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Discussione: cattivo carattere

  1. #11
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    non credo che la soluzione sia tanto sopportare la beccata (come si fa?) quanto evitare la situazione, studiando quindi con calma le varie dinamiche ed il linguaggio del corpo(ci sono inpercettibili segnali)

  2. #12
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    vabbè non sono stata io a sottolineare

  3. #13
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    un'ultima cosa, leggendo gli articoli di risoluzione di casi come questi, spesso la risoluzione è più facile di quello che possa sembrare, bisogna però riuscire a pensare con la testa del pappagallo e non con la nostra, poi lle situazioni cambiano, ho coccolato titti di più attraverso le sbarre per 10 anni ed ora invece posso coccolarla come mi pare, ha cambiato carattere forse da quando e morta l'altra o non so.....poi so che dopo l'infanzia c'è un periodo critico in cui cambiano i rapporti (non ricordo bene) e non so quanto tempo ha sammy

  4. #14
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    Grazie amici. cercherò di fare il possibile, seguirò i vostri consigli, sono davvero demoralizzata però! devo confessarvi che ho paura di lei e molto probabilmente lei lo avverte; anche lei nn si fida più di me, ieri io mi avvicinavo e lei indietreggiava! che tristezza!!! Fino a qualche settimana fà stavamo sul divano e lei mi faceva i rigurgiti!!!! cosa è cambiato nel frattempo? Mah! Cmq ho letto anch'io qualcosa che riguardava il fatto che al momento della maturità sessuale cambiano carattere ma riguardava soprattutto i maschi mi sembra. Sammy ha 2 anni e mezzo ora, è nata nell'aprile 2008. A che età raggiungono la maturità sessuale? qualcuno sà dirmi qualcosa in merito a questa questione? grazie di tutto.

  5. #15
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    Ciao, la maturita' sessuale nei cenerini e' riportata essere raggiunta tra i 3 e i 6 anni. Mi pare un po' presto se ora ha 2 anni e mezzo, pero' puo' essere che stia maturando e per questo cambiando leggermente carattere. Pero' se, come dici, tu hai paura di lei (e lo capisco!!) e' certo che anche lei lo percepisce (come hai correttamente osservato). Coccolala attraverso le sbarre della gabbia, mostrati effettuosa e tranquilla. Se non esce dalla gabbia per qualche giorno non e' un problema, e' peggio se facendola uscire si rafforza il suo cattivo comportamento.

  6. #16
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    Quote Originariamente inviata da genova1962 Visualizza il messaggio
    Ciao, la maturita' sessuale nei cenerini e' riportata essere raggiunta tra i 3 e i 6 anni. Mi pare un po' presto se ora ha 2 anni e mezzo, pero' puo' essere che stia maturando e per questo cambiando leggermente carattere. Pero' se, come dici, tu hai paura di lei (e lo capisco!!) e' certo che anche lei lo percepisce (come hai correttamente osservato). Coccolala attraverso le sbarre della gabbia, mostrati effettuosa e tranquilla. Se non esce dalla gabbia per qualche giorno non e' un problema, e' peggio se facendola uscire si rafforza il suo cattivo comportamento.
    Grazie Genova. Apprezzo moltissimo i tuoi consigli e quelli di Titti. Apprezzo anche molto che mi siete di conforto e di aiuto senza giudicarmi, anche perchè, vi assicuro, mi colpevolizzo già abbastanza da sola!!! Oggi l'ennesimo dramma: sammy è uscita e si è fatta coccolare, poi mi ha morso un dito, io nn ho scostato la mano, ho resistito stoicamente come mi avete detto e nn ho neanche fiatato ma questa nn smetteva di mordere!!!! Anzi si accaniva sempre più e vedendo ke nn c'era alcuna reazione stringeva sempre più forte calibrando il becco progressivamente con maggior forza! La cosa è durata parecchi secondi alla fine nn mollava la presa e per il dolore le ho dato una botta! Sono scoppiata a piangere perchè nn avrei mai voluto farlo e mi dispiace immensamente per tutto ciò, io le voglio tantissimo bene e vorrei solo che lei stesse bene e fosse felice mentre invece nn mi sembra che lo sia!Scusatemi se vi sembro infantile ma qsta cosa mi sta provocando un grande dolore. Un'altra cosa sta accadendo in qsti giorni: sammy da dentro la gabbia guarda me o mia figlia gonfia le piume e contemporaneamente alza e abbassa la testa in verticale rapidamente, per favore sapete dirmi cosa significa qsto atteggiamento? Grazie x il vostro aiuto

  7. #17
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    è appunto nel periodo adolescenziale, hai una figlia e quin di dovresti sapere cosa significa
    proverò a fare un po' di copia incolla:
    IL LINGUAGGIO DEL CORPO NEI PAPPAGALLI

    Con un po' di esperienza, potrete interpretare i suoni vocali differenti del vostro pappagallo, i movimenti dell'occhio, posizione dell'ala o della testa e della posizione del corpo. Queste vi indicano lo stato di sensibilità o che cosa desidera. Questo è molto importante imparare a riconoscere soprattutto quando bisogna capire o/e addomesticare un volatile. [per saperne di più]
    Qui di seguito vi riporto alcune delle azioni e posizioni più comuni nei pappagalli e il loro significato:
    Sta fischiando o parla con vivacità

    Il pappagallo è contento e tranquillo. Questo avviene soprattutto al mattino dopo il risveglio
    Rumore sommesso come un ringhio o soffio

    Questo suono indica che il pappagallo è spaventato o arrabbiato e può beccare se vi avvicinate. Questo atteggiamento è comune soprattutto in pappagalli nervosi , disturbati o di cattura
    Apertura ali e sollevamento penne sul capo e nuca

    Il pappagallo generalmente apre le ali e soffia per intimidire un altro volatile o persona. Atteggiamento aggressivo e intimidatorio con possibile beccata.
    Rigurgito (vomito)

    Escluse le possibili cause patologiche generalmente il rigurgito degli alimenti in questi casi è un comportamento naturale per i pappagalli anche in natura per offrire in dono al partner qualche alimento o per lo svezzamento dei piccoli pullus. In un pappagallo domestico è segno che offre al suo "compagno umano" (capita anche a uno specchio o giocattolo) un dono. E' segno d'amore e di devozione. Quando il pappagallo ritmicamente inizia ad abbassare su e giù la testa, sta per rigurgitare l'alimento. Gli alimenti rigurgitati hanno sovente un odore molto simile a latte acido.
    Abbassamento capo e piumaggio sollevato sulla nuca

    Generalmente quando un pappagallo domestico e non pauroso abbassa abbassa la sua testa, osservando di traverso e con le piume sollevate sulla parte posteriore della testa, sta chiedendo delle carezze sul capo (grattatina e coccole). Tuttavia bisogna osservare bene il pappagallo perché lo stesso atteggiamento se accompagnato da scatti nervosi con il capo alzando penne coda e ali (o lieve apertura) può essere in procinto di beccare (nervosismo e intimidazione).
    Visualizzazione intero movimento corpo

    Avviene durante l'allevamento e l'accoppiamento i pappagalli realizzano dei rituali per attrarre il loro partner. Questi rituali di corteggiamento dipendono dalle specie, ma generalmente includono le ali tremolanti, la dilatazione delle pupilla e la testa che ondeggia con apertura ali e coda.
    Strofinamento becco sul legno o posatoio

    Pulizia del becco o rimozione di parti di alimenti rimaste appiccicate al becco.
    Fermo su una zampa mentre alza l'altra

    Il pappagallo avvisa che vuole spostarsi od essere preso su (braccio o mano)
    Pulizia piumaggio

    Il pappagallo passa diverso tempo dedicandono alla pulizia del piumaggio passando il becco più volte sulle penne, come nell'intento di lisciarle.
    Dilatazione pupilla occhi

    La pupilla degli occhi dilata e si restringe, significa che vi sono parecchie cose da prendere in considerazione quale : eccitazione, contentezza e gioia, avviso di intrusi, nervosismo, intimidazione, ecc.. Se si erge con il corpo mentre la pupilla dilata, dimostra che è impaurito e può beccare se avvicinato. Se il corpo invece è rilassato generalmente è uno stato di gioia ed eccitazione.
    Sbadiglio con becco completamente aperto e collo esteso

    Il pappagallo è stanco ed assonnato oppure semplice movimento per stretching o togliere qualcosa di fastidioso dalla gola
    Fermo tranquillo su una zampa sola

    Rilassato



    Con il tempo apprenderete i diversi significati nei comportamenti e atteggiamenti del pappagallo.

  8. #18
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    PERCHE' I PAPPAGALLI BECCANO ?

    Come sappiamo tutti, i pappagalli selvatici sono animali che si sono evoluti in una determinata area geografica e in un determinato habitat. Questi habitat possono essere incredibilmente vari, dai deserti più aridi alle altitudini delle Ande e dell’Himalaya, a tutte le principali foreste pluviali tropicali nel mondo. Se vogliamo sapere come tenere un pappagallo nel modo migliore, è molto utile sapere da dove origina la sua specie in natura, perché la maggior parte degli esemplari in cattività lo è da solo una o due generazioni. Perciò il primo passo è quello di stabilire da quale ambiente proviene, che si tratti di un Conuro degli altipiani del Perù o di un Senegal delle savane africane. Per capire il loro ambiente, chiedetevi quali sono le temperature massime e minime, qual’è l’umidità nelle diverse stagioni, quando piove, quanto sono lunghi i giorni e le notti nell’arco di un anno, Questi sono i fattori basilari che compongono l’ambiente fisico di un animale e che possono essere cruciali per il suo benessere. Naturalmente non possiamo replicare esattamente i loro habitat nelle nostre case o in giardino, ma una buona comprensione del loro ambiente naturale può aiutare a spiegare e a risolvere i problemi comportamentali e riproduttivi in cattività.
    Spesso i primi segni di nervosismo che vengono notati dal proprietario, sono il tentativo di fuga, le ‘ringhiate’ o altre vocalizzazioni per comunicare la paura o il disagio. A questo punto è già passata inosservata la miriade di segnali che hanno preceduto questo comportamento più evidente portando il pappagallo al limite dell’aggressione. Un altro punto importante da considerare è che la maggior parte delle informazioni disponibili sui pappagalli non incoraggiano la sensibilità. Spesso si consiglia di assumere un comportamento dominante e aggressivo nei confronti di un pappagallo, come “assicuratevi che sappia chi è il capo”, e “non fategliela passare liscia”, ecc. Generalmente si tende a voler dominare un pappagallo piuttosto che a cercare di costruire un sodalizio. L’aggressività serve solo ad aumentare le possibilità di essere beccati, perché è l’unico modo nel quale un pappagallo può esprimersi con dei padroni sicuri di se ed insensibili.
    I pappagalli beccano principalmente per questi motivi:
    Il gioco:
    Per i pappagalli, esplorare con il becco le dita di una mano o altre parti del nostro corpo e un comportamento istintivo. E il modo naturale col quale i giovani pappagalli ottengono informazioni su quello che li circonda. E responsabilità del proprietario far capire al pappagallo fino a che punto può investigare le dita o altri oggetti. Un secco No e simile al suono che farebbe un pappagallo adulto in natura per comunicare a un giovane che ha esagerato

    Aggressività territoriale:
    In natura e in cattività i pappagalli proteggono istintivamente il loro territorio. In natura un pappagallo si lega con un suo simile e proteggerà dagli intrusi il territorio dove si trova il loro nido. Anche i pappagalli in cattività si legano ad un loro simile o spesso all' uomo. Quando succede, possono difendere con aggressività il loro territorio dagli intrusi. Possono imparare facilmente che beccare e l' unico modo, o il migliore, per cacciare via delle persone dal loro territorio.


    Paura:
    Come gia detto, molti pappagalli beccano perché hanno paura di un atteggiamento troppo aggressivo. Questa e anche una reazione istintiva collegata all’istinto di sopravvivenza. Se il pappagallo si trovasse in natura, potrebbe semplicemente volare via. Tuttavia a molti pappagalli in cattività e stata negata questa capacita e beccare costituisce l’unica risorsa che hanno.


    Aggressività appresa:
    Alcuni pappagalli imparano a beccare per ottenere qualcosa che desiderano. Questa aggressività appresa può manifestarsi in molti modi. Un pappagallo potrebbe imparare che se da una beccata leggera sul braccio del suo proprietario mentre sta mangiando una ciambella, potrebbe riceverne un pezzetto per farlo smettere. Un altro pappagallo potrebbe imparare che se morde un dito del proprietario, verrà lasciato in pace sopra alla sua gabbia o su una spalla, anche se solo per il tempo necessario per essere spostato in un altro modo. Quando un pappagallo ha beccato per la prima volta una persona, potrebbe cominciare a imparare che e un buon metodo di comunicazione con gli umani. Qualsiasi comportamento che venga rafforzato ha la probabilità di essere ripetuto.


    Per evitare di essere beccati:
    Iniziate a stabilire un rapporto positivo con il vostro pappagallo. Evitate di obbligar a fare quello che non vuole. Per molte persone potrebbe essere difficile capire questo concetto, considerando che la maggior parte delle volte si consiglia di dominare il pappagallo. Inoltre, molte persone tendono ad assumere un comportamento dominante con altri animali, come i cani, o anche nei confronti di altre persone. A loro sembra che questa strategia comunicativa funzioni bene. Bisogna opporsi a questa tendenza naturale stabilendo un rapporto con il pappagallo basato sulla comunicazione. Questo è il primo passo per stabilire un rapporto paritario.
    Il proprietario deve anche sensibilizzarsi per capire il linguaggio del pappagallo. Dovrà imparare a interpretare il suo linguaggio corporeo per capire cosa gli comunica. Poi dovrà rispettare le sue scelte e permettere al pappagallo di avere un ruolo paritario nel rapporto, e non considerarlo come un oggetto. Il proprietario dovrà imparare a chiedere e non a ordinare. Dopotutto, in natura nessuno obbliga un pappagallo a fare quello che non vuole, tranne i predatori. Ce un' altra cosa che il proprietario dovrà fare per migliorare il rapporto con il suo pappagallo: accettare la responsabilità per ogni beccata. Bisogna che capisca che ogni beccata e stata o provocata o insegnata.Quando accetterà questa responsabilità inizierà capire che le cicatrici sono un segno di insensibilità non di coraggio.Questo gli permetterà di gettare le fondamenta per stabilire un buon rapporto con il proprio pappagallo.


    Tratto dalla rivista ufficiale del The World Parrot Trust
    PSITTASCENE Febraio 2002,n. 50
    di Jamie Guardi


    **********************************************
    By Liz Wilson, CVT
    Parrot Behavior Consultant

    Beccare non è “Naturale”
    E’ importante capire che i pappagalli allo stato libero raramente usano il becco quale arma di difesa contro altri pappagalli. Se necessario, il becco viene utilizzato quale protezione contro altri predatori come per esempio i serpenti o i rapaci, ma non contro altri soggetti del loro stesso gruppo.
    Nel loro ambiente naturale, in competizioni e/o in conflitti tra pappagalli, raramente arrivano a violenze fisiche, piuttosto urlano e/o usano il linguaggio del corpo (avanzando, mettendosi in posa e arruffando le piume per apparire agli altri più grandi e forti).
    Il becco viene usato per arrampicarsi, per mangiare, per giocare e per lisciarsi le penne ma non per beccare. Da tutto questo ne deriva che beccare non è un comportamento spontaneo per loro, in realtà, è considerato come uno “spostamento comportamentale”.
    I naturali comportamenti creati per la sopravvivenza nella foresta pluviale sono generalmente non applicabili ad una stanza da appartamento, così altri comportamenti prendono il sopravvento, questi sono per l’appunto i “spostamenti comportamentali”. Queste “improvvisate” reazioni non sono tutte negative, un esempio positivo potrebbe essere l’abilità del pappagallo di stringere un legame con l’essere umano in assenza di altri membri della sua stessa specie e di accettare l’uomo e chi vive con esso in quanto facenti parte dello stesso genere.

    Perché il pappagallo becca?
    La prima domanda da porsi quando ci occupiamo di un pappagallo che becca è perché lo fa – in quale circostanza questo accade? Per esperienza, i pappagalli beccano generalmente per una di queste due ragioni: sopravvivenza oppure controllo. La categoria “sopravvivenza” include gli uccelli che beccano quando sono spaventati (per esempio quando il sistema d’allarme si mette a suonare all’improvviso e il tuo pappagallo ti salta in faccia) oppure quando è ferito. Contrariamente a quel simpatico e vecchio modo di dire … molti animali NON POSSONO sentire e percepire quando tu stai cercando di aiutarli (Per esempio io stavo solo cercando di tirar via quella penna rotta ma il pappagallo mi ha beccato … non credevo!). Una leggera variazione a questo tema è il comportamento ormonale. Basti dire che, un incremento delle aggressioni è normale quando il livello ormonale si scatena – dopo tutto, guardate e prendete esempio dagli adolescenti! ( La corrispondenza che mi piace usare è quella di me stessa e il periodo della mie mestruazioni). Studiando il linguaggio del corpo degli uccelli faremo tanta strada, prevenendo gli attacchi e le dita … ed il consiglio è semplice: quando i pappagalli sono nel pieno periodo sessuale, NON ALLUNGARE LA MANO VERSO DI LORO. Lasciateli soli fino a quando si saranno calmati.

    CONTROLLARE I PROBLEMI, oppure come cambiare un simpatico pappagallo in uno che becca . Per il pappagallo beccare non è un comportamento istintivo, così è logico presupporre che il comportamento deve essere rinforzato in una certa maniera oppure non può continuare. In altre parole, se il comportamento non porta a termine qualcosa di positivo nell’esperienza del pappagallo, allora il pappagallo non può continuare in quel modo. Questo è molto importante da capire: i pappagalli in cattività sono veramente ripagati dal beccare.
    Questi sotto sono alcuni classici esempi.

    “Mettere i denti”
    I piccoli pappagalli spesso non hanno idea di cosa possa fare il loro becco, specialmente se essi sono stati allevati da soli senza altri piccoli. Durante il “periodo della messa dei denti” i piccoli imparano a mangiare e ad esplorare con il loro becco. Durante il periodo di esplorazione con il loro becco, incontrano quelle meravigliose cose chiamate da noi umani dita. Se l’uomo fa l’errore di usare le sue dita come gioco per il becco del piccolo, prima o dopo esso le beccherà. Se l’uomo risponde a questo accidentale pizzicotto sgridandolo (come, Ohhhhhhhh, non mordere!!!!!!), esso ha inavvertitamente preso il primo passo verso l’insegnamento effettivo al piccolo pappagallo di mordere. Contrariamente alla credenza umana, i pappagalli provano davvero gioia quando gli esseri umani li sgridano. Spesso i pappagalli gridano semplicemente per divertimento così è una credenza sbagliata pensare che questa “sgridata” venga percepita da loro come rimprovero. Al contrario, essi generalmente interpretano questo rimprovero come una cosa positiva. Così il piccolo pappagallo pizzicherà ancora, perché l’uomo lo ha inavvertitamente ripagato per beccare. Presto o tardi, l’esperienza del morso ferirà effettivamente l’uomo (sentimentalmente così come fisicamente) e la risposta umana diventerà qualcosa come “ tu sei un bambino cattivo, tua mamma o tua papà ti vogliono bene, come hai potuto beccare la tua mamma o tuo papà???!!??!!” Il piccolo non capisce che cosa accadrà qui, certamente - esso penserà che questo è un nuovo meraviglioso gioco.

    La presa debole
    Questo scenario accade usualmente quando un proprietario inesperto non è chiaro nei suoi segnali con il pappagallo. Per esempio, quando gli si offre una mano all’uccello per salire, il principiante spesso non è tranquillo di se stesso così il movimento della sua mano è incerto. Il pappagallo molto probabilmente è molto desideroso di salirci sopra ma come il lavoro instabile di un uomo su di una scala, esso si aggrapperà con il suo becco per essere più sicuro (in questo caso, il becco funziona come una mano). L’uomo, impaurito, tirerà via la mano lontano da esso. Ora il pappagallo è confuso!
    La prossima volta che la mano dell’uomo verrà offerta insicura, il pappagallo afferrerà la mano con il suo becco per fare presa così potrà salirci sopra – e l’uomo sobbalzerà indietro. Il piccolo pappagallo non ha idea di cosa è accaduto ma questa scena è ripetuta, l’uccello imparerà che il suo becco potrà tenere lontano le persone. Il pappagallo realmente non vuole tenere le persone lontane ma è divertente per lui sapere di tenerlo sotto controllo e questo atteggiamento accadrà ancora e ancora. Ma in questo modo e ancora una volta, il pappagallo non ha idea che ha fatto qualcosa di sbagliato.

    Avere paura = perdere il controllo
    Se l’uomo ha paura di essere beccato, esso o essa spesso inconsapevolmente si tirerà indietro quando l’uccello vorrà raggiungerlo con il suo becco. Il pappagallo ora balzerà in avanti e beccherà come un effettiva tecnica con la quale poter controllare l’essere umano e questo uccello rimarrà con questo potere così a lungo come l’uomo rimarrà impaurito da esso. Il pappagallo sente quando qualcuno è terrorizzato e prenderà vantaggio di questo in ogni momento. Se l’uomo non sarà capace di allontanare la sua paura, probabilmente non riuscirà più a prendere il controllo sull’uccello.

    Altri errori che si fanno
    Cosa ancora non devi fare? Non devi, in qualsiasi circostanza, usare violenza sul pappagallo. Se lo fai, anche se non vuoi fargli male fisicamente, tu danneggerai permanentemente la relazione con lui – così come ho detto in precedenza, la violenza non appare essere per i pappagalli un normale comportamento tenuto nel loro gruppo in natura e il tuo pappagallo davvero proprio non capirà il tuo uso di violenza contro di lui, esso non riuscirà più ad avere fiducia di te. Ci sono molti consigli antiquati e sbagliati, che vengono ancora dati a proposito nei pappagalli che beccano. Le persone spesso dicono di afferrare il becco e scrollarlo urlando NO!! Questo non funziona per due ragioni. Primo, dobbiamo renderci conto che afferrare il becco del pappagallo è considerato un gioco comportamentale tra i pappagalli. Secondo, come ho menzionato prima, ai pappagalli piace sentire le persone sbraitare ed urlare. E ancora, non va bene punire l’uccello mettendolo all’interno della sua gabbia perché con il tempo, a forza di metterlo li in punizione, esso probabilmente dimentica completamente la connessione tra il beccarti ed essere chiuso in gabbia. Ovviamente, esso non può beccarti perché lo hai rimosso dalla tua vicinanza ma non gli hai insegnato praticamente nulla all’incirca di non beccare.

    Così cosa possiamo fare?
    Gli atteggiamenti che non dobbiamo tenere sono sufficienti ma cosa allora esattamente possiamo fare? E’ abbastanza semplice. Se hai già stabilito una relazione di dominio con il tuo pappagallo, allora esso già percepisce te come capo del gruppo ed è già pronto per essere educato a salire sulla tua mano quando gli dici “su”. Se devi rimproverarlo allora devi seguire questi due consigli. Primo, fai vedere all’uccello il tuo malcontento dandogli un brutto sguardo (occhi cattivi). I pappagalli sono creature estremamente sentimentali che guardano le nostre espressioni facciali molto attentamente. Esso capirà il tuo dispiacere e il tuo malcontento se gli darai una sembianza tremendamente brutta. Dopo, metti esso a un passo dalla tua mano e ti avvicini e mentre fai questo gli dici “su” in modo molto deciso ma mai con voce alta.
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  9. #19
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    Sta fischiando o parla con vivacità


    Il pappagallo è contento e tranquillo. Questo avviene soprattutto al mattino dopo il risveglio




    Rumore sommesso come un ringhio o soffio


    Questo suono indica che il pappagallo è spaventato o arrabbiato e può beccare se vi avvicinate. Questo atteggiamento è comune soprattutto in pappagalli nervosi , disturbati o di cattura




    Apertura ali e sollevamento penne sul capo e nuca


    Il pappagallo generalmente apre le ali e soffia per intimidire un altro volatile o persona. Atteggiamento aggressivo e intimidatorio con possibile beccata.




    Rigurgito (vomito)


    Escluse le possibili cause patologiche generalmente il rigurgito degli alimenti in questi casi è un comportamento naturale per i pappagalli anche in natura per offrire in dono al partner qualche alimento o per lo svezzamento dei piccoli pullus. In un pappagallo domestico è segno che offre al suo "compagno umano" (capita anche a uno specchio o giocattolo) un dono. E' segno d'amore e di devozione. Quando il pappagallo ritmicamente inizia ad abbassare su e giù la testa, sta per rigurgitare l'alimento. Gli alimenti rigurgitati hanno sovente un odore molto simile a latte acido.




    Abbassamento capo e piumaggio sollevato sulla nuca


    Generalmente quando un pappagallo domestico e non pauroso abbassa abbassa la sua testa, osservando di traverso e con le piume sollevate sulla parte posteriore della testa, sta chiedendo delle carezze sul capo (grattatina e coccole). Tuttavia bisogna osservare bene il pappagallo perché lo stesso atteggiamento se accompagnato da scatti nervosi con il capo alzando penne coda e ali (o lieve apertura) può essere in procinto di beccare (nervosismo e intimidazione).



    Visualizzazione intero movimento corpo


    Avviene durante l'allevamento e l'accoppiamento i pappagalli realizzano dei rituali per attrarre il loro partner. Questi rituali di corteggiamento dipendono dalle specie, ma generalmente includono le ali tremolanti, la dilatazione delle pupilla e la testa che ondeggia con apertura ali e coda.




    Strofinamento becco sul legno o posatoio


    Pulizia del becco o rimozione di parti di alimenti rimaste appiccicate al becco.




    Fermo su una zampa mentre alza l'altra


    Il pappagallo avvisa che vuole spostarsi od essere preso su (braccio o mano)




    Pulizia piumaggio


    Il pappagallo passa diverso tempo dedicandono alla pulizia del piumaggio passando il becco più volte sulle penne, come nell'intento di lisciarle.




    Dilatazione pupilla occhi


    La pupilla degli occhi dilata e si restringe, significa che vi sono parecchie cose da prendere in considerazione quale : eccitazione, contentezza e gioia, avviso di intrusi, nervosismo, intimidazione, ecc.. Se si erge con il corpo mentre la pupilla dilata, dimostra che è impaurito e può beccare se avvicinato. Se il corpo invece è rilassato generalmente è uno stato di gioia ed eccitazione.




    Sbadiglio con becco completamente aperto e collo esteso


    Il pappagallo è stanco ed assonnato oppure semplice movimento per stretching o togliere qualcosa di fastidioso dalla gola




    Fermo tranquillo su una zampa sola


    Rilassato



    Un modo per capire se quando gonfia le penne è rilassato o eccitato è guardare gli occhi. Se sono a forma di mandorla (semichiusi) allora è rilassato, se sono aperti con la pupilla contratta (piccola)allora è eccitato ed è bene lasciarlo tranquillo.
    Se il pappagallo è quasi seduto sulle zampe è rilassato, se è teso sulle zampe e con le penne gonfie è in posizione di attacco.

    Devi solo osservarlo attentamente e se capisci che non gradisce non imporre le tue attenzioni.



  10. #20
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    Di seguito i punti essenziali per la comprensione del pappagallo:
    1) Il Pappagallo è una Preda
    2) Linguaggio del corpo
    SINTOMI nascosti fino all’estremo anche in cattività, come in natura, per non essere facilmente aggredito dal predatore
    STATO DI MASSIMA ATTENZIONE per poter scappare all’arrivo di un pericolo: non arrivare improvvisamente, velocemente e dall’alto con la mano o qualsiasi oggetto

    INFORMATEVI sul significato dell’atteggiamento di tutto il corpo del vostro pappagallo: solo
    così lo potrete capire e rispettare
    NON ESISTE la DOMINANZA nel pappagallo
    NON imporsi al pappagallo: NON esiste la DOMINANZA nel codice comportamentale dei
    pappagalli ed in natura non è mai stato osservato un comportamento equiparabile
    La funzione del becco
    Il becco serve al pappagallo per:
    1. NUTRIRSI
    2. SPOSTARSI
    3. PULIRSI E PULIRE IL COMPAGNO (preening/cure parentali)
    4. SCAVARE TRONCHI PER FARE IL NIDO
    5. SCORTECCIARE RAMI
    STAGIONE RIPRODUTTIVA

    POSSIBILI ALTERAZIONI DEL COMPORTAMENTO:
    1. aumentata territorialità e possibile aggressività
    2. NON imputare responsabilità al pappagallo


    La prima cosa da capire di un animale selvatico come il pappagallo è la sua natura ed il ruolo che riveste nell’habitat originale: è una preda e come tale si comporta.
    Una preda nasconderà qualsiasi sintomo possa far capire al predatore che non è in piena salute, col rischio di essere scelto come facile pasto giornaliero: dunque anche in cattività i pappagalli tenderanno a nascondere il malessere rischiando che una malattia abbia il sopravvento.
    Una preda, ancora, sarà sempre all’erta nei confronti di qualsivoglia minaccia arrivi repentinamente verso di lei (una mano per esempio) e ancor di più se dall’alto, come arriverebbe un falco in caccia.
    La seconda cosa da apprendere dei pappagalli è il vasto linguaggio del corpo che usano per esprimere intenzioni e sentimenti. La corretta interpretazione del linguaggio del corpo permette all’essere umano di comprendere il pappagallo e stabilire un’intesa con questo animale: capirne il linguaggio significa individuare i sintomi nascosti di una patologia in corso e permette di conquistare la fiducia di questi animali ottimizzandone la convivenza.
    Il terzo aspetto, di importanza fondamentale, riguarda la tendenza che l’essere umano ha, seguendo la propria natura, di stabilire delle dominanze imponendosi dunque col pappagallo come farebbe con un cane. Tutto quello che riguarda la dominanza, non ha ragione d’essere con questi animali nei quali non ne è riportata nessuna osservazione in natura. Il pappagallo è piuttosto un opportunista che tenderà a pretendere ciò che desidera, a posizionarsi dove si potrà sentire più sicuro, a difendere il proprio territorio, comportamenti questi che nulla hanno a che vedere con la dominanza e con una struttura gerarchica della società. Esistono tra i pappagalli individui dalla personalità più esuberante e maggiormente caparbi, ma sarebbe un grosso errore individuarli come dominanti. Se seguissimo questo sbagliato schema mentale, interverremmo tentando a nostra volta di dominare il pappagallo credendo che esso possa capire questo comportamento: creeremmo allora uno stato di incomprensione e stress nell’animale che ci costerà la sua fiducia, spesso molto tempo dopo, così da renderci incomprensibili alcune sue reazioni. L’unico riscontro positivo e duraturo nel tempo è possibile ottenerlo con quello che gli americani hanno chiamato il “rinforzo positivo”, in breve: premiare il pappagallo quando compie un’azione corretta. Al contrario ogni azione sgradita va semplicemente ignorata, evitando qualsiasi sgridata che servirebbe soltanto ad eccitare e/o agitare l’animale.
    Quarto aspetto da conoscere è l’uso che il pappagallo fa del becco. In questo animale il becco è il mezzo per alimentarsi, per pulirsi, per pulire il compagno (il cosiddetto “preening”) attuando così comportamenti fondamentali che si chiamano “cure parentali”, per spostarsi, per scortecciare rami, per afferrare oggetti, per dissuadere un disturbatore dall’avvicinarsi al proprio territorio solo nell’espressione di apertura del becco; mai il pappagallo in natura apre il becco come mezzo di aggressione e ferimento: questo ci deve far capire che quando beccano severamente in cattività, l’errore è stato commesso dagli esseri umani ed è loro la responsabilità. In sostanza se un pappagallo becca significa che l’essere umano ha interagito in modo scorretto spingendo l’animale a reagire in maniera esasperata. Con il rinforzo positivo ed il rispetto della volontà del pappagallo a compiere o meno un’azione si convive con un animale dolce ed inoffensivo.
    Il quinto punto da valutare riguarda un errore che l’uomo compie istintivamente: pretendere dal pappagallo l’obbedienza, cosa che questo animale non può dare perché l’obbedienza non appartiene al suo codice comportamentale, tutt’al più lo si può convincere ad esaudire una nostra richiesta. Fondamentale per questi animali è la comprensione di ciò che accade attorno a loro e data la grande intelligenza che possiedono, sono in grado di capire il significato delle parole quando vengono pronunciate in associazione ad un azione, spesso anche di usarle loro stessi. In questo modo è possibile pronunciare la parola in anticipo rispetto all’azione per venir compresi ed accettati dal pappagallo.
    Quinto punto, è considerare seriamente che qualsiasi pappagallo attraversa un periodo fisiologicamente molto delicato, quello della riproduzione. In questa fase, che normalmente dura dalla primavera all’autunno, questo animale ha manifestazioni di eccessiva possessività, territorialità e a volte aggressività, di cui non è per nulla responsabile visto che a dettarne il comportamento è l’innalzamento ormonale. In questo frangente l’essere umano deve comprendere e tollerare facendo solo più attenzione nell’interagire col pappagallo, rispettandone la volontà. Questa è una considerazione iniziale, all’acquisto di un animale selvatico, senza la quale non possiamo procedere: o accettiamo come è fatto o facciamo a meno di conviverci. Bisogna oltremodo considerare che la maturità sessuale di un pappagallo arriva in età differenti a seconda della specie d’appartenenza, che va dai 2/3 anni per un amazzone ai 5/7 per un ara di grossa taglia. Sottolineo questo punto perché possa non giungere come una sgradita sorpresa un cambio inatteso di comportamento.
    Sesto punto nella descrizione del comportamento di un pappagallo, è la gamma di atteggiamenti dettata dalla necessità che questo animale ha di vivere in compagnia come avviene allo stato libero. I pappagalli sono animali sociali che vivono in gruppi a volte molto numerosi, sicuramente con un compagno o una famiglia, come nelle prime fasi della loro vita. Questo significa che in cattività è importante che viva in compagnia e non abbandonato a sé stesso ad annoiarsi ed abbattersi in una gabbia. Il pappagallo avrà dunque bisogno di trasferire al compagno umano quella serie di comportamenti che normalmente attua coi conspecifici: sono la pulitura reciproca, il rigurgito, un repertorio di gridolini e versetti, atteggiamenti del corpo che esprimono gioia, rilassamento. La descrizione di questi comportamenti va dalla pulitura per esempio dei nostri capelli o ciglia o della nostra pelle come fanno essi stessi con le loro piume, agendo col becco delicatamente; ancora espressione di affetto incondizionato è il rigurgito, comunicando così l’intenzione di nutrire il compagno, azione questa che in natura è prioritaria per la sopravvivenza. Anche le espressioni vocali rivestono in questi animali un’importanza notevole ed accade spesso che ogni pappagallo abbia il proprio repertorio che in poco tempo impareremo a conoscere: attueranno questo comportamento quando saranno compiaciuti e soddisfatti, magari apprezzando carezze delicate e coccole da parte nostra.
    Rilassamento e compiacimento vengono anche espressi dall’arruffamento delle penne della testa, a volte di tutto il corpo, chiusura degli occhi in pieno godimento di uno stato di tranquillità, o dallo scuotimento deciso delle penne quando raggiungono una postazione in cui si sentono sicuri e possono abbandonarsi al relax. Impariamo a distinguere l’arruffamento delle penne da benessere e piacere da quello invece associato a scarsa vivacità, dovuto ad uno stato di malessere o addirittura ad una malattia. Nel secondo caso il pappagallo si presenterà poco interessato a ciò che lo circonda, poco stimolato dal cibo e cambierà abitudini, riducendo il movimento e sonnecchiando troppo rispetto al normale. La completa descrizione del linguaggio del corpo è talmente vasta che non è possibile trattarla in sede di questo articolo, ma molti sono i testi che sviluppano questo discorso, coadiuvati da immagini. La considerazione fondamentale senza la quale è impossibile procedere nell’interazione con questo animale è che ogni qualvolta si osserva uno stato di malessere o diniego da parte del pappagallo durante una nostra azione (l’appiattimento delle penne o il movimento rapido degli occhi alla ricerca di una via di fuga o addirittura l’apertura del becco a minaccia), dobbiamo abbandonare la nostra intenzione chiedendoci dove abbiamo sbagliato e trovando un metodo di avvicinamento più congeniale per il pappagallo. Non adottiamo alcun metodo coercitivo, pena il fallimento totale del rapporto. Anche se appare oltremodo scontato, non bisogna “umanizzare” o “antropizzare” il pappagallo: non addossiamo all’animale pensieri o conclusioni che sono solamente frutto di una logica umana, piuttosto cerchiamo, in qualità di specie maggiormente evoluta, di imparare il loro linguaggio e comprendere il loro modo di relazionare. I risultati non tarderanno a venire.
    Ultima osservazione: un pappagallo mal alimentato o con malattie in corso non sarà predisposto ad interazioni, dunque accertarsi sempre che l’animale sia sano e correttamente nutrito.
    Nadia Ghibaudo
    Presidente ADT
    www.associazioneitalianarecuperoanimaliselvatici.o rg/





    Paco's Parrots Farm - e.mail info@pacos.it mobile 3490823413

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