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Discussione: Ondulati Prima esperienza

  1. #1
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    Ondulati Prima esperienza

    Salve e buon giorno a tutti.
    Vorrei porre un quesito:
    Ho due coppie di Ondulati di cui una bellissima Cocorita che ha allevato 2 pulli suoi e 2 di un altra che haimè è morta mentre era in cova.
    I 2 suoi son più piccoli degli altri di poco ma abbastanza per avere qualche problemino di convivenza, mi spiego:
    Essendo più grandi degli altri sono invadenti e prepotenti, li ho tolti dal nido e li ho posti sul fondo della gabbia con una scatolina ed è tornata la pace, ora però è arrivato il momento di togliere, almeno per alcune ore al giorno, anche i 2 più piccoli dal nido, ma ecco che si ripresenta il problema di convivenza, in particolare non riescono a farsi imbeccare dai genitori, spintonati dagli altri che hanno già imparato a beccare alcuni semi che metto sul fondo della gabbia ma ancora vogliono essere imbeccati anche loro dai genitori.
    Mi chiedo, come fare?
    Posso toglierli dalla gabbia?
    E li metto soli o in compagnia e se si di chi?
    Visto che dei 2 + piccoli durante il giorno se ne occupa il padre e la sera nel nido la madre e dei 2 + grandi sopratutto la madre!?.
    Fino ad ora ho seguito le indicazioni trovate sulla rete ma adesso vorrei, se possibile, un parere più preciso.
    Ringraziandovi anticipatamente cordiali saluti.
    Ps.
    Posto anche le foto (leggerissime), così se volete potete aiutarmi ad identificare il sesso perchè, anche se ho letto l'articolo sul colore della cera nel forum, non mi è bastato per capirlo,
    purtroppo sono alle prime armi.
    Ciao

  2. #2
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    Una cosa importante che ha tralasciato di informare è l'età dei piccoli, in quanto uno svezzamento ottimale deve essere attuato "gradualmente" per evitare eccessivi stress ai novelli.

    Tenga conto del colore del becco (non della cera) quando questo è scuro, i piccoli devono ancora stare con i genitori, generalmente lo svezzamento si attua intorno ai 45-50 giorni, ma prima di staccarli completamente da questi ultimi, farà in modo di aiutare i medesimi a capire come nutrirsi da soli, questo mettendo qualche spiga di panico sul fondo gabbia e qualche ciotolina con i semi e pastoncino.

    I piccoli notando i genitori che andranno a beccarvi, da bravi pappagalli andranno anche loro a curiosare prendendo subito "confidenza" con la ricca varietà di alilmenti che lei andrà ad offrirgli.
    Come seconda cosa, se dispone di un separè di gabbia, lasci la coppia a occuparsi della nuova covata in metà gabbia, dall'altra parte i piccoli che di tanto in tanto verranno imbeccati dal padre che annoiato non si tirerà certo indietro nell'istintivo richiamo dell'imbeccata.

    Una volta allontanati e messi in una capiente gabbia, mettiamo sempre qualche maschio che figuri loro da "tutore", i piccoli sono molto intelligenti e impareranno prestissimo le buone abitudini, cosa mangiare e a che ora.

    Per quanto riguarda il sesso dei suoi piccoli, ho aperto un post che lei ha letto già, ma non ha ben capito la differenza in quanto forse la sua inesperienza in campo la lascia dubbioso, le spiegherò qui cercando di spiegarmi al meglio, ma sottolineando che NON è facile per un principiante, capire al volo il sesso dei piccolini, ad ogni modo la rimando a rileggere e rivedere quindi il post da me scritto, anche in un secondo tempo per non fare confusione adesso, man mano le cose cominceranno a sembrarle piu' nitidie.

    A partire da sinistra abbiamo una "femmina" opalino ala grigia, grigia; segue un'altra femmina opalino grigia, poi c'è un maschietto verde comune, seguito subito da un maschietto comune ala grigia, grigio, la foto che segue è una foto di gruppo.

    In teneressima età le femmine presentano una cera biancastra con delle sfumature azzurre, i maschietti invece hanno una cera "rosa" talvolta sfumata di bianco solo attorno alle narici, in entrambi i casi in età da nido possono (come anche no) avere delle sfumature bruno scuro quasi come fossero spruzzate da un'areografo.

    Spero di aver fugato ogni dubbio, per qualsiasi cosa, non esiti a chiedere.

    Saluti.

  3. #3
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    Buongiorno
    Innanzitutto grazie molte dell'interessamento e della risposta molto esauriente, seguirò sicuramente i suoi semplici e ragionevoli consigli.
    L'età dei piccoli è a scalare a partire da sinistra,
    la "femmina" opalino ala grigia,(le virgolette presumo siano dubbi generati dalla foto poco chiara!?) è nata l'11 dicembre scorso,
    la femmina opalino grigia, il 13,
    il maschietto verde comune, il 19
    ed il maschietto comune ala grigia, grigio il 21.

    Vedendo la taglia delle femmine, in confronto ai maschietti, ma sopratutto
    in confronto ai genitori adottivi mi sorge il dubbio che siano diversi, forse appartengono a quella razza inglese di taglia più grande, perchè già adesso sono più alti e tozzi.

    Se ci sono segni caratteristici diversi tra le due razze, osserverò meglio il padre, unico rimasto dei veri genitori, per capirlo e se riuscirò a fargli una foto la posterò nel forum.
    Grazie di nuovo e complimenti per il forum, professionale e accogliente.

    Ps
    Segnalo un comportamento curioso dei 2 ondulati adulti osservato ieri per la prima volta:

    Premetto che i due "poveretti" sono stati comprati o vinti(?) da una persona, sapete quelle gabbiette circolari con la marca Friskyes o non sò cosa, non si legge molto bene, comunque dopo comprati?, regalati ad una vecchia signora paralitica dove son rimasti tre anni senza nido e con un elastico neanche teso come posatoio perciò presumo che possono aver qualche particolare problema di stress anche se a me paiono chiassosi ma tranquilli.

    Bene, quando ieri ho immesso dentro la gabbia per la prima volta una spiga di panìco, tenendola per lo stecco, è scoppiato il pànico appunto,
    i 2 sono completamente impazziti avevano terrore della spiga, secondo me scambiandola per un rettile, o tentato in diversi modi a infiltrarla nella gabbia ma niente tanto che alla fine ho dovuto tagliarla a pezzi più piccoli per fargliela accettare e sono rimasti guardinghi e sospettosi per molto tempo dopo.
    Non avendo mai visto SICURAMENTE dei rettili, ho pensato ad un terrore ancestrale, come anche in noi umani lo evocano rettili ragni etc. ma è solo una spiegazione superficiale da ignorante in Psittaciformi.
    Qualcuno ha notato o conosce comportamenti simili a questo?

  4. #4
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    La ringrazio innanzittuto dei complimenti, che certamente andranno a tutto lo staff di A.O.E. e tutti coloro che aiutano ogni giorno condividendo le loro esperienze per aiutare chi ancora è agli inizi e non.

    Riprendendo in mano il suo argomento, ovvero riferito alle paure ataviche degli ondulati, è possibile che sia come ha detto lei o non avendo visto mai una spiga di panico la loro reazione possa esser stata un pò troppo paurosa, questo poteva anche succedere con una semplice molletta, in quanto quell'oggeto estraneo può anche provocare della "diffidenza".
    Inserisca sempre "le novita'" al mattino, di modo tale che gli ondulati avranno tutto il giorno per prendere confidenza e abituarsi al nuovo oggetto o alimento; così non rischierà di farli dormire tormentati! Di notte infatti colti dallo spavento potrebbero svolazzare violentemente all'interno della gabbia ferendosi (talvolta anche mortalmente).

    Leggo inoltre che questi ondulati stanno (o stavano, non saprei) in una gabbia di quelle tonde, ecco se dovessero ancora risiedere in una gabbia del genere, la butti immediatamente, in quanto una gabbia così è deleteria per la salute dell'ondulato e di qualsiasi uccellino, non permette a quest'ulltimo di spiccare brevi voli, gabbie del genere dovrebbero essere bandite!

    P.S. Non mi sembrano assolutamente dei soggetti inglesi, anzi, piu' che altro delle tenere cocoritine.

    Saluti

  5. #5
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    Salve
    Son bastati pochi giorni ed il panìco non fà più paura, anzi.

    Son contento che non siano inglesi(Dio stram.... parafrasando) e che siano solo ben cresciuti, questo vuol dire che un occhio esperto può riconoscerli anche da piccoli.

    La gabbia in questione mi pareva un pò troppo poco indicata per degli animali, figurarsi poi per degli alati, perciò l'ho riposta subito e gli ho costruito una gabbia con degli scarti di alluminio di una serra che mi erano avanzati ed un po di rete, misure: larghezza cm 100 - profondità 70 - altezza 100 ed una più piccola per la metà, per la cova, ora a questo proposito vorrei fare una domanda, però forse per la praticità del forum si dovrebbe aprire un' altra discussione, se cosi fosse credo possa farlo lei od un altro moderatore del forum.

    La domanda è questa: Vorrei costruirgli una voliera per farli stare meglio, anche se una prigione pur grande rimane sempre una prigione, però abito in Toscana a 450 m slm e quì si arriva anche a -10 g in inverno con neve e gelo, adesso per esempio li tengo nella gabbia vicino al camino e lo gradiscono molto;
    Ho letto quà e là molti racconti tra loro discordanti, anche che alcuni tengono la gabbia in terrazza in inverno perfino a Milano...?! ma io Milano in inverno me la ricordo molto fredda e umida (una tortura). Devo crederci?
    Per ora non ci ho creduto e ai primi di Novembre, quando cominciava il freddo, li ho messi in casa.
    Ho pure letto che soffrono molto le correnti d'aria fredda, e quelle si possono evitare ma anche se la voliera la faccio appoggiata ad un muro ad est e magari completamente chiudibile, in inverno senza riscaldamento possiamo arrivare a +1, mah..., io ho molti animali domestici che resistono bene ma non sono esotici perciò non so come comportarmi, lei che ne pensa resisterebbero a 3 mesi di freddo di questo tipo?
    Grazie molte e a presto
    Ps
    Mi piacerebbe tanto più della voliera poterli tenere liberi, liberi di volare di vivere ed anche di morire, in proposito avrei un vecchio fienile a tre piani con in cima la piccionaia che farebbe all'uopo e penso anche che pur liberi non si allontanerebbero molto, quì il posto non manca, il primo vicino di casa ce l'ho a 5 km, non ci sono macchine o altri pericoli, a parte i tipici predatori di campagna, ma questa storia del freddo mi sà che è un problema.

  6. #6
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    Ciao beato te che vivi in un posto del genere anzi al piu presto posta delle foto.................per quanto riguarda la voliera certamente la puoi costruire all'esterno le coco non soffrono il freddo,devi solo riparare l'eventuale voliera al limite con dei fogli di pexiglass su di un lato per il vento......se vedi nel forum ci sono altri allevatori che hanno voliere esterne e gli uccelli stanno benissimo............
    PAOLO PINTO.06HT
    A.O.C.F.ASSOCIAZIONE CAMPANIA FELIX..R.N.A06 HT


  7. #7
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    Ottima idea quella della voliera, come ha ben detto paolo riparala d'inverno con dei fogli di plastica, orientandola in modo tale da non essere al centro di correnti d'aria.

    Cattiva idea invece quella di avvicinarli al camino convinti che possano sentir freddo! (sconsiglio)

  8. #8
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    Quote Originariamente inviata da BrotherSister Visualizza il messaggio
    Salve
    Son bastati pochi giorni ed il panìco non fà più paura, anzi.

    Son contento che non siano inglesi(Dio stram.... parafrasando) e che siano solo ben cresciuti, questo vuol dire che un occhio esperto può riconoscerli anche da piccoli.

    La gabbia in questione mi pareva un pò troppo poco indicata per degli animali, figurarsi poi per degli alati, perciò l'ho riposta subito e gli ho costruito una gabbia con degli scarti di alluminio di una serra che mi erano avanzati ed un po di rete, misure: larghezza cm 100 - profondità 70 - altezza 100 ed una più piccola per la metà, per la cova, ora a questo proposito vorrei fare una domanda, però forse per la praticità del forum si dovrebbe aprire un' altra discussione, se cosi fosse credo possa farlo lei od un altro moderatore del forum.

    La domanda è questa: Vorrei costruirgli una voliera per farli stare meglio, anche se una prigione pur grande rimane sempre una prigione, però abito in Toscana a 450 m slm e quì si arriva anche a -10 g in inverno con neve e gelo, adesso per esempio li tengo nella gabbia vicino al camino e lo gradiscono molto;
    Ho letto quà e là molti racconti tra loro discordanti, anche che alcuni tengono la gabbia in terrazza in inverno perfino a Milano...?! ma io Milano in inverno me la ricordo molto fredda e umida (una tortura). Devo crederci?
    Per ora non ci ho creduto e ai primi di Novembre, quando cominciava il freddo, li ho messi in casa.
    Ho pure letto che soffrono molto le correnti d'aria fredda, e quelle si possono evitare ma anche se la voliera la faccio appoggiata ad un muro ad est e magari completamente chiudibile, in inverno senza riscaldamento possiamo arrivare a +1, mah..., io ho molti animali domestici che resistono bene ma non sono esotici perciò non so come comportarmi, lei che ne pensa resisterebbero a 3 mesi di freddo di questo tipo?
    Grazie molte e a presto
    Ps
    Mi piacerebbe tanto più della voliera poterli tenere liberi, liberi di volare di vivere ed anche di morire, in proposito avrei un vecchio fienile a tre piani con in cima la piccionaia che farebbe all'uopo e penso anche che pur liberi non si allontanerebbero molto, quì il posto non manca, il primo vicino di casa ce l'ho a 5 km, non ci sono macchine o altri pericoli, a parte i tipici predatori di campagna, ma questa storia del freddo mi sà che è un problema.

    Le cocorite sono stati i primi pappagallini che ho riprodotto, negli ormai lontani anni '80.
    Li tenevo in voliera all'aperto, tutto l'anno, e non hanno mai sofferto nè il freddo nè il caldo. Ti parlo però di soggetti rustici, non selezionati per le mostre, come ci sono in giro adesso. Come unico accorgimento in inverno, la voliera aveva la protezione su tre dei quattro lati, in modo che non fosse attraversata dal vento.
    Pensa che nella mia inesperienza, durante il primo inverno, pensando che avessero freddo gli ho messo i nidi, credendo li usassaro per andarsi a riparare. Invece mi hanno fatto una covata, perchè le cocorite non sono sensibili al fotoperiodo, ma riproducono appena c'è abbondanza di cibo (sono originarie dei deserti australiani e appena c'è qualche pioggia, indipendentemente dalla stagione, iniziano a nidificare perchè ci saranno un po' di erbe e un po' di semi). In voliera, invece, c'è sempre abbondanza di cibo...
    Lo covata è andata bene e sono nati e tre piccoli (era gennaio) tutti svezzati.

    Infine ti sconsiglio l'allevamento in libertà, perchè se rinselvatichiscono posso andare ad inquinare e a modificare l'ecosistema.
    Se vuoi vederli volare liberi, purtroppo non c'è altra soluzione che andare in Australia.
    Ciao, Roberto

    (allevo parrocchetti australiani)


  9. #9
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    Ma è bellissimo l'amore che traspare da quel che scrivi per i tuoi ondulati!
    Vivi in un posto stupendo e quoto gli altri, ti assicuro che qui in Piemonti molti amici allevano le cocorite in voliere esterne (anche l'allevatore dove presi le mie) e sono belle sane e robuste. La voliera come ti han consigliato deve essere schermata per le correnti d'aria, qui ho visto usano o nylono o plexiglass...e quando anche a me mi dissero che le coco covavamo in pieno inverno rimasi stupita!
    Ti assicuro che spesso stanno meglio fuori che in casa col riscaldamento..le mie ne han sempre una e non hanno le piume belle e lucide come quelle che ho giù in tavernetta senza riscaldamento.



    Bergo Luisa
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    C'est le temps que tu as perdu pour ta rose qui fait ta rose si importante.
    (È il tempo che hai speso per la tua rosa che rende la tua rosa così importante)

  10. #10
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    Quote Originariamente inviata da Davide Occhipinti Visualizza il messaggio
    Cattiva idea invece quella di avvicinarli al camino convinti che possano sentir freddo! (sconsiglio)
    Attenzione ai fumi sprigionati dal legno,alcuni,potrebbero risultare tossici,in più avvicinandoli ad una fonte di calore come il caminetto,puoi incappare in altri due problemi per le tue coco;cioè,le polveri della cenere,sono molto leggere,e quindi possono essere respirate dalle coco,causando molti problemi di respirazione;e l'altro problema,potrebbe essere la mancanza d'ossigeno e della giusta umidità,cose molto importanti,che vengono a mancare con la combustione...........pensaci.
    LA LIBERTA' DI FARE QUELLO CHE DICE IL CUORE,SENZA IMPEDIMENTI O COSTRIZIONI E' UNA DELLE PRIORITA' DELLA VITA.


    R.A.E. 0018 / A.O.E. SV 615

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