Premetto che abito a Milano a pochi chilometri dal centro, come tutti sapete in un simile contesto urbano le cornacchie grigie sono, assieme ai piccioni, gli uccelli più numerosi.
Le cornacchie in particolare sono uccelli saprofagi oltre ad essere abili e scaltri predatori sia in solitaria sia in piccoli gruppi: distruggono le covate di uccellini autoctoni o migratori, divorano pulli già nati e arrivano anche ad uccidere piccioni adulti, specie se malati o incapaci di volare.
Dopo questa piccola intro, che probabilmente avrà aumentato l'antipatia di alcuni verso queste creature (dall'aspetto non particolarmente affascinante) mi piacerebbe raccontarvi la storia di una cornacchia.
Quello che vi racconterò è accaduto durante l'estate 2015. Mi svegliai tardi una mattina, mio padre mi chiamava dalla finestra dicendomi di aver trovato in strada una cornacchia grigia adulta incapace di volare.
Curiosa di vedere di persona in che stato fosse l'animale, andai in strada e vedendo la cornacchia con un'ala un po' penzolante, la incitai a camminare verso il mio cortile piegandomi e facendo ampi gesti con le braccia. La bestiola non oppose resistenza e saltellò, intimorita, verso il prato, dove rimase ferma in mezzo ad alcuni vasi da fiore. Salii di corsa in casa e la guardai dalla finestra, era intimorita ma sembrava conoscere già il cortile. Quel giorno le lanciai vicino del macinato di carne, senza fuggire raggiunse i pezzi che divorò velocemente, una volta sazia si appisolò.
Il giorno dopo la vidi un po' più in forze, mi alzai presto la mattina e decisi di provare un approccio, mi avvicinai con del prosciutto cotto, mi vide e con mia grande sorpresa non fuggì via, ma anzi, si avvicinò e afferrò con il becco nero il pezzetto di cibo che avevo in mano.
Per la sua natura e il suo aspetto grottesco e allo stesso tempo affascinante, decisi di chiamarla Morgana, come la famosa Fata, personaggio delle leggende auritane .. un po' mi ricordava quel mondo mitologico e magico.
Nei giorni seguenti l'animale si mostrò sempre più interessato ad interagire ed io ne ero entusiasta, nulla gli vietava di andarsene, in fin dei conti il cortile è uno spazio aperto, ma ogni mattina aveva preso l'abitudine di chiamarmi alle 5 del mattino e, al sentire il suo gracchiare forte, andavo volentieri da lei, in fin dei conti era periodo di vacanze! Fu così che ogni volta che uscivo dalla porta lei mi riconosceva e gracchiava forte ed io di tutta risposta le offrivo il braccio in modo che potesse venirmi incontro e trovare un posto dove posarsi.
Quando era affamata si comportava come un pullo, mi guardava negli occhi e gracchiando apriva la bocca, in attesa di un boccone di cibo.
Magari questa nostra "amicizia" vi sembrerà strana ma a me personalmente piacque moltissimo: rimanevo affascinata quando la vedevo fare il bagno e aprire le ali al sole per sciugarsi, quando le costruì un aereoplanino di carta e la vidi inseguirlo e bloccarlo a terra con una zampa per poi strapparne dei pezzi col becco. Un animale molto forte ma anche molto intelligente, non mi ha mai ferita. Dopo un mese e mezzo si era ripresa totalmente e al verso delle altre cornacchie, ha seguito il suo istinto ed è volata via.
Se c'è una cosa che non dimenticherò mai è il modo in cui guardava il cielo, con un desiderio enorme di tornare chissà dove e impadronirsi nuovamente di quel mondo che, noi umani, non potremmo mai dominare liberi come fanno loro nel momento in cui spiccano il volo.
Io credo che dagli animali ci sia sempre da imparare.
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