Ciao Giuseppe,
Un soggetto di 40 giorni, se correttamente sviluppato e in grado di stazionare permanentemente sui posatoi, può essere mantenuto per periodi prolungati al di fuori della gabbia, tuttavia è importante ricordare le corrette modalità di utilizzo di un trespolo per pappagalli, dal momento che non può sostituire l'alloggiamento in gabbia ma rimane solo un ausilio per mantenere l'animale in nostra compagnia quando siamo nelle vicinanze.
La gabbia, oltre a garantire una minima attività motoria, che al contrario il trespolo non consente, rappresenta un mero rifugio per l'animale, che vi trascorrerà con maggiore libertà di movimento le ore notturne e i momenti di nostra assenza prolungata; un pappagallo mantenuto permanentemente su un trespolo risulta solitamente più stressato e talvolta nevrotico.
Considera inoltre che i parrocchetti dal collare sono psittacidi mediamente più attivi di alcuni pappagalli di grossa taglia, ragion per cui, sebbene siano mantenuti con soggetti pet, richiedono gabbie ampie e regolare movimento nelle ore di interazione con noi: ci appare quindi evidente come il trespolo risulti riduttivo e limitante per le potenzialità di un simile parrocchetto.
Se, al contrario, la tua intenzione consiste nell'utilizzare il trespolo come strumento di interazione con l'animale, puoi iniziare fin da subito ad abituare progressivamente il parrocchetto a stazionarvici, tenendo ben presente i limiti di questo strumento.
Conseguentemente, la catenella si rivela superflua e talvolta foriera di infortuni, poiché, essendo rigida e inestensibile, blocca in modo repentino l'animale nel caso quest'ultimo cerchi di fuggire o spiccare il volo, provocando, nel peggiore dei casi, lussazioni, stiramenti, distorsioni articolari e via discorrendo a livello dell'arto vincolato dall'anello. Soprattutto nei primi mesi di vita, quando il soggetto si troverà in piena fase di formazione psicologica, simili imprevisti possono rivelarsi più frequenti.