Vorrei vedere come si leva poi l'olio! A quel punto non resta che friggerle...
Alamanno, non arrivo a nessun punto con la ricerca, piccolo suggerimento?!
Un consiglio di un importante ornitologo italiano, professore universitario, deceduto nella prima metà del 1800.
« Modo di prender le gazze. Si mette a fior di terra un vaso largo quanto un piatto, alto quattro dita pieno di olio limpido di noce, o d'olivo [.. .] sì tosto che questi animali si accorgono di questo vaso, vannole volteggiando attorno, e vedendo in quello la propria im*magine la credono un'altra gazza, e s'avventano a quella per affrontarla, e con ciò si cacciano nell'olio, dal quale escono bensì, ma non possono volarsene via ... ».
Chi è l’autore che descrisse questo strano metodo di cattura?
Libro o rivista utilizzati,per fare il copia-incolla?
Alamanno Capecchi
Vorrei vedere come si leva poi l'olio! A quel punto non resta che friggerle...
Alamanno, non arrivo a nessun punto con la ricerca, piccolo suggerimento?!
Leo
Uccello in gabbia, o canta per amore, o canta per rabbia...
Occorre altro aiuto?
Alamanno Capecchi
Mi sa di sì, non ci arrivo...!
Leo
Uccello in gabbia, o canta per amore, o canta per rabbia...
Ho detto che occorre un'aquila per afferrare il bersaglio, è un'aquila che ha il nome dell'ornitologo:"Basta la parola!"
Alamanno Capecchi
ci provo ...Franco Andrea Bonelli
http://it.wikipedia.org/wiki/Franco_Andrea_Bonelli
dal sito GPSO.IT
http://www.gpso.it/about/franco-andr...eve-biografia/
Il contributo del Bonelli all’ornitologia.
Grande esperto di ornitologia, Franco Andrea Bonelli era in materia una grande autorità scientifica nell’Europa del suo tempo. Purtroppo a causa della sua scarsa propensione a formalizzare ufficialmente le scoperte delle sue ricerche, ad oggi portano il suo nome specie a lui dedicate da altri naturalisti.
Diverse sono le specie scoperte dal Bonelli ma non descritte come la Calandrella Calandrella brachydactyla, il Luì bianco Phylloscopus bonelli, il Fiorrancino Regulus ignicapilla o la Passera d’Italia Passer italiae; mentre altrettante sono quelle che egli determinò e studiò, ed alle quali è legato. Fù, infatti, il Bonelli a determinare per primo, su materiale inviatogli da La Marmora, lo Storno nero Sturnus unicolor, la Magnanina sarda Sylvia sarda e la Sterpazzola della Sardegna Sylvia conspicillata; mentre altre ancora erano già a sua conoscenza come ad esempio il Forapaglie castagnolo Acrocephalus melanopogon.
Vi è tuttavia una specie alla quale appare legato in modo evidente: l’Aquila di Bonelli, Aquila fasciata (Hieraetus fasciatus). Anche per quanto riguarda questa specie il Bonelli la studiò e la descrisse nei suoi appunti senza però ufficializzarla. È grazie al La Marmora ed al suo lavoro “Détermination et description des différences d’age de l’Aigle Bonelli” pubblicato nel 1834 nelle Memorie dell’Accademia delle Scienze di Torino se questa specie, insieme con il Phylloscopus bonelli, è legata in modo così evidente al grande naturalista Piemontese.
Per un approfondimento maggiore consigliamo la lettura di:
PASSERIN D’ENTREVES P. & SELLA GENTILE G., 1985
Franco Andrea Bonelli zoologo trasformista.
Studi Piemontesi XIV: 33-50.
(testo a cura di Gianfranco Alessandria)
un saluto, Sara - RAE 0033 - SV401
Adelante por los sueños que aún nos quedan
adelante por aquellos que están por venir
Esatto.Visto che messuno rispondeva, ero entrato nel forum per mettere la soluzione e i seguenti dati di riferimento.
L'aquila è l'Aquila di Bonelli Hieraaetus fasciatus (Vieillot 1822). L'ornitologo è Franco Andrea Bonelli (Cuneo1784 - Torino1830). L'autore dell' articolo "L'ornitologia di Franco Andrea Bonelli nel bicentenario della nascita", pubblicato dalla "Rivista Italiana di Ornitologia" 55 (1-2) : 41 - 60. 15 - VI - 1985, è Antonio Rolando.
Ultima modifica di Alamanno Capecchi; 09-05-11 a 10: 53
Alamanno Capecchi