Rami Di Salice

[samurai]

Volevo sapere se bisogna fornire tali rametti in continuazione oppure ad un certo punto interrompere, noto che più ne metto nel gabbione e più la femmina continua il suo lavoro, forse ad un certo punto bisogna non fornirne più?
Grazie e ciao
Matteo da Ancona
Qualcuno sa dirmi le prossime mostre in particolare sugli agapornis.
[(]

[marco cotti]

Io ho sempre daro ai miei agapornis il salice tutto l'anno, anche in inverno (i rametti) e in primavera(gemme) perchè ha proprietà curative eccezzionali

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Proprietà medicinali

Vengono utilizzate a questo scopo le specie S. alba, S. caprea, S. purpurea, S. aurita e S. nigra

* Lo sciroppo, il decotto, il vino medicato, della polvere ricavata dall'essiccazione della corteccia di ramoscelli di 2-3 anni, ha proprietà astringenti, curativa del reumatismo cronico, antisettica e febbrifuga, utilizzata un tempo per le febbri malariche, per uso esterno il decotto viene utilizzato per irrigazioni, impacchi e bagni antireumatici
* Il decotto degli amenti fioriti raccolti in marzo-aprile ha proprietà calmanti e anafrodisiache
* Il carbone vegetale ricavato dal legno ha proprietà assorbenti e carminative

[Marco Vitalbi]

ciao
come dice marco cotti il salice ha dei grossi benefici per la salute dei nostri pappagallini....per quanto riguarda la riproduzione io fornisco il salice non appena metto il nido e tutti i giorni gli do alcuni rametti lunghi 15 massimo 20 cm e quando la femmina depone il primo uovo smetto di fornirlo perchè non è la prima volta che una femmina mi seppelisce l'uovo continuando ad imbottire il nido....ovviamente finito lo svezzamento dei piccoli rifornisco il salice per far si che la femmina possa rifare il nido e nuovamente al primo uovo smetto di fornire il salice....praticamente è sempre una ruota che gira..ah ah ah ah

[Linda Crippa]

Io lo fornisco tutte le volte che posso tutto l'anno. Smetto quando fanno le uova per poi darne ancora quando hanno ca. 20 giorni.
Tuttavia, sebbene sia una pratica usata da molti allevatori, non ho mai messo piccoli rametti, tutt'altro!..
Inserisco in tutte le gabbie di agapornis (veramente anche in quelle di lorichetti e calopsitte) mazzi di rami lunghi anche 1m.. Nel giro di 1 giorno è tutto triturato ma penso che questo li diverta moltissimo! [[==/]
Ovvio che in questi momenti in allevamento ci sono rami e foglie d'appertutto.. [[-"||^^[[-"||^^[[-"||^^

[massimo abbruzzese (articiocca)]

X LINDA

Mio padre ha appena acquistato (per me !!!!) una coppia di calopsite (almeno credo mi ha detto con il ciuffo). Le tiene in una voliera ma non ha mai aalevato pappagalli. Che consigli mi dai oltre ai rami di salice?

[Linda Crippa]

Innanzitutto ti consiglio di andare a controllare che siano davvero calopsitte! [[-"||^^
Hai visto mai che ti ha regalato una coppia di cacatua!!! .3..3.

Comunque l'alimentazione consiste in misto semi con poco girasole, pastoncino specifico, saltuariamente spighe di panico.
La gabbia però dev'essere abbastanza grande.
Pochi posatoi e un'altalena non guasta.
I rami di salice li attacco in alto in modo che loro si divertano. Non lo usano per fare il nido, lascio che ne mangino un po' e che lo triturino e poi lo tolgo. Lo uso come "passatempo"..

Chiedimi pure se hai qualche domanda in particolare.
::-°°-

[Linda Crippa]

Qualcuno sa dirmi le prossime mostre in particolare sugli agapornis.
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Qualche data ufficiosalmente si conosce già, ma non molte. Da quale regione scrivi? Potremmo essere più precisi se restringessi il campo.. .-.-

[GiGaX]

Ma si dà il salice per le sue qualità antibiotiche, vero? In effetti il salice, mi sembra nelle gemme, contiene il fantomatico acido acetilsalicilico, base della mitica Aspirina®

Consigliate di mettere a disposizione tale pianta anche ad altri psittacidi, come p.e. il mio calopsitta?

[roberto ghidini]

In effetti il salice, mi sembra nelle gemme, contiene il fantomatico acido acetilsalicilico

Se non ricordo male, dovrebbe essere sia nelle foglie che nella corteccia. ::-°°-

[Linda Crippa]

Da Internet:

Proprietà medicinali e curative

L'alto costo del chinino e dei suoi derivati per ricavare l'unico farmaco utile per combattere l'estenuante febbre provocata dalla malaria indusse la ricerca farmaceutica del secolo XIX a cercare fonti alternative di medicamenti febbrifughi. I risultati non tardarono a venire perché nel 1827 un chimico francese di nome Le Croix ricavò dalla corteccia di salice, pianta già nota in antichità per le sue proprietà antipiretiche, un glucoside amaro di nome salicina. Tale glucoside, se pur differisse dal chinino sia strutturalmente sia per l'assenza di proprietà antimalariche, aveva però la capacità di produrre un discreto effetto antipiretico accompagnato da un'azione analgesica. Qualche anno più tardi il palermitano Raffaele Piria otteneva per idrolisi della salicina una molecola che fece storia nella terapia antireumatica: l'acido salicilico. La stessa molecola fu poi ritrovata nelle foglie di Spiraea ulmaria e per successiva acetilazione di questo composto si ottenne uno dei più celebri farmaci della materia medica: l'acido acetilsalicilico, farmaco che fu definito comunemente Aspirina proprio in onore alla sua pianta d'origine.

In realtà le proprietà medicamentose del salice erano ben note fin dai tempi degli antichi ed è per questo che gli studiosi dell'ottocento si ostinarono a voler cercare in esso un medicamento antireumatico; sia la corteccia che le foglie di salice venivano infatti utilizzate in antichità per curare gli artritici, i gottosi e coloro, si diceva, che cominciavano a "diventar gobbi".

La corteccia dei giovani rami di salice contiene infatti il glucoside chiamato salicina che, sotto l'azione di un enzima di nome emulsina, si scinde, durante l'essiccamento della droga, in glucosio e saligenina, il vero principio attivo medicamentoso della pianta. Nell'organismo avviene poi la scissione dei glucosidi per dare origine ad una serie di derivati salicilici quali l'aldeide salicilica, l'acido salicilurico, il saligenolo o salicina e l'acido salicilico stesso.

E' ovvio che questi principi attivi manifestino nell'organismo una spiccata azione antipiretica, antinfiammatoria ed antidolorifica, caratteristica peculiare dei derivati salicilici tra i quali appunto l'aspirina.
E' da tenere presente inoltre che la droga ha anche un alto tenore di acido tannico per cui può essere adoperata come astringente nelle infezioni intestinali e come cicatrizzante nelle piaghe ed ulcere della pelle.