LA PROBLEMATICA DELL’INFLUENZA AVIARIA
L’influenza aviaria rappresenta una problematica con cui dobbiamo necessariamente confrontarci: non è possibile non tenerla in considerazione, minimizzarla o semplicemente sperare che, in breve tempo, si consumi su stessa.

Quella possibilità di contagio animale-uomo che mai prima si era presentata in Italia (cosicché si poteva pensare all’ennesimo allarmismo ingiustificato) ora c’è stata. Sarà stato un caso, sarà ancora tutto da dimostrare, non sarà grave, tuttavia il fatto resta.

Il punto non è quello della pericolosità in sé della malattia, ma della diffusione della notizia presentata sotto aspetti da terrorismo psicologico.
I mass media enfatizzano la questione. Le istituzioni corrono ai ripari. Ampie frange ambientaliste chiedono soluzioni draconiane.

In tale contesto l’organizzazione delle mostre corre dei rischi non indifferenti: le prime già sono state cancellate. Gli oneri ed i danni derivanti sono facilmente immaginabili.

Non vogliamo assolutamente parlare delle mostre, la nostra opinione al riguardo è stata in più occasioni chiaramente espressa, né intendiamo affermare che la nostra posizione sia stata più lungimirante, perché verremmo subdolamente tacciati di cavalcare la tigre: le mostre sono importanti, alcune addirittura fondamentali.

Il rischio attuale è che, per correre ai ripari all’italiana maniera, tutto il nostro hobby subisca un attacco indiscriminato.

La difesa delle mostre è il primo baluardo da difendere. Ne siamo consci e non vogliamo tirarci indietro.
Oggi una mostra, domani un’altra, domani ancora tutte e poi basta allevamenti amatoriali oppure allevamenti amatoriali sottoposti a restrizioni tali da renderli pressoché impossibili per la maggioranza dei semplici appassionati.

Le premesse ci sono tutte e chi contrasta il nostro hobby ha le armi pronte: il nostro Movimento è preparato a fronteggiare le evenienze?

Obiettivamente crediamo che non lo sia abbastanza, che sia necessaria un’organizzazione maggiore, sia per tenere testa alle obiezioni, sia per rispondere compiutamente alle critiche.

Per riuscirvi con l’indispensabile serietà (senza cadere nel pressapochismo e nelle affermazioni senza costrutto, facilmente strumentalizzabili dalla parte avversa che può far leva sui millantati pericoli per la salute umana), è necessario predisporre contromisure efficaci: studi, campagne di sensibilizzazione, in altri termini una presenza atta a dimostrare che il problema è sentito e valutato in tutti i suoi aspetti.

La COM Italia e le sue componenti, la FEO, l’UIO, la FIMOV, la CONFU ed ogni altra federazione che gravita nel mondo ornitologico dovrebbero unirsi per una strategia comune, che non polverizzi le energie e le risorse ma provveda ad incanalarle verso un obiettivo nazionale e condiviso.

L’associazionismo ornitocolturale non può lasciare la propria difesa esclusivamente alle associazioni di categoria dei commercianti o dei produttori avicoli o, peggio ancora, alla benevolenza dei rappresentanti delle istituzioni (non sempre a noi favorevoli).

La FEO, con molta onestà, non è in grado di riuscirci da sola. Ma può contribuire.
Può darsi che la problematica dell’influenza aviaria si dimostri una bolla di sapone, però è ragionevole ignorarne le possibili conseguenze ovvero ipotizzare scenari non rosei ed essere pronti con le opportune contromisure?

Se qualcuno ritiene di poter correre in solitario, gli auguriamo ogni bene e confidiamo nella sua riuscita. Tuttavia ci permettiamo di ribadire che con maggiori disponibilità si possono avere maggiori speranze di successo. Senza rischio di successive recriminazioni.
Quando è a repentaglio la sopravvivenza, è necessario accantonare ogni divergenza e, dimostrando coesione, fare fronte comune.

La FEO è ben disposta ad offrire il proprio apporto. Senza contropartite.

La potenziale gravità del momento è recepita o, ancora una volta, si preferiranno particolarismi, divisioni e posizioni distinte? Certo nel caso di “vittoria” si avrà ogni plauso ma, soltanto per la possibilità di ottenere quell’aleatorio autocompiacimento, è moralmente lecito – nei confronti dell’intero Movimento – azzardare una disastrosa debacle?

Il CD FEO-ONLUS