La sottospecie più diffusa in cattività è lo P Krameri Manillenis; per loro è meglio utilizzare un diametro di 7 mm.
Per i parrocchetti dal collare che anellino di quale diametro è più adatto?
Ho provato a cercare su internet ma trovo notizie confuse.
La maggiorparte delle volte trovo scritto:
Psittacula Krameri Krameri = 6 mm
Psittacula Krameri Manillensis = 6-7 mm
6 o 7 mm????
Ringrazio in anticipo per le risposte
La sottospecie più diffusa in cattività è lo P Krameri Manillenis; per loro è meglio utilizzare un diametro di 7 mm.
Ok, ma come faccio a capire se i miei soggetti sono manillensis e Krameri?
Ultima modifica di Sassigio; 02-11-15 a 08: 03
Se fosse per questo, ormai esistono un buon numero di coppie riproduttrici anche in Italia, ma è impossibile che tu sia venuto in possesso di soggetti senza saperlo: i prezzi restano comunque molto alti.
La sottospecie nominale differisce dal Manillenis per le dimensioni leggermente più ridotte ( 35 cm contro 45), becco di colore tendente al nero, colorazione verde più intensa, collare sottile, testa e becco più minuti.
Ultima modifica di Luca Marani; 02-11-15 a 19: 08
Grazie per le informazioni, le mie sono un po' datate poichè non mi interesso di Psittacula...
Quindi adesso sono reperibili anche i collari africani nati in cattività e non di cattura? Qual è il prezzo circa di una coppia? E' vero che è più difficile riprodurre questi rispetto al manillensis?
Ciao, Roberto
(allevo parrocchetti australiani)
La maggior parte degli uccelli che troviamo in cattività sono ancora di cattura, ma negli ultimi anni si stanno sempre più diffondendo esemplari di allevamento.
La disponibilità resta comunque bassa e i prezzi sono elevati, ma piano piano la situazione sta migliorando.
Come sempre, nel nord Europa sono messi molto meglio rispetto a noi.
Ho ascoltato testimonianze di alcuni allevatori che hanno dovuto insistere per più di 10 anni prima di riuscire a portare a termine una covata con successo, età spropositata se si pensa che questi uccelli hanno una vita media di circa 30 anni in cattività.
Da quel poco che è la mia esperienza, sono convinto che la maggior parte di questi fallimenti siano dovuti al fatto che non si è mai cercato di riprodurre seriamente la sottospecie in cattività, e che gli unici esemplari disponibili provenissero dalle importazioni; si trattava quindi di animali molto deboli, stressati e poco adatti alla vita in voliera.
Quando si riuscirà a creare una popolazione stabile, esclusivamente nata in allevamento, la situazione migliorerà notevolmente.
In generale, rispetto ai manillensis, sembra depongano un numero minore di uova, allevino meno piccoli e che questi ultimi crescano pure più lentamente.
Ultima modifica di Luca Marani; 03-11-15 a 18: 10
Esistono mutazioni in questa sottospecie?
Non che io sappia.
Se si provasse a traslare qualcosa adesso, si rovinerebbe quel poco di patrimonio genetico che abbiamo.