Pochissimi giorni fa, sono andato a trovare un amico che abita a qualche centinaio di Km da casa mia, vista la natura del mio lavoro, che spesso (praticamente tutti i giorni) mi porta a viaggiare, la mia destinazione era nelle vicinanze di casa sua, quindi un'occasione irrinunciabile per vederci, stare insieme e chiacchierare davanti ad un buon caffè e soprattutto ammirare le bellezze e novità del suo allevamento di carduelidi, forse uno di quelli più belli e curati che ho avuto modo di vedere negli anni.
Da tempo mi contattava, per dirmi di aver trovato - a suo dire - una "pozione magica", un elisir naturale che non solo portasse in estro i soggetti praticamente senza problemi, ma addirittura che permettesse di avere un numero di fecondazione delle uova, prossimo al 100%.
Sbalorditivo, è stato il termine che ho detto a primo impatto a questa notizia, anche perchè, conoscendolo bene(lo reputo più uno studioso oltre ad un amatore e super allevatore...) prima di pronunciarsi su qualcosa, o su una pratica o altro, fa tante di quelle prove empiriche che a volte durano anni.
E' stato uno che già 10 anni fa usava l'ortica al 50%, il restante 50% erano semi secchi, pastoni e varie!
E' contro qualsiasi forma di farmaco, ma un sostenitore sfegatatato della prevenzione e selezione naturale.
Una piccolissima parentesi prima di proseguire nel discorso, questo carissimo amico, che frequenta il forum solo da ospite, mi ha detto di poter postare la sua esperienza, perchè, da grande persona quale è, se può dare consigli o esprimere pareri sulla passione e l'arte di allevare, ne è felice.
L'unica cosa che mi ha chiesto, è quella di non menzionarlo e rispetterò la sua volontà, anche se(scusami per il peccatuccio...) molti allevatori di fama lo conoscono, soprattutto per la sua passione e umiltà, nonchè grande preparazione.(finito, ma era dovuto!) ).
Tornando al discorso di questa pozione, il segreto, se così vogliamo chiamarlo, è stato quello di aggiungere, ad un semplicissimo pastone di sua produzione, una componente, in percentuale di 20 g per kg di pastone con somministrazione giornaliera per 3 volte(usa dei cucchiaini da lui studiati ma equivalgono all'incirca a una linguetta/2 soggetti.
Questa componente è un estratto di una pianta, di cui il nome è tribulus terrestris.
E' una pianta (angiosperme) appartenente alla famiglia delle Zygophyllaceae. E' diffusa in Europa, Asia, Africa ed Australia, nelle zone calde tropicali.
Lui la acquista in capsule in erboristeria che poi va a frantumare fino a far diventare polvere da aggiungere al suo pastone. Ho sempre visto tanti novelli da lui, ma stavolta è stato davvero qualcosa di pazzesco. Altra cosa che ho notato, che molti maschi cantavano a squarciagola come se fossero in pieno estro, pochissimi appena accenni di muta.
Mi ha poi confidato che questo è il terzo anno che usa questa "pillola" ma la prima volta che lo fa su tutte le coppie e nelle percentuali pocanzi accennate.
Chi mi conosce, sa che sono attentissimo a tutto, quindi, armato di penna e bloc, ho preso subito nota su tutti i punti, in ordine di importanza, su quello che ha notato e che attribuisce a questa "trovata del futuro"(?)
I vantaggi a suo dire, in ordine di importanza:
- Effetti collaterali 0, trattasi di estratti di una pianta non tossica;
- pre-estro ed estro raggiungibili senza problemi, sia in ambienti chiusi che semi-aperti;
- uova fecondate ad altissima percentuale (circa 200 soggetti novelli li avrò visti);
- maschi "caratteristici e tipici" usati al salto, con più femmine, in territori diversi dal loro, si accoppiavano ripetutamente e senza problemi;
- vigorosità visibilissima anche sotto il periodo di preparazione alla muta(alcuni sembrano/sono in pieno estro);
- mortalità degli embrioni/novelli bassissima;
- spossatezza dei genitoria fine ciclo riproduttivo nullo/poco percettibile.
Ancora mi ha detto altre cose che non ho appuntato o mi sono sfuggite, perchè intento a vedere novità o lavori certosini in fatto di selezione.
Dimenticavo, è anche un sostenitore dei "puri" ovvero gli ancestrali per antonomasia, ha una linea di ancestrali dove MAI un gene mutante(dice da vent'anni o forse più) ha mai inquinato il ceppo dei "cardellini giganti, com'erano definiti allora i major, dove per riprodurli, si inventò ai tempi, una voliera che sembrava uno stadio!
Ho fatto delle ricerche "al volo" su questa pianta, appena sono rientrato, ho letto studi vari, pareri scientifici o meno, credenze o effetti che dà o può dare sull'uomo. C'è come sempre una miriade di correnti di pensiero, ma, visto che si tratta di un rimendio assolutamente naturale, che non "forza" l'animale (credo fermanete che farmaci, diete iperproteiche, o alterazioni di mangimi con additivi e altri prodotti chimici che oggi invadono gli allevamenti, questi ultimi sono davvero dannosi e una piaga del "sano allevamento e impeccabile selezione domestica").
Spero che non vi ho annoiato con quest'esperienza, ma mancando parecchio dal forum, il mio forum, dovevo in qualche modo portare delle (anche se pur piccolissime) novità.
Un saluto a tutti i malati cardellari!