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Discussione: II Papa della Louisiana - P.Eoli

  1. #1
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    II Papa della Louisiana - P.Eoli

    II Papa della Louisiana


    II Papa della Louisiana (Passerina ciris) per la stupenda bellezza del suo piumaggio è da tempo uno degli uccelli più conosciuti, non solo della vasta Famiglia degli Zigoli, ma di tutti gli esotici da gabbia e voliera.



    Tralasciando le sfumature e qualche tinta intermedia, i colori del suo mantello si dispongono nel modo seguente: testa, nuca e lati del collo blu; parti inferiori dalla gola al sottocoda, rosse; parti superiori verdi; ali e coda bruno-verdastre.
    Gli occhi sono circondati da un sottile anello di pelle nuda color rosso-arancio. I I becco è grigiastro, le zampe sono nericce. La lunghezza complessiva si aggira sui 14 centimetri.
    La femmina ha colorazione generale verde-grigiastra, più scura sulle parti superiori, più chiara e con sfumature giallicce su quelle inferiori.




    La sua area di diffusione ed il suo raggio di migrazione fanno centro proprio nello stato della Louisiana, in cui si trova anche più numeroso.



    Gli estremi circostanti, entro i quali più o meno dimora, sono: Nuovo Messico meridionale, Messico nordorientale e dal Kansas meridionale sino alla Carolina del Nord e alla Florida. Durante l'inverno migra nelle Bahamas, Indie Occidentali, Cuba, Antille, Messico e America centrale.

    In primavera il maschio, dopo la migrazione, arriva nella Louisiana e nel circostante habitat prima della femmina, annunciando la sua presenza dalle cime degli alberi, e persino dai tetti delle case, con piacevoli gorgheggi.
    Esso delimita il suo territorio a zone cespugliose, non molto fitto, spesso ai margini di boschetti, dando la preferenza a luoghi ove scorrono ruscelli, torrenti o comunque acque pulite.



    Nelle città frequenta parchi e giardini, però difficilmente vi nidifica in quanto per fare ciò predilige appartarsi in luoghi molto tranquilli.
    Il nido viene posto ad altezze che si aggirano da un metro ad un metro e mezzo dal suolo ed è costruito, in genere dalla sola femmina, con erbe e foglie tenute assieme da teneri ramoscelli e foderato con materiali soffici.
    La femmina depone 3 o 4 uova biancobluastre picchiettate di bruno-rossiccio, che cova da sola per circa 13 giorni.



    I piccoli, al cui allevamento si dedicano attivamente entrambi i genitori, crescono in fretta e già verso il decimo giorno di vita sono in grado di uscire dal nido. A tal punto la madre di solito intraprende un'altra covata, lasciando che il maschio completi l'allevamento della nidiata. In una stagione vengono portate a termine due e spesso anche tre covate.

    Per allevare i piccoli i Papa della Louisiana si avvalgono soprattutto di insetti, cui danno una caccia spietata e che reperiscono in gran parte nelle piantagioni di cotone, di cui la Louisiana e i suoi dintorni sono ricchissimi.
    Come uccelli ornamentali sono apprezzati soprattutto i maschi mentre le femmine per la loro scialba colorazione sono poco considerate tant'è che venivano importate molto raramente.



    Alle nostre latitudini il Papa della Louisiana si acclima senza eccessive difficoltà e alla vita captiva mostra di adattarsi abbastanza bene purché sia ospitato in voliera o in una gabbia molto ampia, in quanto essendo assai vivace ha assoluto bisogno di parecchio spazio a disposizione.

    Gli è anche necessaria la possibilità di fare il bagno ogni giorno, in qualsiasi stagione.
    Durante i mesi freddi, pur dimostrandosi specie robusta e resistente, è senz'altro preferibile tenerlo in un locale chiuso ove latemperatura non scenda sotto i 5 gradi.



    II miscuglio di semi adatto per il Papa della Louisiana può essere così costituito: scagliola, miglio, colza-ravizzone, avena decorticata, panico, niger, piantaggine e altri semi prativi, poco lino e poca canapa, un buon miscuglio per cardellini.
    Ad esso è indispensabile aggiungere un'alimentazione insettivora che, oltre al pastone , dovrà consistere in frequenti razioni di insetti vivi.
    La verdura e la frutta integrano efficacemente la dieta; nella prima, naturalmente, vanno compresi semi e foglie di erbe prative.
    La frutta viene beccata in quantità diverse secondo le preferenze dei vari soggetti: taluno sembra gradire solo questo cibo, qualche altro, invece, lo becca appena. Albicocche, fichi, mele, pere, ecc. si possono offrire loro secondo la stagione.



    Il Papa della Louisiana non si azzuffa con gli altri uccelli, ma solo con i maschi della propria specie cosicché nelle piccole voliere non se ne possono ospitare più di due esemplari.
    Perseguendo scopi d'allevamento, la coppia deve essere assolutamente sola; è esclusa, quindi, ogni possibilità d'ottenere la prole con il sistema della riproduzione in colonia.
    La riproduzione captiva, comunque, riesce molto difficilmente.
    Certamente le voliere piantate al naturale agevolerebbero la sua riproduzione, ma le spese e lo spazio necessario sono così grandi che difficilmente un semplice amatore si accinge ad allevarlo, sapendo, inoltre, che non vi sarà un seguito regolare di covate, come avviene con altre svariate specie.

    Talvolta è stato ibridato con la femmina del Ministro, ottenendo risultati ottimi ed immediati. In proposito un allevatore inglese riportava tra l'altro che gli era risultato più facile ottenere l'ibridazione che non I'accoppiamentoin purezzasiadel Ministro sia del Papa della Louisiana.
    Strane, misteriose incongruenze della natura che, però, se vere, meriterebbero proprio di tentare l'ibridazione, per il soffuso colore rosso e blu che avrebberogli ibridi maschi nati da un simile accoppiamento. Inutile dire che anche per l'ibridazione dei Papa occorrono ampie voliere dotate di ricca vegetazione interna.
    Veniamo, infine, alla questione dell'attenuazione dei colori del Papa della Louisiana in cattività.
    Accade, purtroppo, che questa specie, dopo qualche tempo di vitacaptiva, perda l'intensità delle proprie tinte: in particolar modo sbiadisce il bel rosso acceso delle parti inferiori. Ciò non è un fattore negativo in assoluto, ché il giallo-arancio che sostituisce la tinta originale, è pur sempre attraente e interessante; resta, comunque, per chi desidera possedere questi soggetti con il mantello originale, il problema di conservare le tinte naturali tramite un'alimentazione il più possibile amplia e variata.
    Finora tuttavia non si è giunti ad una sicura conclusione: qualche rimedio sembra sia ottenibile alloggiando i soggetti in spaziose voliere, consentendo loro l'osservanza delle norme igieniche e un'alimentazione ricca di determinate sostanze, quali quelle derivanti dalla regolare somministrazione di bacche di Ligustro, Sambuco, Sorbo, More di rovo, ecc.
    Da tempo, infine, il Papa della Louisiana ha suscitato per le sue tinte l'interesse dei canaricoltori nella speranza di ottenerne ibridi vivacemente colorati; in realtà mancano finora dati attendibili in tal senso, così come assai poco documentati e credibili permangono i numerosi successi citati da vari allevatori circa l'ibridazione del congenere Ministro con il Canarino.


    Ministro

    P.Eoli

  2. #2
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    Stupendo articolo, come sempre, molto belle anche le foto, grazie.

  3. #3
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    Grazie Marco, servizio speciale,per l'uomo speciale.Complimenti.Buon 2009,ciao Otto
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  4. #4
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    Ciao

    Ottimo articolo e foto BELLISSIME.........che fanno sognare...........
    Stefano

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    Grazie marco per i tuoi articoli ben fatto e belle foto!!!!Buon anno//[[]]
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