Originariamente inviata da
RenatoGala
Caro Luca,
premesso che ognuno può rimanere della propria idea, personalmente ho avuto più volte riscontro del carattere dominante del fattore "favato".... questo, per quanto ovvio, non esclude che prima o poi o magari già adesso qualcuno ci dimostri che nel cardellino è saltata fuori una pezzatura di tipo recessivo.
Pronto anche ad ammettere l’esistenza di cardellini viola a carattere recessivo autosomico, purché se ne dimostri il meccanismo di trasmissione ereditaria.
Ciò premesso non possiamo non considerare, soprattutto in questo nostro settore fondato sulla sperimentazione empirica, la necessità di discutere sulla base delle pochissime certezze di cui disponiamo.
Al riguardo, se parliamo di acianismo, resto un po’ scettico sulla possibilità dell’esistenza di un carattere pezzatura a trasmissione recessiva. Ad oggi in ornitologia è stata accertata l’esistenza di un solo bianco recessivo “apparentemente” monocaratteriale che però interessa immancabilmente tutto l’animale e per di più unicamente sulla inibizione del solo lipocromo. Il fattore in parola agisce finanche sulla colorazione delle carni ed interessa tutto il piumaggio senza concentrarsi solo su singole zone dello stesso. E' evidente che quello che conosciamo per certo ovvero il "Bianco recessivo" della canaricoltura non può essere evidentemente l'artefice dell'acianismo atteso che il bianco recessivo non intacca l'espressione delle melanine.
Personalmente ritengo che i soggetti per così dire "portatori" di fatto portatori non sono ma a tutti gli effetti dei “mutati” ancorchè caratterizzati da una estrema variabilità di espressione.
Si va da soggetti fasciati di bianco con fava ed evidente collare ad individui connotati da soltanto un puntino bianco quasi impercettibile e spesso sottostimato come una imperfezione della maschera. Proprio per questo assume una grande importanza l'osservazione delle parti cornee (zampe e unghie in primis) perché spesso queste ultime sono l'indizio più sicuro per accorgersi che un dato soggetto è "speciale". Ritengo anzi che tale caratteristica sia prioritaria nella individuazione del fattore in parola. Tutti i soggetti che ho osservato personalmente e che hanno prodotto prole mutata immancabilmente presentavano decolorazione su zampe ed unghie magari parziale ma piuttosto evidente.
Non a caso analoga situazione si è constata nel più recente ciuffolotto bianco, anche in questo caso quelli che chiamano portatori hanno una evidente decolorazione della mandibola inferiore, guarda caso, proprio in zona “fava”.... non voglio affermare certezze... ma personalmente ci vedo molte analogie...
Per di più l'acianismo, per quanto, mi rendo conto, possa affascinare nel cardellino, è piuttosto noto in canaricoltura.... lo so che adesso molti ci resteranno delusi... ma i classici canarini gialli e rossi detti lipocromici altro non sono che soggetti completamente acianici selezionati nel tempo dai nerobruni e le cui caratteristiche sono state “quasi del tutto fissate” da moltissimi anni.
Prova ne è che spesso nei ceppi di gialli nasce qualche piccolo macchiato, retaggio atavico della struttura melanica del piumaggio. In un certo senso succede al negativo quello che si tenta nel cardellino. Li tra canarini solo ad occhio perfettamente lipocromici ti nascono alcuni macchiati (indesiderati), qui tra cardellini ad occhio magari perfettamente nero-bruni ti nascono soggetti con piccole macchie acianiche (questi invece estremamente graditi). Queste evidenze chiaramente empiriche danno tuttavia supporto ad una tesi che vedrebbe l’acianismo come espressione multifattoriale e quantitativa (ovvero che l’effetto fenotipico è fortemente influenzato da fattori esterni al carattere e quantitativamente si esprime con estrema variabilità in base alla interrelazione di diversi fattori).
In relazione a quest’ultima tesi, infine, quello che trovo assolutamente interessante e, ad oggi, ancora in gran parte misterioso, è l'assoluta variabilità di questo fattore che non consente di determinarne a priori gli effetti selettivi (ho visto prole incredibilmente “fasciata” ottenuta da soggetti apparentemente poco interessati dal fenomeno e viceversa soggetti connotati da macchie assolutamente modeste nati da coppie marcatamente pezzate).
Altra caratteristica estremamente interessante è poi la concentrazione di tale fenomeno, almeno inizialmente, su gola, nuca e testa con un allargamento molto meno diffuso sul resto del piumaggio. Chissà che non sia proprio questa caratteristica a differenziare, in un certo senso, l’acianismo del cardellino da altre forme di acianismo.... o forse magari siamo tutti un pò troppo giovani per poter aver visto i primi canarini derivanti da ceppi selvatici caratterizzati da modeste macchioline gialle.
Saluti a tutti
Renato Gala