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Discussione: Distinguere alessandrini mutati puri da ibridi con il collare

  1. #1
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    La bandiera di gridpsitta


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    Distinguere alessandrini mutati puri da ibridi con il collare

    Salve, torno ancora a stressarvi per una semplice curiosità: un mio amico ha acquistato un grande alessandrino mutazione lutino, veramente originale (se si apprezzano le mutazioni).
    Quando l'ho visto, però, mi è sembrato particolarmente piccolo di taglia, con il becco di proporzioni ridotte e con alcuni tratti caratteristici del parrocchetto dal collare.
    Perciò ho insinuato il dubbio che si trattasse di un incrocio con lo Psittacula krameri. Dopo di che mi sono chiesto: esiste un metodo sicuro per distinguere un mutato puro da un ibrido?

  2. #2
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    Un ibrido tra Psittacula krameri e Psittacula Eupatria dovrebbe presentare un equilibrato compromesso tra le caratteristiche di entrambe le specie, sempre ipotizzando che il soggetto in questione si riveli un incrocio di prima generazione.
    In tal caso, l'esemplare analizzato mostrerà una taglia compresa tra 48 e 50 cm, un becco meno possente, un cranio più bombato ed un collare meno esteso (rispetto all'alessandrino); i marchi alari caratteristici dell'eupatria, inoltre, risulteranno appena accennati.

    Riporto un'immagine dell'ibrido descritto:



    La questione più tortuosa, però, comincerà a insorgere durante il riconoscimento degli ibridi di successive generazioni: per mezzo dell'incrocio tra due specie distinte, si traferisce sull'esemplare generato circa il 50% del patrimonio genetico di ogni animale.
    Dopo tale «rimescolamento», non sarà mai più possibile ripristinare la purezza originaria: il fenotipo potrà essere riportato ai comuni livelli ancestrali attraverso una lunga ed accurata selezione, ma il genotipo rimarrà perennemente ambiguo, fino all'interrompersi di una nuova discendenza.

    Un problema piuttosto consistente (anche se non più contorto), conseguentemente, sarà rappresentato dagli «scarti» della suddetta selezione, i quali, diffondendosi tra gli appassionati del settore, favoriranno un'ulteriore fusione del patrimonio genetico delle due specie, talvolta su scala globale.
    È così che, a causa della poca lungimiranza di molti ornicoltori per nulla degni di essere definiti tali, fra non molto tempo ci ritroveremo incapaci di discernere un esemplare puro da uno «contaminato», ma soprattutto avremo smarrito una delle più preziose ricchezze caratteristiche dell'allevamento amatoriale: il valore protezionistico.
    Ultima modifica di Luca Marani; 21-05-16 a 21: 11
    Saluti,
    Luca Marani.



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  3. #3
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    Grazie, capito.
    I marchi alari ci sono anche nel lutino?

  4. #4
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    Il colore rosso, negli Psittaciformi, è causato dalla presenza di Psittacofulvina, un pigmento lipososolubile caratteristico degli Psittacidi che crea il colore in maniera chimica.
    Il fattore INO, al contrario, agisce sulle melanine, bloccando completamente la loro produzione; la Psittacina, invece, non viene alterata.

    Analiticamente, un soggetto mutato lutino presenta i marchi alari rossi ben accesi e delineati, come l'esemplare sotto riportato:



    Al contrario, quest'altro individuo presenta chiare tracce di geni tipici dello Psittacula krameri:

    Saluti,
    Luca Marani.



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  5. #5
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    Allora mi Sto arrivando! Proprio che il soggetto del mio amico si tratta di un'ibrido: nella foto che hai mostrato la differenza appare più che evidente. Provvederò subito ad informarlo!

  6. #6
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    Raccomandargli di non mettere in riproduzione il soggetto, perché metterebbe in circolazione dei geni di un soggetto ibrido.

  7. #7
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    Gli ho riferito tutto, ha detto che cercherà di restituirlo al precedente possessore.

  8. #8
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    Hai agito correttamente, evitando un'ulteriore ibridazione, ma putroppo questo fenomeno sta diventano sempre più comune!
    Ho anche visto alcuni allevatori che spacciavano ibridi verdi per una sottospecie dell'alessandrino...

  9. #9
    Cadetto del Forum
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    Cosa non farebbero per guadagnare??
    Posso capire per traslare le mutazioni (anche se è una pratica assolutamente da evitare), ma per il puro gusto di fregare la gente è davvero inaccettabile!

  10. #10
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    Putroppo gli allevatori disonesti e con scopi di lucro non sono certo una novità.
    La migliore arma che possiediamo è la divulgazione, obbiettivo per il quale ci prodighiamo di giorno in giorno qui sul forum, sforzo che condividiamo con tantissimi altri allevatori e ornitofili, ognuno secondo i propri mezzi.

    Ricordiamo sempre che il patrimonio genetico di cui disponiamo è tutt'altro che illimitato; impegnarsi per tutelare questo tesoro inestimabile non è solamente una passione, ma un dovere.
    Ultima modifica di Luca Marani; 30-05-16 a 15: 25
    Saluti,
    Luca Marani.



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