Ciao a tutti. Spero mi possiate aiutare. Ho raccolto a metà dicembre una tortora dal collare in mezzo alla strada. Dovuto al grande freddo era stremata e denutrita e si è fatta prendere con facilità. L'ho tenuta a casa, non in gabbia ma libera, e l'ho nutrita con le granaglie che generalmente mangiano i colombidi (orzo, farro, mais, avena) che trovavo in consorzio ma che compravo anche al supermercato (i cereali che compro per me) con acqua fresca sempre a disposizione. In circa un mese ha ripreso a volare, e si è rinvigorita ma ho deciso di non liberarla proprio perché il freddo rigido imperversava e c'era carenza di cibo, cose che l'avrebbero portata a morte certa. Ho pianificato di liberarla questo fine settimana ma, purtroppo, l'altroieri ha cominciato a stare male. Gozzo gonfio, respirazione faticosa, saliva vischiosa. L'ho portata dal veterinario che ha diagnosticato una necrosi della lingua (dicendomi che però non è nulla di grave e che può sopravvivere senza problemi e di liberarla al più presto). Lei è molto sofferente e sono molto preoccupata. Non credo che non sia nulla di grave, da ieri ad oggi è peggiorata. Oggi ho notato che intorno al becco aveva anche del pus e il suo fiato ha un odore forte. Vorrei aggiungere che un mese fa ho salvato un piccolo di piccione (oltretutto molto bello) che oggi è pronto per volare: ali e coda sono completamente sviluppate. Hanno convissuto nello stesso spazio e vanno d'accordo. Potrebbe esserci stata trasmissione di una malattia (mangiavano i due "mangiatoie" diverse) ? Il piccione arriva da un luogo sano: è stato trovato in un piccolo paese sul lago di Ginevra; non credo che possa avere alcuna malattia. Qualcuno ha mai sperimentato un problema simile? oppure qualcuno conosce veterinari in Lombardia che sappiano come curare bene questi uccelli? Grazie mille per l'attenzione e saluti a tutti! Francesca