Esperienza personale.
Anche in questo caso ho ben poco da dire. Il mio primo incontro “dal vivo” risale a tanti anni fa. In un giorno dell’estate del 1948 mi preparavo all’esame di embriologia su un vecchio testo stampato più di cinquant’anni prima aggiornandolo alla meglio con gli appunti presi a lezione, quando entrò nella stanza mia sorella:
“Nell’orto, tra le piante dei pomodori, c’è uno strano uccellino” disse. Presi il piccolo binocolo da teatro, in madreperla e argento, ereditato dalla nonna, e mi appostai alla finestra, dietro le persiane. Dopo poco lo vidi: era un Cardinale verde.
Appena il tempo per identificarlo, poi un gatto, sbucato all’improvviso, lo fece alzare in volo precipitosamente. In un paese vicino, in festa per la ricorrenza del Patrono, si era accampato un piccolo zoo viaggiante che aveva tra gli altri animali, come pubblicizzato sui manifesti, “ serpenti e uccelli, mai veduti, delle misteriose foreste vergini americane”
Sicuramente il piccolo fuggitivo proveniva di là. Nel 1957 ne acquistai una coppia in un negozio di Viareggio e poco dopo, a Livorno, un giovane maschio particolarmente calmo e domestico che non ebbi difficoltà a credere a quanto mi disse il rivenditore per giustificare il prezzo alto: “Questo è nato in voliera e svezzato a mano”.
Alloggiai la coppia in una piccola voliera munita di ruote, che all’inizio della cattiva stagione trasportavo al coperto nella stanza ripostiglio, e il maschio in una comoda gabbia da salotto. Li tenni per alcuni anni poi li cedei, dopo una breve contrattazione, in cambio di una magnifica coppia di Cardinale rosso.
Scriveva Michele Lessona 115 anni fa in - Storia naturale illustrata - edita da Sonzogno “Vive nell'America meridionale uno zigolo grazioso che mostra bene evidenti i caratteri della famiglia, ma si distingue subito poiché ha un ciuffo erigibile sul capo. Perciò fu detto Zigolo dal ciuffo”. Tra poco, se le cose non cambieranno, correremo il rischio di dire: viveva e di ripeterlo per migliaia e migliaia di animali e di piante. Auguriamoci che quanto scrisse Konrad Lorenz nel “ Il declino dell’Uomo” si avveri: “L’Uomo è soltanto un effimero anello nella catena delle forme viventi. Ci sono buone ragioni per pensare che egli
sia soltanto un gradino nella scala che porterà a un essere realmente umano”.
Bibliografia.
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6
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Menassé V., 1971 – Enciclopedia dell’ornicoltore – Edizioni Encia, Udine.
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Alamanno Capecchi
Alemanno Capecchi