Mi dispiace,
ma devo ammettere di dissentire da quanto viene affermato dall'autore di questo articolo.
Riguardo a questo primo passaggio, è sicuramente spiacevole sentire affermare che il Diamante di Gould è un cattivo riproduttore, ma non c'entra niente con la convenienza di utilizzare le balie.
Le balie non dovrebbero rappresentare ne una convenienza, ne un obbligo, ma semplicemente una soluzione per poter intervenire, in caso di necessità, per salvare delle piccole vite.
Il Diamante di Gould non è un cattivo riproduttore, è semmai una specie difficile da allevare, ma non impossibile, basta applicare poche semplici regole e la percentuali di successo crescono in maniera esponenziale, personalmente ritengo che tutti i Gould allevati in cattività sono in grado di covare e accudire la prole, fino allo svezzamento. Probabilmente solo gli esemplari pluri-mutati possono avere problemi, non legati alla mancanza di istinto genitoriale, ma piuttosto per difficoltà fisiche.
Intanto è sbagliato continuare ad associare l'uso delle balie ad una sorta di sfruttamento a fini economici del D.di Gould, cosa fra l'altro innegabile, ma di sicuro non coinvolge tutti gli allevatori, anzi chi lo fa per scopi esclusivamente economici non lo definirei "allevatore", inteso come appassionato di ornitologia, ma piuttosto "produttore".
Inoltre non so quanti, anche fra i "produttori" riescano ad ottenere 50-60 soggetti per ogni coppia di riproduttori, cosa che significherebbe "costringerli" a fare almeno 10 deposizioni.....di sicuro non è usanza degli "allevatori", e non c'entra nulla con l'uso delle balie a cui ricorrono quest'ultimi. Ritengo che la media di 10-15 piccoli si avvicini di più alla realtà, sia con che senza l'uso delle balie.
Inoltre non cè nessun legame tra le prospettive-aspettative di successo in purezza e il fatto che i riproduttori siano stati o meno baliati, è ormai comprovato che anche i soggetti cresciuti da balie, se messi nelle adeguate condizioni per farlo, sono benissimo in grado di allevare in "purezza".
Chi si avvicina la prima volta a questo estrildide esotico, piuttosto che abboccare a richieste esose di denaro, giustificate con la provenienza (sempre dubbia e non dimostrabile) da allevamento in "purezza", consiglierei piuttosto di guardare ad altro: condizioni di salute, condizioni di alloggiamento, qualità del piumaggio, taglia, struttura e ultima, ma non per ultima, l'età.
Probabilmente sarà un problema di traduzione, ma non si capisce quale sia l'opinione dell'autore in merito a quanto afferma in questo passaggio.
Comunque, non posso definirmi altrettanto "vecchio ed esperto allevatore" come il Bernard, ma posso affermare che, in 25 anni di allevamento di questa specie, non ho mai visto comportamenti deviati legati all'imprinting nei soggetti nati sotto le balie e portati da queste allo svezzamento, non ho mai visto un D.di Gould rifiutare i propri simili e preferire, o addirittura corteggiare, un esemplare della specie che l'ha baliato, ne tanto meno imitarne i canto, gli atteggiamenti o il comportamento sociale, come l'abitudine di pulirsi le piume a vicenda o il raggrupparsi gli uni sugli altri durante le fasi di riposo notturno, tutti comportamenti riscontrabili ed innati nei Passeri del Giappone. Per completezza di informazione, non ho mai avuto problemi nemmeno con l'uso dei D. Mandarino, in veste di balie.
Qui si ripete la possibilità di far deporre ad un unica femmina 60 - addirittura 70 uova.....non volgio ripetermi anche io, ma è una cosa assurda, non so in quanti ci riescano, ma una povera D.di Gould dopo un simile sfuttamento è destinata alla pattumiera......o di sicuro la stagione seguente non deporrà un uovo.
Invece, il paragone comportamentale fra razze diverse già non regge, figuriamodi fra specie, o addirittura fra generi, o fra umani e uccelli, per quanto possiamo tendere ad antropomorfizzare i nostri animaletti, spinti dall'affetto o dall'ingenuità, non è una teoria che regge, e mi riallaccio a quanto ho già detto sopra, in 25 anni non ho mai assistito a comportamenti deviati.
Se quanto affermato in quest'ultimo passaggio fosse vero non saremmo al punto in cui siamo, in cui il Diamante di Gould vive un momento di massimo splendore (almeno in cattività), in cui sono stati raggiunti ragguardevoli risultati sia a livello qualitativo che quantitativo, e non solo, si sono raggiunti gli stessi traguardi anche con mutazioni vecchie e nuove.
Di sicuro, se si vogliono usare come balie, i Passeri del Giappone, i Diamanti Mandarino o qualsiasi altra specie adatta a farlo, vanno trattati come e forse meglio dei Diamanti di Gould, per evitare che dei soggetti deboli, malati, supersfruttati o non perfettamente in forma, si debbano occupare di nidiate numerose di piccoli ma famelici estrildidi australiani.
Purtroppo, a malincuore, questo non sempre avviene, spesso soprattutto i Passeri del Giappone, vengono considerati alla stregua di "macchine da allevamento", quasi non si tiene conto che si tratti a loro volta di esseri viventi, con i loro ritmi e loro esigenze, condannandoli in piccole gabbie, non sempre accuditi come di dovere, ma nonostante questo si pretende che allevino figli di una specie sicuramente più delicata.
Detto questo, dato che tira in ballo le esposizioni, mi piacerebbe chiedere all'autore dell'articolo (sempre se contemporaneo) se pensa che tutti i migliori soggetti, campioni mondialali e non, con taglie e strutture inimmaginabili fino a qualche tempo fa, siano frutto di allevamento esclusivamente in "purezza"?
Per concludere il mio contro-articolo,
con quanto ho affermato in ciò che ho scritto, non voglio fare l'apologia dell'uso delle balie nell'allevamento del Diamante di Gould.
Ritengo che le balie siano una risorsa ed uno strumento, non obbligatorio, ma sicuramente doveroso, se si vuole allevare in tutta sicurezza questo splendido animale, almeno finchè non ci decideremo TUTTI ad ospitarlo in gabbie adeguate, con la luce giusta, la temperatura migliore, fornirgli l'alimentazione più adatta, gli integratori più adatti, accudirlo e scegliere i riproduttori più adeguati, in base all'età, la taglia e il colore o la mutazione. (Per tutti i particolari, relativi agli accorgimenti da adottare per l'allevamento in purezza dei D.di Gould, vi rimando all'omonima cartella del Forum)
Un paio di covate in purezza, nel mio allevamento:
Un paio di esemplari di una nidiata baliata:
e non mi sembrano sottosviluppati.
Fabio Musumeci