Grazie mille Roberto!!
ora però sorge un problema.. io ho barrato NO all'ultima casella... Ora cosa posso fare?
Grazie mille Roberto!!
ora però sorge un problema.. io ho barrato NO all'ultima casella... Ora cosa posso fare?
Per Elena, se non hai ancora spedito nulla, e nonostante ciò che ti consiglia Roberto vuoi compilare e spedire lo stesso la suddetta denuncia, allora ecco il modulo per la denuncia, l'ho scaricato dal sito della forestale, così se vuoi puoi ricompilarlo come meglio credi:
RNA - 442X - RAE - 0487
Grazie mille ma l'ho già spedito ieri via fax..
Venerdì vado a prendere il registro, sento cosa mi diranno.
Ciao
Ragazzi, a proposito di questo argomento vorrei esprimere la mia opinione personale, anche per l'esperienza avuta per ottenere il registro.
Credo che il fatto di "finire" all'ufficio CITES non sia il sogno di ogni funzionario o impiegato del Corpo Forestale dello Stato, ciò unito alla scarsa informazione, o allo scarso aggiornamento, soprattutto degli uffici più periferici, crea un malcontento negli addetti di quest' organo di controllo, in più aggiungiamo il solito pregiudizio che serpeggia nei confronti di Noi Allevatori, che siamo tutti visti alla stregua di cacciatori di frodo, bracconieri sempre pronti con qualche trappola per catturare Cardellini e quant'altro, sempre impegnati a mercanteggiare con ciò che preleviamo dalla natura, gente che tiene gli animali in gabbiette anguste e con il timore che in qualsiasi momento ci becchi la Finanza, l'Esercito, i Carabinieri, il Gabbibbo o Edoardo Stoppa, purtroppo veniamo accomunati alla feccia della società.
Non si rendono conto che invece siamo quelli che potrebbero dar loro una mano a cambiare lo stato delle cose, dovrebbero lavorare per Noi e non contro di Noi, non hanno la più pallida idea dei sacrifici e della passione che investe la maggior parte di Noi, e credo che non sappiano nemmeno il motivo per il quale una specie è in allegato "B" o "A", se è in via di estinzione o se ne esistono milioni di esemplari.
Credo che ciò avvenga, come in tutti i campi anche quelli più importanti e vitali, perchè non si avvalgono della consulenza di qualche rappresentante del nostro ambiente, non voglio qui suggerire chi o come ma penso che, se un qualcuno spiegasse loro che sarebbe meglio metterci nelle condizioni di riprodurre certi animali, forse potremmo contribuire a salvare o a salvaguardare molte specie, purtroppo invece non sanno nemmeno cosa significhi allevare, accoppiare, curare, riprodurre e anellare, altrimenti non ci assillerebbero con inutili cartacce.
Per concludere riporto nuovamente ciò che, spero in buona fede, mi è stato risposto a proposito dei Padda (Lonchura Oryzivora), durante la mia visita all'Ufficio CITES:
Domanda:"...ma perchè i Padda sono in allegato "B", visto che sono molto prolifici e anzi in natura, nei loro areali di origine, vengono sterminati con veleni e lanciafiamme per difendere le coltivazioni di riso?..."
Risposta:"...Proprio per questo motivo, sono considerati una specie nociva per l'uomo, e quindi in questo modo ne viene ostacolato l'allevamento..."
Ribadisco la natura personale di queste mie considerazioni.
Fabio Musumeci.
RNA - 442X - RAE - 0487
Caro Fabio,
condivido pienamente la tua analisi.
Per la verità non in tutti gli uffici CITES l'atteggiamento è ostile, ma senz'altro, in generale, si soffre di una scarsa capacità di comunicare fra allevatori e autorità.
Per esperienza personale e professionale sono portato a ritenere che è fondamentale instaurare dei canali di comunicazione, ma questi non possono da soli risolvere i problemi alla radice.
I problemi si risolvono con i buoni rapporti, presentandosi bene, ma anche e soprattutto ottenendo la modifica delle regole.
Senza tale modifica, il margine operativo dell'Autorità sarà sempre troppo ampio, e non sempre sarà ben gestito.
L'Amministrazione ha nel proprio DNA l'istinto alla sopravvivenza ed al controllo. Si ferma, o comunque rallenta, solo quando la controparte si impunta ed ottiene la tutela giuridica delle proprie ragioni.
A presto
Roberto
RNA 68NR
RAE 0162
Concordo con quanto risposto da Roberto Condorelli, però cmq la risposta NO non è sbagliata, perchè sebbene tu sia in possesso di soggetti nati in cattività, finora non li hai riprodotti e non è ancora detto che la tua coppia sia "gestita con modalità che si sono dimostrate idonee a produrre in modo affidabile discendenti della seconda generazione in ambiente controllato" come recita la seconda parte del punto D), per questo ti ho detto di rispondere tranquillamente NO.
Ecco, un altro tipico esempio di come i regolamenti siano interpretabili in modo non univoco. E il bello è che tutti hanno ragione. Questa poco chiarezza, oltre a portare un certo sconforto, porterà, inequivocabilmente, a fare degli errori in buona fede. Io questa semplificazione non la vedo, anzi .....Poi sarà un fatto soggettivo ....
Gianfranco,
le norme sono formulate male, ed è un problema generale, e non solo di questo settore.
In casi come questi però direi che non ci sono grandi dubbi.
Credo che prima di scrivere non avessi ancora letto la mia ultima precisazione, pubblicata quasi contemporaneamente al tuo intervento.
Ciao
Roberto
RNA 68NR
RAE 0162
Pierpaolo,
rispondere NO anche ad una sola di quelle domande è come rispondere SI alle tipiche domande dei questionari che ti sottopongono quando stai per atterrare in alcuni Paesi (tipo Stati Uniti).
Mi riferisco a quesiti come:
a) Ha portato con sè bombe a mano o armi pesanti? SI NO
b) Ha intenzione di uccidere qualcuno al suo arrivo in aeroporto? SI NO
c) E' mai stato condannato per atti terroristici o pensa di compierne in un prossimo futuro? SI NO
Al di là delle battute, l'art. 54 del Reg. 865/06 pone quelle quattro condizioni, TUTTE da rispettare per poter considerare un esemplare come nato ed allevato in cattività. L'Autorità italiana, come ho spiegato, "accerta" la sussistenza di tali condizioni con quel modulo. Se tu rispondi di NO ad una delle domande, non godrai della semplificazione della "Denuncia dichiarativa".
Ho già spiegato che dal punto di vista pratico la dichiarazione in questione vale poco o niente, ma non ha senso compilarla in modo tale da renderla inutilizzabile dalla stessa Autorità.
Non si tratta di barare, sia chiaro.
Occorre rispondere la verità, se si decide di mandare il modulo. Quindi anche al punto 4), direi che il passaggio dove si fa riferimento alle "modalità che si sono dimostrate idonee", può serenamente essere interpretato nel senso che tali modalità si sono dimostrate idonee in ALTRI allevamenti, secondo la tecnica ornicolturale, e non necessariamente nell'allevamento in questione, in quanto non specificamente richiesto.
Direi anzi che l'interpretazione che propongo è anche la più plausibile, almeno stando al tenore letterale della norma richiamata nel modulo, che sembra davvero riferirsi ad una pratica di carattere generale.
A presto
Roberto
Ultima modifica di Roberto Condorelli; 11-01-11 a 15: 34
RNA 68NR
RAE 0162