Ciao Stefys,
Come avrai potuto constatare, i kakariki presentano eccellenti abilità riproduttive, giungendo ad effettuare deposizioni superiori alle 7-8 unità e mostrando scarsi problemi di fecondità ed spiccate capacità genitoriali.
Purtroppo accade talvolta che i pulli fuoriescano dal guscio con notevole distanza temporale gli uni dagli altri, complicando il lavoro dei genitori nel nutrire uniformemente tutti i pulli.
In simili casi, è possibile ricorrere all'uso di uova in plastica, sostituite agli embrioni fecondi fino al termine della deposizione, con lo scopo di assicurarsi un'incubazione uniforme e la nascita sincronizzata dei pulli.
In alternativa, anche se tale prassi è da considerarsi notevolemente più rischiosa, potremo alleggerire il lavoro d'imbecco ricorrendo all'allevamento a mano.
È importante sottolineare che i primi giorni di vita risultano decisivi per lo sviluppo del pullo, il quale - oltre a dimostrarsi fisicamente «inetto» e di gran lunga più sensibile ad eventuali errori commettibili con l'allevamento a mano - necessiterà delle cure genitoriali per assumere robustezza e fortificare il proprio sistema immunitario
Per tale ragione, è preferibile scongiurare il decesso dei pulli più giovani, rimuovendo e nutrendo allo stecco i fratelli maggiori: solitamente basterebbe prelevare 3-4 pulli primogeniti, fornendo la possibilità agli ultimi schiusi di accrescere e stabilizzarsi senza particolare concorrenza alimentare; trascorso il periodo di una settimana, potremo re-iserire nel nido materno i pulli precedentemente imbeccati a mano (i genitori li accetteranno senza difficoltà, dando prova di incredibili abilità baliatorie) e scegliere di allevare artificialmente i soggetti più bisognosi.
Effettivamente il tuo caso appare particolare, poichè - da quanto mi pare di comprendere - la differenza d'età tra l'ultimo nasciturno e tutto il resto della nidiata rimane notevole; inoltre per alleviare la fatica dei genitori con una nidiata così numerosa, dovremo ricorrere all'allevamento a mano in misura più massiccia, imboccando un numero maggiori di pulli.
In una simile situazione, concentrare le proprie attenzioni unicamente sull'ultimo nato potrebbe rivelarsi la mossa vincente, ammettendo solo che tu abbia già avuto esperienza con l'imbeccata artificiale fin dalla tenera età degli animali.
Per completezza d'informazione è bene precisare che a quest'età il pullo necessita di 7-8 imbeccate al giorno, indicativamente alle 5:30 - 8:30 - 11:30 - 14:00 - 16:30 - 19:00 - 22:30 - 01:00, o - in linea generale - quando il gozzo si dimostrerà svuotato.
Capirai ben presto quanto può dimostrarsi impegnativa una simile prassi, senza considerare che ad ogni somministrazione alimentare saranno incrementate le possibilità di errore sistematico che, replicate per diversi giorni, potranno arrivare a nuocere alla salute del pullo.
La formulazione di un alimento adeguato corrisponde alla miscela tra 1 parte di polvere e 5 di acqua, amalgamente senza grumi e riscaldate alla temperatura standard di 38-39°.
La temperatura della camera calda, inoltre, dovrà dimostrarsi costante durante tutto l'arco del giorno, attestandosi all'incirca intorno ai 32-35 gradi, abbinata ad un tasso di umidità piuttosto elevato.
Le camere calde artigianali, nonostante possano risultare utili per alloggiare pulli di età superiore alle 3 settimane, si dimostrano del tutto inadeguate per fronteggiare l'accrescimento di soggetti neonati.
Buona fortuna