Almeno 15 anni fa ebbi un problema simile con un novello arricciato del nord acquistato da un allevatore locale.
Lo tenevo sopra un mobile e non avevo mai notato comportamenti strani.
Un giorno che lo tirai giù un pò più frettolosamente del solito (ma all'epoca dei fatti non feci caso a tutto ciò) lo trovai sulla griglia, a pancia in aria e con zampe ed ali tremolanti ma come se fosse svenuto in quanto tardava a riprendersi. Forse per la paura di perderlo, lo bagnai sotto l'acqua corrente e forse l'acqua fredda lo destò da quel torpore ma ricordo che ci vollero almeno 20 minuti per riprendersi completamente.
Passò una settimana senza che si verificasse nessun segno di apparente malore, cantava a tutto spiano e mangiava regolarmente ma dopo una decina di giorni volli provare l'esattezza della mia teoria, per cui presi la gabbia e lo tirai giù ancora più velocemente.
Come previsto, purtroppo lo ritrovai nuovamente sulla griglia, con le pancia in aria e con gli arti tremolanti; stavolta - però - lo lasciai nella gabbia e dopo 15 minuti cominciò a riprendersi per ritornare alla normalità dopo altri ulteriori 15 minuti.
Ne parlai con il mio vet ed appurando che le crisi si manifestavano quando l'animale aveva un "veloce" vuoto d'aria, mi spiegò che il più delle volte le origini potevano ritrovarsi o dietro un problema cerebrale (magari un trauma - possibilmente da urto - mentre era piccolo) oppure anche nella stretta consanguineità dei genitori.
Chiesi riscontro all'allevatore che me lo cedette, ma questi smentì categoricamente il trauma e farfugliò qualcosa come possibili cambi di gabbia dei soggetti ad opera del figlio. Il fatto stesso che comunque non smentì la stretta consanguineità per me equivalse ad una accettazione di conferma.
Inutile dire che non lo feci riprodurre regalandolo ad una signora anziana che lo accettò con molto piacere e fu allietata dal suo bel canto per parecchi anni.
Poi cambiai abitazione e persi ogni contatto.