno successivo si riprodussero ancora tre coppie allevando tutta una serie di ulteriori giovani. E' un esempio di ciò che Immelmann definisce « uno dei più rimarchevoli successi nell'avicoltura australiana ».
Relativamente a questa esperienza, Pepper scrive: « II Diamante orecchi rossi senza alcun dubbio richiede un trattamento speciale e, a meno che l'allevatore non sia in grado di offrire a questi piacevoli Uccelli condizioni di gran lunga antieconomiche, essi non dovrebbero essere tenuti in cattività... E' essenziale una voliera ampia, piena di alberelli e cespugli. La tranquillità è vitale. Deve essere assolutamente evitato il sovraffollamento ».



I suoi « oculatus » non hanno mostrato di risentire né del freddo pungente né del caldo eccessivo.
Pepper ha somministrato panico, miglio, una piccola quantità di miscela per Canarini, semi germogliati e verdura. Con i piccoli nel nido, essi beccavano anche piccoli insetti come gli afidi, di solito nella parte inferiore delle foglie. Non hanno mai toccato insetti più grandi come le termiti normalmente gradite da altre specie di Diamanti.
Sebbene Pepper abbia ottenuto tre generazioni di « oculatus », non ha dato nessuna informazione sulla costruzione del nido in cattività. Egli aggiunge che la specie è decisamente delicata relativamente a cambiamenti di ambiente e porta come esempio un proprio amico che tenne con successo quattro Diamanti orecchi rossi in una grande voliera per due anni e mezzo ma questi morirono molto presto allorché ebbe la necessità di trasferirli in un altro aviario.
S.Q.