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Discussione: Piante, uccelli e acquerelli

  1. #1
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    Piante, uccelli e acquerelli



    Albero del Pane e depranide rosso

    IL FRUTTO DEL PANE

    Il vero frutto del pane cresce sull’albero del pane, una pianta che cresce nelle isole del sud-est asiatico e in quelle oceaniche. Anche questo frutto è molto grosso: sembra la testa di un uomo. Il frutto va consumato quando è ancora acerbo altrimenti è immangiabile. Ha un colore bianco come il pane e per essere mangiato bisogna sbucciarlo, avvolgerlo in una foglia e cuocerlo su una pietra rovente. Questo pane si conserva per tutto anno. Ogni pianta produce parecchi frutti .

    GLI ALBERI CHE PRODUCONO “PANE”

    Esistono al mondo altri alberi del pane. Il più famoso è la palma di sagù originari delle isole dell’Oceania. Con il midollo contenuto nel tronco di quelle palme si ottiene il “sagù”, che è una sostanza ricca di amido simile a una pasta granulosa.

    In Africa Orientale esiste una palma che si chiama palma di cafro o del pane. Il pane non si ricava dal suo frutto ma come per il sagù, dal midollo del grosso tronco. Con la polpa ricavata, una volta cotta, si ottiene il pane di cafro.

    Nell’America del Sud c’è un albero simile al nostro gelso che produce semi e frutti con un sapore simile alle nocciole è il noce del pane. Il frutto del noce del pane si mangia crudo, cotto, oppure viene usato per preparare il pane. Come l’albero del pane, anche il noce del pane dà molti frutti e per questo in Venezuela e in altri Stati vicini si è progettato di piantare parecchi alberi per sfamare le popolazioni più povere.



    (acquerello di Franco Testa)

  2. #2
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    Alberi, uccelli e acquerelli



    Fico e Calao

    Il Fico (Ficus carica L.) è un albero frutto originario dell'Asia occidentale, introdotto da tempo immemorabile nell'area mediterranea. In Italia è presente sia in forma specializzata che consociata, soprattutto in Puglia, Campania e Calabria.
    Appartiene alla famiglia delle Moraceae, genere Ficus, specie: Ficus carica L., di cui esistono due subspecie: Ficus carica sativa (fico domestico) e Ficus carica caprificus (caprifico o selvatico).
    E' una pianta molto resistente alla siccità e vegeta nelle regioni della vite, dell'olivo e degli agrumi. Non resiste a -10°C; teme i ristagni idrici e ama i terreni freschi, profondi e ben dotati di sostanza organica.
    Il fico domestico è caratterizzato da un apparato radicale molto espanso e superficiale, tronco robusto, con corteccia liscia grigiastra, che può raggiungere gli 8 metri di altezza, rami deboli, con gemme terminali di forma appuntita portanti foglie tri-pentalobate, rugose. All'ascella di quelle poste all'apice del ramo sono inserite le gemme a fiore che, schiudendosi, danno origine a un'infiorescenza, detta siconio, formata da un ricettacolo carnoso, al cui interno sono inseriti solo fiori unisessuali, provvista di un foro, detto ostiolo, in posizione opposta rispetto all'inserzione del ramo. Il fico domestico presenta solo fiori femminili longistili e produce due tipi di frutti:
    - fioroni o fichi primaticci: si formano in autunno, maturano nella tarda primavera dell'anno successivo e presentano fiori femminili sterili;
    - fichi veri: si formano in primavera, maturano a fine estate dello stesso anno e portano fiori femminili fertili o sterili a seconda della varietà.
    La formazione del frutto può avvenire sia per partenocarpia che mediante fecondazione; in quest'ultimo caso la fecondazione, detta "caprificazione", è assicurata dall'imenottero Blastophaga psenes.
    Nel caprifico, invece, sono presenti sia fiori maschili che femminili e, a seconda del periodo, si possono formare:
    - mamme (prodotti nel periodo invernale con solo fiori femminili abortiti;
    - profichi (prodotti in primavera con fiori femminili abortiti e fiori maschili in prossimità dell'ostiolo);
    - mammoni (presentano all'interno fiori femminili sterili e fertili oltre a quelli maschili).
    Gli acheni, cioè i veri frutti, sono riuniti in un siconio carnoso. Il comune frutto edule è il siconio delle sole cultivar femminili. La forma è variabile, da sferico appiattita a piriforme-allungata. Il colore della buccia è bianco-verdastro e nero.

    (acquerello di Franco Testa)

  3. #3
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    Piante, uccelli e acquerelli



    Quercia rossa e Picchio dal becco color avorio


    La Quercia rossa è originaria delle zone centro-orientali del Nordamerica. Introdotta in Europa nella prima metà del Settecento a scopo ornamentale, a causa della sua vistosa colorazione rossa autunnale, si trova facilmente anche in Italia nei parchi e nei giardini.

    Caratteristiche generali
    Dimensione, tronco e corteccia
    Raggiunge un altezza di circa 25 metri, quasi colonnare nei giovani esemplari per poi diventare globosa ed espansa. La scorza è inizialmente grigia e lucente, poi diventa opaca, rugosa e fessurata verticalmente.
    Foglie
    Cauche, alterne, possono essere lunghe fino a 20 cm, con picciolo luno circa 2 cm; la lamina presenta lobi dentato-aristati. In autunno, prima di cadere, assumono una bellissima colorazione porpora.
    Strutture riproduttive
    E' una pianta monoica a fiori unisessuali: i fiori maschili giallini, disposti in glomeruli, sono prodotti in amenti, quelli femmili, solitari o a piccoli gruppi, sono inseriti sui rami con un breve peduncolo.
    Le ghiande ovali (2-3 cm) hanno cupole un po' appiattite sostenute da un breve peduncolo; maturano in due anni.

    Usi
    Introdotta in Europa per abbellire parchi e giardini, ha trovato impiego come specie forestale per la sua facilità di adattamento e crescita rapida.


    /acquerello di Franco Testa)

  4. #4
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    Piante, uccelli e acquerelli



    Baobab e Falco giocoliere


    Il Baobab (Adansonia digitata) è una pianta tropicale appartenente alla famiglia delle Bombacaceae.
    Cresce spontaneamente in africa australia madagascar Nel tempo è stata ampiamente disseminata dall'uomo anche in altri Paesi. In Africa si trovano nelle regioni più aride fino al limitare delle foreste, dalle regioni sud sahariane al Sud Africa. I frutti del Baobab erano probabilmente noti fin dagli antichi Egizi; sebbene l'albero non sia nativo dell'Egitto, sono state ritrovate delle iscrizioni, vicino ad Aswan, nella tomba di un capo-carovana chiamato Harkhuf ( 2.500 AC ) che descrivono la presenza del frutto del Baobab vicino al fiume Nilo, in particolare nel Sudan ed in prossimità del Mar Rosso.
    Pare che il frutto fosse utilizzato dagli antichi come febbrifugo. Chiamato dagli Africani Albero Magico, Albero Farmacista e Albero della Vita, il nome Baobab deriverebbe dall'arabo “bu-hibab” (frutto dai molteplici semi).
    La sua vita è lunghissima: la maggior parte dei Baobab vivono 500 anni, ma in alcune parti dell'Africa sembra che ne esistano esemplari vecchi di 5.000 anni. La sacralità di questa pianta per le popolazioni africane é talmente rispettata dagli abitanti, che solo gli iniziati e i saggi hanno il permesso di arrampicarvisi sopra per raccogliere frutti e foglie. Esso non può essere abbattuto dall'uomo, ma solo da eventi naturali, anche se le profonde e lunghissime radici gli consentono di resistere alla furia dei cicloni.
    Solitamente, questo gigante tra i più antichi del nostro pianeta si erge solitario, e può raggiunge facilmente i 20 metri d'altezza e i 12 metri di diametro. Date le dimensioni, il suo tronco scavato è stato utilizzato come prigione, come chiesa e a volte semplicemente come abitazione per intere famiglie Cresce in aree desertiche e rocciose, animando il paesaggio con la sua insolita, straordinaria forma: un enorme tronco conico e i rami che sembrano radici rivolte verso il cielo.
    Questo poderoso simbolo dell'Africa, che sembra unire il cielo alla terra, fornisce agli uomini nutrimento e rimedio a vari disturbi e malattie, ma trova anche diversi altri impieghi, anche quando non vive più. Inoltre il legno leggero e spugnoso è facilmente attaccabile dai funghi, e se lasciato in acqua per due mesi si disintegra lasciando delle fibre che possono essere usate per imballaggio. Il legno non si taglia facilmente, la forza del taglio viene assorbita dall'elasticità delle cellule del parenchima. Non è adatto per fare tavole e il carbone che si ottiene non è di buona qualità. Il legno può essere usato per costruire canoe leggere, piatti, vassoi, galleggianti per reti da pesca.

    Le sue foglie, i suoi frutti (tra i pochi al mondo naturalmente disidratati a maturazione) e le sue radici nutrono e guariscono. Le foglie, specialmente quelle giovani sono popolari come gli spinaci. Vengono consumate crude, bollite o seccate e polverizzate e inserite in zuppe e salse come legante.
    Anche le radici trovano un impiego alimentare, ed in particolare in tempo di carestia, quando vengono consumate una volta cotte. In Malawi, la polvere della corteccia di baobab, cosparsa nella ferita di un animale ucciso, provocata da una freccia avvelenata, serve a neutralizzarne il veleno, prima della cottura. In alcuni paesi la corteccia viene usata per la conciatura. La cenere dalla corteccia e dei frutti bolliti in olio viene usata per la produzione di saponi.

    La pianta

    Il Baobab Africano (Adansonia digitata) è un grande albero deciduo, alto fino a 20- 25 m , con tronco ingrossato, più o meno fibroso, con l'interno spugnoso. Assieme alle specie affini, come il Kapok Indiano (Ceiba pentandara) fa parte di una piccola famiglia pantropicale delle Bombacaceae. Il tronco può essere conico, cilindrico, a forma di bottiglia, oppure corto e tozzo, fino a raggiungere i 10/12 m di diametro.

    La corteccia si presenta liscia, di colore grigio argenteo, con variazioni dal marrone fino al porpora, il suo spessore può raggiungerei 10 cm . Le fibre della corteccia sono di solito strappate dagli strati più bassi del tronco, e nonostante questa tecnica cruenta sia fatale per altri alberi, il baobab sopravvive rigenerandone della nuova infatti, anche se danneggiata gravemente, la corteccia riesce a rigenerarsi velocemente, permettendo così la sopravvivenza della pianta. Le fibre particolarmente resistenti sono e trovano impiego in diversi ambiti (funi, cordame, redini, corde per strumenti musicali, cestini, reti, filo da pesca, fibre per tessuti, etc.) .Il tronco, con i suoi tessuti spugnosi adatti ad accumulare liquidi, permette alla pianta di incamerare acqua durante la stagione delle piogge e di conservarla per la stagione secca, divenendo così una riserva idrica sia per le popolazioni che per gli animali che vivono nei dintorni. Un grosso albero può contenere fino a 9000 litri di acqua.

    I tronchi cavi di alberi vivi fungono da serbatoi annuali: in essi si puo' conservare naturalmente l'acqua, una volta sigillato il foro di entrata per evitare inquinamento da parte di sostanze organiche esterne. Nell'Africa occidentale il tronco cavo può essere usato come prigione, stalla o magazzino. In Zimbawe la cavità di un albero è usata come sala di attesa per autobus può contenere fino a 30 - 40 persone.

    I rami formano una larga corona e tendono ad assottigliarsi alle estremità, quelli giovani sono voluminosi e raramente glabri.

    Le foglie sono semplici o digitate (5-9), alternate alla fine dei rami o su piccoli speroni del tronco.

    I fiori sono bianchi, grandi, penduli, solitari o appaiati, all'estremità di un peduncolo lungo da 10 cm fino a 90 cm . Hanno una corolla larga da 15 a 20 cm , formata da 5 petali bianchi, che si ricurvano verso l'alto.
    La fioritura inizia prima o contemporaneamente la stagione delle piogge.
    I boccioli dei fiori iniziano a dischiudersi nel primo pomeriggio, per arrivare alla massima apertura notturna ed appassire nel pomeriggio successivo, il ciclo di vita dura non più di 24 ore.

    Il frutto del Baobab misura da 10 cm sino a 45 cm . Ha forma ovoidale o globoso-cilindrica irregolare.
    Esso è costituito da una parte esterna (epicarpo) legnosa, molto resistente a forma di capsula, coperta da una peluria giallo-verde e da una parte interna (endocarpo) che costituisce la polpa del frutto. La polpa del frutto maturo appare disidratata, con un aspetto pulverulento, di colore biancastro e dal sapore leggermente acidulo. La polpa è suddivisa in piccoli agglomerati farinosi che racchiudono molteplici semi (da cui bu - hibab) .

    I gusci dei frutti, una volta svuotati dalla polpa farinosa, vengono usati come piatti, galleggianti per la pesca, oppure possono essere lavorati per produrre monili. Possono essere usati per produrre combustibile e le ceneri, ricche di potassio, vengono usate per produrre saponi.

    Ovunque in Africa, le varie parti della pianta di Baobab sono sfruttate dal punto di vista terapeutico e nutrizionale, e numerosi rimedi basati sul Baobab vengono citati nella farmacopea Tradizionale africana.

    Praticamente tutte le parti dell'albero vengono utilizzate:

    Radici
    In Sierra Leone si utilizza il decotto di radice come stimolante dell'attività sessuale. La polvere di radice secca preparata come una crema viene utilizzata come tonico su pazienti affetti da malaria.
    In Zambia l'infuso di radici è utilizzato nel bagno dei bambini per rendere la pelle levigata e morbida.

    Corteccia
    E' usata come febbrifugo (si usano decotti di scorza, bollita per un giorno) in sostituzione della corteccia di china. Benefica come febbrifugo per i trattamenti antimalaria, diaforetica.
    Nell'Africa orientale la corteccia è usata come antidoto della strofantina.

    La scorza,
    ricca di mucillagini, è impiegata come lenitivo per combattere le infiammazioni del tubo digerente. Se tagliata, dalla corteccia fuoriesce una gomma semifluida bianca, inodore, insapore, acida ed insolubile, usata per pulire piaghe e ulcere.

    Semi e Olio di Baobab
    Dai semi si estrae un olio ricco in acidi grassi essenziali (oleico, linoleico e linolenico in particolare) che può essere utilizzato nell'alimentazione umana e nella cosmesi. L'olio estratto dai suoi semi allevia il dolore delle scottature e rigenera i tessuti epiteliali in tempi brevi, donando tono ed elasticità alla pelle.

    Foglie
    Le foglie sono ricche di vitamina C, acido uronico, ramnosio e altri zuccheri, tannini, tartrato di potassio, catechine etc. Le analisi condotte sulle foglie giovani, seccate all'ombra e polverizzate rivelano alti contenuti di provitamina A, con concentrazioni variabili tra 9 mg e 27 mg (Retinolo Equivalenti) per grammo di polvere analizzata. Le foglie macerate e poi compresse servono per fare lavaggi alle orecchie ed agli occhi dei bambini ammalati, con effetto antinfiammatorio.

    Le foglie sono utilizzate nella medicina tradizionale in virtù delle proprietà diaforetiche, espettoranti, astringenti, febbrifughe, ipotensive, antiasmatiche e nel controllo dell'eccessiva sudorazione.

    Sono utilizzate nelle malattie delle vie urinarie, diarrea, infiammazioni, morsi di insetti, e come vermifugo nel trattamento per l'espulsione del cosiddetto “verme della Guinea”. La foglia viene impiegata per uso esterno, in virtù delle sue proprietà antiossidanti, emollienti e lenitive, che rendono la pelle elastica e morbida.

    Polpa del Frutto

    Nella medicina tradizionale, la polpa trova impiego come febbrifugo, analgesico, antidiarroico/antidissenterico e nel trattamento di vaiolo e morbillo. In virtù delle proprietà lubrificanti, leganti e diluenti correlate alla presenza di pectine e glucidi, la polpa del Baobab è stata recentemente impiegata come matrice idrofila in formulazioni farmaceutiche di compresse di paracetamolo e teofillina a rilascio prolungato
    La polpa è considerata un trattamento radicale nei confronti della diarrea infantile.

    La polpa del frutto di Baobab possiede un' alta concentrazione di vitamina C, variabile tra i 2.500 - 3.000 mg/kg. Gli alberi testati per il contenuto in vitamina C nel 1994, in Mali, hanno riconfermato i loro valori, in contenuto vitaminico, anche nel 1997 e 1998.

    Proprietà nutrizionali della Polpa del Frutto di Baobab

    In 100 g di polpa di frutto del Baobab sono presenti il 75,6 % di glucidi totali, il 2,3 % di proteine e un bassissimo contenuto di lipidi, pari allo 0,27% di lipidi totali. Il frutto del baobab è noto per il suo elevato contenuto in acido ascorbico (Vitamina C) In particolare la polpa può fornire fino a 300 mg di vitamina ogni 100 g , quantitativo pari a circa sei volte quello contenuto in un arancia. L'acido ascorbico svolge un ruolo estremamente importante sia dal punto di vista nutrizionale che terapeutico. Nota da tempo per la sua capacità di prevenire lo scorbuto, la vitamina C trova un impiego sempre più rilevante per le sue proprietà antiossidanti e per la capacità di proteggere l'organismo dai danni indotti dai radicali liberi Il frutto contiene inoltre quantità apprezzabili di altre vitamine essenziali, come la tiamina (vitamina B1) e la riboflavina (vitamina B2), indispensabile per uno sviluppo ottimale dell'organismo e per mantenere l'integrità cellulare di nervi, cute ed epiteli oculari, e la niacina (vitamina PP o B3), importante per la regolazione di molteplici funzioni metaboliche.

    Inoltre, il frutto contribuisce all'apporto di alcuni minerali e acidi grassi essenziali. Infatti, in 100 g di polpa sono contenuti in media 293 mg di calcio, 2,31 mg potassio, 96 - 118 mg di fosforo e acido alfa-linolenico (27 mg di acido per ogni grammo di prodotto secco).

    Il caratteristico sapore acidulo della polpa è dovuto alla presenza di acidi organici, quali l'acido citrico, acido tartarico, acido malico ed acido succinico.

    Per le caratteristiche nutrizionali sopra descritte, la polpa del frutto sospesa in acqua, consente la preparazione di una bevanda dissetante, rinfrescante e nutriente.

    Fibre alimentari della polpa del frutto di Baobab

    La polpa del frutto del baobab fornisce un quantitativo di fibre solubili (22.54%) ed insolubili (22.04%) che possono arrivare fino a circa 45 grammi per 100 grammi di prodotto. La fibra alimentare si è ormai affermata come un componente importante della dieta, in quanto ha la capacità di influenzare molteplici aspetti della fisiologia digestiva. Il consumo frequente di fibra alimentare, associato ad una dieta ricca in vegetali, cereali e frutta, è stato messo in relazione con la riduzione del rischio di insorgenza di neoplasie dell'apparato digerente, in particolare del cancro colon-rettale. I livelli di assunzione della fibra alimentare nella popolazione italiana sono in media di 21 g/die (di cui circa 1/3 solubile) con variazioni che vanno dai 18 g/die delle regioni settentrionali ai 22 g/die delle regioni centro-meridionali. Il livello di assunzione ideale di fibra alimentare non è stato definito, ma è ormai comunemente accettato che la fibra deve rientrare nella composizione di una dieta sana ed equilibrata.

    L'assunzione tramite la dieta di alimenti ricchi di fibre è stata inoltre messa in relazione con la riduzione del rischio di sviluppare diverse disfunzioni organiche, quali stitichezza e sovrappeso. Le fibre non solubili non vengono assimilate dall'intestino ed aumentano il transito intestinale grazie alla loro capacità di aumentare la massa fecale e stimolare la peristalsi; vengono principalmente impiegate per combattere la stitichezza ed indurre un senso di sazietà, che si può sfruttare in un regime di dieta ipocalorica. Inoltre, la polpa del frutto del Baobab, per l'elevato contenuto di fibre (solubili ed insolubili) sembra dimostrare interessanti proprietà, almeno in vitro, sulla stimolazione della crescita di colture di batteri appartenenti alla microflora intestinale.

    Le indagini effettuate sulle fibre solubili del baobab, presenti nella polpa del frutto, consentono di ipotizzare il loro impiego come prebiotico, ovvero di ingrediente alimentare non digeribile che, a livello dell'intestino crasso, stimola selettivamente la crescita e/o l'attività metabolica di un numero limitato di gruppi microbici, importanti per il mantenimento di diverse funzioni nell'organismo umano.

    Studi effettuati evidenziano che la frazione idrosolubile della polpa del frutto possiede effetti stimolanti sulla crescita di lattobacilli e bifidobatteri, quali:

    Bifidobacterium bifidum A3,
    Bifidobacterium longum type,
    Bifidobacterium infantis type,
    Bifidobacterium bifidum B16

    L'attività prebiotica funzionale dei batteri determina:

    • miglioramento dell'equilibrio della microflora intestinale;
    • il miglioramento della digestione del lattosio;
    • la prevenzione delle diarree;
    • attività immunostimolante.

    Proprietà Nutriceutiche della polpa del frutto di Baobab


    Attività antiossidante

    Recenti studi anno evidenziato la spiccata attività anti-ossidante, sia idrosolubile che liposolubile, dell'intera pianta
    (Polpa del frutto, Foglie, Fibre) prevenendo e combattendo la formazione di radicali liberi.


    Proprietà antinfiammatorie, analgesiche ed antipiretiche

    Sono stati effettuati studi in laboratorio allo scopo di analizzare l'attività biologica dell'estratto acquoso liofilizzato della polpa del frutto del Baobab. Gli studi condotti hanno evidenziato che dosaggi compresi tra i 400 e gli 800 mg/kg, determinano un marcato effetto antinfiammatorio, e sono in grado di ridurre un'infiammazione indotta nell'arto con formalina. L'effetto è paragonabile a quello esplicato dall'impiego di una dose di fenilbutazone pari a 15 mg/kg, utilizzato come standard. Questa attività si può imputare alla presenza nell'estratto acquoso di steroli, saponine e triterpeni. La somministrazione a topi di 800 mg/kg di estratto ha inoltre evidenziato la comparsa di un'attività analgesica ed antipiretica comparabile all'utilizzo di 50 mg/kg di acido acetilsalicilico per via orale. Questi risultati giustificano il largo impiego di questa pianta nella medicina popolare come antipiretico e febbrifugo.


    Proprietà antidiarroiche

    L'alimentazione tipica delle popolazioni indigene africane, e in particolare dei bambini, è caratterizzata da una dieta vegetale e farinosa, povera di latte, ipocalorica e ipoproteica, e può condurre potenzialmente al rachitismo e causare disfunzioni organiche quali diarrea e/o dissenteria. La particolarità della polpa del frutto del Baobab è quella di essere un efficace antidiarroico. Utilizzata in maniera opportuna infatti è in grado di contrastare questo disturbo presente in maniera rilevante nei paesi africani. Uno studio, condotto su 160 bambini della età media di circa otto mesi, riporta che una dispersione acquosa di polpa del frutto del baobab, ha vantaggi significativi rispetto alla tradizionale "WHO solution" (World Health Organization) utilizzata per la reidratazione di bambini affetti da diarrea. I costituenti importanti per questa attività sembrano essere la presenza di tannini (astringenti) mucillaggini (imbibenti), cellulosa, acido citrico ed altri componenti tipici della polpa del frutto. Un ulteriore modalità con cui la polpa del frutto è stata impiegata nel trattamento della diarrea e della dissenteria è attraverso la preparazione di decotti o di sospensioni nel latte, sempre da assumere per via orale.


    Attività antiparassitaria

    Nello Stato del Bauchi in Nigeria, il Dracunculus medinensis,o verme della Guinea, è iperendemico, lo studio compiuto nel campo della medicina umana ha dimostrato che i pazienti trattati con Adansonia digitata applicata per uso topico, percepivano sollievo al dolore ed il processo di espulsione dei vermi della Guinea assieme alla cicatrizzazione della piaga risultava accelerato.


    Attività antimicotica, antivirale e antimicrobica

    In uno studio compiuto sull'attività antimicotica di alcuni estratti di piante medicinali è stato evidenziato che l'estratto metanolico di Adansonia digitata presenta attività antifungina verso Microsporum canis, Epidermophiton floccosum e Tricophiton rubrum.

    Esso si è inoltre rivelato una fonte ricca di sostanze che presentano attività antivirale (Herpex simplex 1 & 2, Vescicular stomatitis e Poliovirus) e antimicrobica (Steptococcus pyogenes, Staphylococcus aureus, Pseudomonas aeruginosa, Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae, Bacillus cereus e Candida albicans).

    Conclusioni

    Alla luce delle proprietà precedentemente riportate, si intuiscono le numerose potenzialità di impiego di questa pianta.

    Dal punto di vista nutrizionale la polpa può rappresentare un utile complemento nell'alimentazione come apporto energetico, da glucidi in particolare, e vitaminico (principalmente vitamina C e provitamina A), di un notevole quantitativo di fibra solubile ed insolubile e di minerali. Le foglie possono essere un'ottima fonte di sali minerali, soprattutto calcio, fosforo e ferro, di aminoacidi e provitamina A.

    Per quanto riguarda l'aspetto farmacologico della pianta, esistono aspetti di notevole interesse che necessitano di ulteriori sperimentazioni sull'uomo, al fine di confermare le proprietà vantate dalla medicina tradizionale.

    I prodotti del Baobab, non hanno la pretesa di essere una miracolosa panacea, ma semplicemente, come testimoniano le ricerche sino ad oggi condotte e l'uso millenario, possono contribuire a riequilibrare e ripristinare le principali funzioni dell'organismo e dell'epidermide, regalando benessere ed energia. Un quantitativo di 5 g al giorno di polpa sono utili a mantenere lo stato di benessere dell'organismo, in quanto aumenta la resistenza ai virus (come influenza ed herpes), regolarizza l'intestino, la glicemia e i valori di colesterolo ematico, dona forza, energia e resistenza, riequilibra il tono dell'umore e allevia i disturbi mestruali, antianemico, febbrifugo, antinfiammatorio. Le sue proprietà benefiche sono applicabili anche per il benessere della pelle, per contrastare gli effetti dell'invecchiamento cutaneo precoce, in virtù delle proprietà antiossidanti, emollienti, leviganti ed elasticizzati.

    http://www.erboristeriabio.com/erbe/Baobab.htm


    (acquerello di Franco Testa)

  5. #5
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    Noce moscata e Grande uccello del Paradiso

    La noce moscata e le caratteristiche fortemente aromatiche dell'olio essenziale la fanno rientrare in erboristeria a pieno titolo nella " spezieria" . Da sempre viene impiegata quale condimento aromatico per favorire la conservazione degli alimenti, come digestivo e carminativo.
    Nome comune: Noce moscata
    Francese: Muscadier (Noix de muscade}
    Inglese: Nutmeg tree (Nutmeg)
    Famiglia: Miristicaceae
    Parte utilizzata: seme (privato del guscio e dell'arillo); e arillo (Macis)

    Costituenti principali:

    •Seme o Noce moscata:
    - olio essenziale (5-15%): carburi terpenici: sabinene, alfa e beta pinene, limonene,
    scarse quantità di alcenilbenzeni (miristicina, elemicina circa 5-7%); eugenolo,
    safrolo, isoeugenolo, metileugenolo (2%); olio fisso (25-40%)
    •Macis: netta presenza di composti fenilpropanici:
    - composti fendici (deidrodiisoeugenolo...)
    - neolignani (fragransoli, miristicanoli); lignani (fragransine)
    - olio essenziale (8-13%): > carburi terpenici
    Attività principali: aromatizzanti, carminative, eupeptiche

    Impiego terapeutico: dispepsia; atonia gastrointestinale

    La noce moscata come spezia rientrava nella formulazione di polveri digestive e stimolanti, oppure, carminative unitamente a sostanze analoghe, a carbone e disinfettanti gastrointestinali. Rientra nella formulazione dell'Elixir di Garus (stomachico).

    La frazione volatile esercita, come segnala Bruneton, un effetto antiaggregante piastrinico, attività legata alla presenza, se pur scarsa, di eugenolo e isoeugenolo, molecole in grado di inibire la cicloossigenasi e la sintesi delle prostaglandine in diversi tessuti, in particolare nella mucosa del colon.

    L'attività antiaggregante dell'eugenolo è simile a quella dell'indometacina. Questa molecola è dotata anche di attività antibatteriche e, nel ratto, di proprietà inibitrici del transito e delle secrezioni intestinali.

    Il Macis, che è l'arilloide che avvolge i semi, e in particolare, l'estrazione metanolica, presenta attività antiinfiammatoria, oltre che eupeptica ed aromatica. Viene usato, per lo più, come condimento. Di colore rosso vivo allo stato fresco, diventa giallo-arancio quando viene essiccato.

    Rientra nella formulazione dell'acqua di Melissa e dell'alcolato del Fioravanti. L'essenza di Macis, aromatica e stimolante delle funzioni digestive, conosce un uso topico come odontalgico. Il burro di Noce
    moscata (sostanza grassa contenuta nella Noce moscata) trova impiego come stimolante ed irritante locale, specialmente nelle forme reumatiche. Serve come base per cerotti ed empiastri (Medicamento).

    Localmente l'essenza di Noce moscata provoca vasodilatazione ed è rubefacente. Può essere impiegata nella formulazione di creme per massaggi sportivi.

    Curiosità

    •La medicina cinese impiega la Noce moscata come stomachico e antidiarroico. La medicina ayurvedica attribuisce al Macis proprietà digestive, carminative ed espettoranti.
    •Si tratta di un albero spontaneo delle Molucche e delle Filippine, coltivato nelle isole di Celebes, Sumatra, nelle Indie Orientali, nella Guyana.
    •In virtù dell'azione stimolante la Noce moscata viene considerata afrodisiaca.



    http://www.inerboristeria.com/noce-m...-houttuyn.html


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    Grenadilla e Rupicola

    Rampicante dal bellissimo fiore (che riporta chiodi, martello e spine della passione di Cristo) che produce un frutto viola-rosato commestibile, da consumare fresco o in succhi (exotic cocktail), noto anche come passion fruit, in varietà diverse prende il nome di Maracuja o Grenadilla. Resiste discretamente al freddo, talvolta anche in esterni.

    (acquerello di Franco Testa)

  7. #7
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    Sapotilla e Tucano dal becco nero

    La sapodilla (Manilkara zapota) e' una pianta arborea appartenente alla famiglia delle Sapotaceae, originaria del Messico e prodotta anche in Thailandia, Indonesia, Filippine, Guatemala ed altre regioni tropicali dell’America centrale. E’ un albero sempreverde molto longevo che puo' raggiungere i 25 metri di altezza; le foglie sono verdi e lucide, i fiori sono molto piccoli e si formano alla loro ascella in diversi periodi durante l’anno; il frutto ha una forma arrotondata ed una lunghezza che varia dai 6 agli 8 cm.; la buccia, vellutata e di colore marrone, racchiude una polpa color salmone piuttosto consistente che puo' contenere o meno dei semi neri, lucidi e piatti non commestibili. Il sapore e' dolce e molto aromatico: ricorda il miele ed il gusto della pera e dell’albicocca insieme.

    E’ presente sul mercato tutto l’anno. La sapodilla si conserva per alcuni giorni a temperatura ambiente e si mangia al naturale dopo essere stato tagliato a meta' e privato della buccia e degli eventuali semi. Si presta bene anche alla preparazione di gustosi sorbetti, creme e macedonie.

    Per quanto riguarda le proprieta' terapeutiche, la sapodilla e' un frutto ricco di vitamina A e C (ha pertanto un forte potere antiossidante e potenzia notevolmente le difese immunitarie), di calcio e di fosforo. L’apporto calorico e' di 83 kcalorie per 100 g. di prodotto.

    Dal tronco della sapodilla si ottiene una gomma alimentare molto elastica (il famoso “chewing-gum” ideato dallo statunitense John Curtis nel 1848): nella stagione delle piogge, i cosiddetti “chicleros”, si arrampicano sugli alberi praticando sul loro tronco dei tagli a zig-zag dai quali fuoriesce un lattice gommoso (il “chicle”)che viene cosi' raccolto in recipienti posti alla loro base; questa sostanza viene sottoposta ad ebollizione fino a quando assume la consistenza desiderata per dargli quindi la forma di tavolette ed essere immessa sul mercato.

    http://www.ricetteecooking.com/view....ua_0/whoisit_1

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  8. #8
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    Argania e Gruccione

    L'Argania Spinosa detta anche albero di Argan è una pianta che cresce esclusivamente nella parte sudoccidentale del Marocco. E' una pianta usatissima dalla popolazione berbera che utilizza l'olio di Argan un po' per tutto, sia nella alimentazione quotidiana che nella medicina tradizionale.
    L'olio di Argan si ottiene dai frutti dell'Argania Spinosa, che l'UNESCO ha classificato nel 1998 come patrimonio mondiale dell'umanità.

    Nella cucina locale marocchina o nei ristoranti l'olio di Argan rappresenta un prezioso integratore di sapore e vitamine.

    Anche nella filosofia Ayurveda viene usato l'olio di Argan, in quanto dona al corpo energia e benessere.

    http://www.inerboristeria.com/argania-spinosa.html

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  9. #9
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    Bellissimi. Questi stupendi acquerelli fanno parte di un calendario di una nota ditta di erboristeria.
    Superfluo aggiungere che tale calendario fa bella mostra di sè nel mio ufficio.
    Ciao, Roberto

    (allevo parrocchetti australiani)


  10. #10
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    Bellissimi gli acquerelli +++[[[ Complimenti anche la descrizione delle piante 1--.

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