Ciao Giorgio,
Nel caso in cui, nonostante ti sia avvalso della somministrazione di prodotti vermifughi nelle idonee modalità, il quadro clinico degli individui non sembri essere migliorato, dobbiamo dedurne che i tuoi soggetti non si rivelano affetti da alcuna forma di verminosi.
Piuttosto, considerate le caratteristiche della specie in analisi, sarei più propenso ad ipotizzare una particolare forma di osteomalacria, principalmente causata da una mancata o insufficiente esposizione ai raggi solari.
Gli Psilopsiagon aurifrons sono piccoli pappagalletti provenienti dalla catena andina a sud della Bolivia, tra i 2000 e 3500 metri di quota.
A tali altitudini, le radiazioni solari si rivelano sensibilmente maggiori rispetto alle intensità rilevabili nelle nostre zone; conseguentemente, la specie si è evoluta per adattarsi ad una maggiore concentrazione di UVA-UVB: questa peculiarità ha comportato un maggiore fabbisogno di luce solare, indispensabile per sistetizzare il calciferolo, elemento fondamentale per le ossa.
In cattività, sarà nostro compito soddisfare tale esigenza, garantendo ai soggetti la possibilità di esporsi ai raggi del sole, sempre mantenendo la voliera in un luogo discretamente illuminato.
L'allevamento al chiuso è vivamente sconsigliato, in quanto, anche in presenza di ampie finestre, le onde luminose verranno inevitabilmente filtrate e ridotte in modo considerevole; come alternativa, è possibile acquistare apposite lampade fluorescente a spettro completo, con un'emissione di raggi UV pari al 16-17% sul totale.
In ultima analisi, la costante somministrazione di integratori di calcio associati a concentrati di vitamina D3, ci aiuteranno a scongiurare eventuali complicazioni.
Se diagnositata in tempo, la patologia sopracitata non comporterà conseguenze irrimediabili sugli animali, tuttavia sarà bene agire con prontezza, somministrando i prodotti necessari e rivedendo la sistemazione dell'alloggio.