Credo che ognuno debba scegliere il prodotto che meglio si adatta alle esigenze del proprio animale.
Non esiste una marca migliore in assoluto, altrimenti useremmo tutti la stessa.
Innanzi tutto bisognerebbe capire quale tipologia è più conveniente per la nostra strategia alimentare: estrusi o pellettati.
I pellettati sono certamente più graditi perché conservano gli aromi naturali, ma d'altro canto si deteriorano in fretta se esposti all'aria.
Gli estrusi, invece, risultano meno appetibili, ma garantiscono un'igiene impeccabile, essendo poveri d'acqua sono praticamente intaccabili da muffe e batteri.
Ognuno dovrà valutare la scelta che ritiene più conveniente.
La seconda selezione che dovremo attuare è sulla multispecificità: in commercio esistono pochi preformulati specie-specifici, ma si dividono più che altro per granulometria: piccola pezzatura per piccoli pappagalli, media pezzatura per grandi parrocchetti e grossa pezzatura per pappagalli.
Questa suddivisione potrà essere conveniente per il produttore, ma in tal modo è praticamente impossibile soddisfare le esigenze di una singola specie: dovremo scegliere quindi la marca che più si avvicina al fabbisogno del pappagallo che stiamo alimentando.
Per fare un esempio, una buon prodotto per calopsite non potrà essere altrettanto buono per un pyrrhura, nonostante necessitino entrambi di un piccolo-medio granulato; alcune aziende si avvicinano più al fabbisogno del primo, mentre altre a quello del secondo, ma saranno ambedue egualmente valide.
Spesso all'interno di una stessa marca, troviamo l'imbarazzo della scelta: granulati per la riproduzione, per il mantenimento, colorati, monocromatici, misti, supplementari...
Per un uccello che vive in grandi voliere all'aperto, può essere utile utilizzare un formato "alta energia", mentre per un pet rilegato in casa è più conveniente il "mantenimento".
Anche il colore può nascondere un risvolto pratico: arricchisce di stimoli psicologici un'alimentazione che già di per se ne è carente.
Un'altro criterio di scelta può essere il rapporto qualità/prezzo: è ormai assodato che con gli estrusi (a differenza dei pellettati) non possiamo conoscere la qualità delle materie prime. Nonostante ciò, non dobbiamo mai farci condizionare dal prezzo: non acquistiamo un prodotto più costoso solo perché pensiamo che sia di qualità più elevata!
In primo luogo perché la maggior parte delle aziende americane presentano prezzi più elevati solo perché in Italia non esiste un importatore diretto, successivamente dobbiamo considerare che una marca molto diffusa, riuscirà ad abbassare i prezzi senza intaccare la qualità.
Alla luce di quanto detto, quando acquistiamo un estruso dal costo proibitivo, dobbiamo essere consapevoli che non stiamo investendo tutto sulla salute dei nostri animali, ma soprattutto sui criteri distributivi e sulla diffusione della casa produttrice.
È probabile che alcune volte il prezzo serva anche da discriminante di qualità, ma a mio parere il gioco non vale la candela!