Il nuovo editoriale dal titolo ""PASSIONE ARRICCIATI "" - a disposizione gratuita dei nostri soci e simpatizzanti, nell'apposita sezione Editoriali dell’A.O.E.
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Discussione: Prima esperienza Kakariki

  1. #1
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    La bandiera di Stefys79


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    Prima esperienza Kakariki

    Mio figlio di 10 anni si è innamorato di questa spece e non ho potuto rifiutargli la richiesta dal momento che il costo era contenuto e la voliera aveva una zona vuota abbastanza grande per ospitarli.
    Si chiamano Penelope e Lewis e hanno già messo su famiglia.
    8 uova su 8 erano fecondo e tutte e 8 si sono schiuse.
    Il 7mo pullo però non ce l'ha fatta; è morto schiacciato dai fratelli e col gozzo vuoto.......oggi è nato l'8vo. L'ho controllato e il gozzo era pieno ma tempo che possano schiacciarlo....motivo per cui tra qualche ora, al mio ritorno a casa vedrò di trasferire quest'ultimo piccolo in casa con noi e allevarlo allo stecco da subito......sapendo però che è un'impresa non indifferente e quasi impossibile.
    I vostri consigli sono ben accetti naturalmente!!
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  2. #2
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    La bandiera di Luca Marani

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    Ciao Stefys,
    Come avrai potuto constatare, i kakariki presentano eccellenti abilità riproduttive, giungendo ad effettuare deposizioni superiori alle 7-8 unità e mostrando scarsi problemi di fecondità ed spiccate capacità genitoriali.
    Purtroppo accade talvolta che i pulli fuoriescano dal guscio con notevole distanza temporale gli uni dagli altri, complicando il lavoro dei genitori nel nutrire uniformemente tutti i pulli.
    In simili casi, è possibile ricorrere all'uso di uova in plastica, sostituite agli embrioni fecondi fino al termine della deposizione, con lo scopo di assicurarsi un'incubazione uniforme e la nascita sincronizzata dei pulli.
    In alternativa, anche se tale prassi è da considerarsi notevolemente più rischiosa, potremo alleggerire il lavoro d'imbecco ricorrendo all'allevamento a mano.

    È importante sottolineare che i primi giorni di vita risultano decisivi per lo sviluppo del pullo, il quale - oltre a dimostrarsi fisicamente «inetto» e di gran lunga più sensibile ad eventuali errori commettibili con l'allevamento a mano - necessiterà delle cure genitoriali per assumere robustezza e fortificare il proprio sistema immunitario
    Per tale ragione, è preferibile scongiurare il decesso dei pulli più giovani, rimuovendo e nutrendo allo stecco i fratelli maggiori: solitamente basterebbe prelevare 3-4 pulli primogeniti, fornendo la possibilità agli ultimi schiusi di accrescere e stabilizzarsi senza particolare concorrenza alimentare; trascorso il periodo di una settimana, potremo re-iserire nel nido materno i pulli precedentemente imbeccati a mano (i genitori li accetteranno senza difficoltà, dando prova di incredibili abilità baliatorie) e scegliere di allevare artificialmente i soggetti più bisognosi.

    Effettivamente il tuo caso appare particolare, poichè - da quanto mi pare di comprendere - la differenza d'età tra l'ultimo nasciturno e tutto il resto della nidiata rimane notevole; inoltre per alleviare la fatica dei genitori con una nidiata così numerosa, dovremo ricorrere all'allevamento a mano in misura più massiccia, imboccando un numero maggiori di pulli.
    In una simile situazione, concentrare le proprie attenzioni unicamente sull'ultimo nato potrebbe rivelarsi la mossa vincente, ammettendo solo che tu abbia già avuto esperienza con l'imbeccata artificiale fin dalla tenera età degli animali.

    Per completezza d'informazione è bene precisare che a quest'età il pullo necessita di 7-8 imbeccate al giorno, indicativamente alle 5:30 - 8:30 - 11:30 - 14:00 - 16:30 - 19:00 - 22:30 - 01:00, o - in linea generale - quando il gozzo si dimostrerà svuotato.
    Capirai ben presto quanto può dimostrarsi impegnativa una simile prassi, senza considerare che ad ogni somministrazione alimentare saranno incrementate le possibilità di errore sistematico che, replicate per diversi giorni, potranno arrivare a nuocere alla salute del pullo.
    La formulazione di un alimento adeguato corrisponde alla miscela tra 1 parte di polvere e 5 di acqua, amalgamente senza grumi e riscaldate alla temperatura standard di 38-39°.

    La temperatura della camera calda, inoltre, dovrà dimostrarsi costante durante tutto l'arco del giorno, attestandosi all'incirca intorno ai 32-35 gradi, abbinata ad un tasso di umidità piuttosto elevato.
    Le camere calde artigianali, nonostante possano risultare utili per alloggiare pulli di età superiore alle 3 settimane, si dimostrano del tutto inadeguate per fronteggiare l'accrescimento di soggetti neonati.

    Buona fortuna
    Saluti,
    Luca Marani.



    Il mio sito: allevamentomarani.jimdo.com

  3. #3
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    La bandiera di Stefys79


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    Grazie per le tante e ottime informazioni.
    non sono alla prima esperienza di imbecco allo stecco, ma lo feci solo con agapornis e calopsite.
    Farò tesoro di quanto letto.
    Proprio oggi in pausa pranzo ho controllato. Il più piccolo aveva il gozzo pieno e stava benone.....ma ho trovato il secondo e il quarto genito assolutamente apatici.
    Il secondo genito col gozzo completamente vuoto e non si reggeva nemmeno seduto.....sono riuscita ad alimentarlo bene, dopo le prime imbeccate e un quarto d'ora ed ha imparato ad aprire il becco e a chiedere il cibo.
    Mentre l'altro aveva il gozzo ancora con qualcosa, stava seduto ma con la testa assolutamente a ciondoloni. Sono riuscita a imbeccarlo la solo perchè apriva una fessura....nulla di più.
    Adesso ho finito un'altra imbeccata e, visti i consigli, li rimetto nel nido.
    Posso controllare tra un paio di ore la situazione?

  4. #4
    Junior Member
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    La bandiera di Stefys79


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    I due che stavano male non ce l'hanno fatta! Sono spirati ma avevano i gozzi pieni.....a questo punto deve essere stato qualcos'altro e non la fame a causarne la morte.
    Nel frattempo i tre grandi sono passati in casa con noi e stanno benissimo, mangiano e sono vivaci.
    I due più piccolissimi sono nel nido con la mamma e anche loro sono vivi e vitali con gozzo pieno.


    Spero almeno di portare allo svezzamento questi 5.

  5. #5
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    La bandiera di Luca Marani

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    Ciao Stefys,
    Talvolta risulta estremanete complesso poter fare una previsione sulla morte di esemplari neonati, poichè sono troppe le cause che potrebbero aver portato al decesso.
    Certamente, il fatto stesso che i pulli abbiano mostrato il gozzo pieno, non ci può lasciar escludere l'ipotesi di denutrizione.
    Buona fortuna con i rimanenti... e tienici aggiornati sugli sviluppi
    Saluti,
    Luca Marani.



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