Tramite questo piccolo scritto vorrei condividere con tutti gli utenti del Forum alcuni aspetti dell’allevamento del Becco d’Argento che derivano dai miei 2 anni di esperienza con questo piccolo astrilide originario dell'Africa settentrionale.

Rispetto alla colorazione ancestrale oramai sono state fissate parecchie mutazioni, che insieme al piacevole canto, lo hanno reso un uccellino più grazioso da tenere in allevamento. Nel dettaglio abbiamo: Bruno (sesso-legata), Opale (recessiva), Pastello recessivo (recessiva), Grigio (recessiva), Ventre scuro (recessiva), Agata (sesso-legata), Ino (sesso-legata).

Il riconoscimento dei sessi presenta gli stessi problemi dei PDG, bisogna cioè osservare i soggetti singolarmente per individuare chi canta, canto più lieve di quello dei passeri, ma che al contrario di questo presenta delle note molto più gradevoli da ascoltare rendendolo, a mio dire, l’esotico col canto più piacevole insieme a quello del cugino asiatico Becco di Piombo.

Nonostante si legga nel web che questa specie si riproduca anche in piccole gabbie ed allevi la propria prole in purezza con successo, tanto da essere pure usata come balia, purtroppo nella mia esperienza personale (forse a causa del luogo di allevamento, un box in alluminio sito in balcone), non tutti i soggetti si comportano in tale ammirevole maniera.

La stagione passata sulle mie 4 coppie solo una ha allevato in purezza (in maniera eccellente), le altre 3 mi hanno invece dato non pochi problemi (cove abbandonate dopo 10 giorni o pulli non imbeccati e abbandonati).
Anche a livello di nidificazione, nessuna delle 4 coppie, pur deponendo in qualsiasi tipo di nido gli abbia io proposto (per canarini, a cassetta per esotici, nidi profondi in legno ed in plastica), ha realizzato un nido degno di tale nome, motivo per cui ho sempre dovuto risistemare da zero il tutto per creare un imbottitura decente.

Prima di parlare della riproduzione vorrei aggiungere qualche altra nota su questo uccellino:
- nelle mie femmine non ho mai riscontrato problemi di ritenzione d’uovo;
- non gradiscono molto le verdure e la frutta;
- i soggetti raggiungono la maturità sessuale abbastanza presto (5-6 mesi);
- si tratta di animali robusti che si adattano bene alle varie condizioni ambientali;
- maschi e femmine convivono bene insieme anche in piccole comunità, e al massimo si assisterà a qualche piccola scaramuccia senza mai vedere una piuma tirata o un qualcosa di rischioso per la salute degli uccelli medesimi;
- l’ibridazione più facile avviene coi PDG e genera degli ibridi maschi con potenzialità canore notevoli ma di scarsa resa estetica;
- depongono una marea di uova alla maniera dei Diamanti Mandarino, e quindi per evitare di spossare troppo i riproduttori bisogna dare un freno a tali deposizioni togliendo i nidi dopo massimo 4 covate;
- le uova sono molto simili a quelle dei PDG, leggermente più allungate e rosa, e la schiusa rispetta più o meno i tempi dei Passeri;
- è un uccello che tollera poco la presenza della mano dell’allevatore dentro la gabbia, con voli nervosi e grosso rischio di fughe.

Allora, veniamo al dunque: quando e perché usare la Balie.
Nella mia esperienza la coppia incomincia a covare dopo avere deposto il 3°- 4° uovo, solitamente covano un soggetto per volta, ma rimangono costantemente seduti solo al termine della deposizione, …e qui vengono i primi problemi… ho notato infatti che se non si sentono sicuri o se disturbati abbandonano facilmente le uova. Risulta utile a proposito toccare la gabbia il meno possibile ed eventualmente schermare la parte frontale da cui accede l’allevatore (i soggetti infatti si fiondano fuori dal nido immediatamente al minimo rumore).
Alcune delle mie coppie arrivano a covare bene e fanno nascere i piccoli ….ma poi non li nutrono…, ho provato più volte con le stesse coppie a ripetere l’esperienza della nascita cambiando tutte le possibili variabili (nido, esposizione, alimentazione, ecc.), ma se non ne vogliono sapere di imbeccare non c’è niente da fare!

In alcune situazioni risulta allora necessario ricorrere ai PDG, …ma la nota dolente è proprio come affrontare la nascita di questi esotici con le balie, in quanto i PDG hanno grosse difficoltà nel far crescere i pulletti, e questo secondo la mia esperienza per vari motivi:
1°) La bocca dei BDA appena nati è enorme ma non presenta alcuna particolare stimolazione visiva (..per essere chiari tipo quella dei GOULD o dei DM), motivo per cui non incoraggia tanto l’imbecco o addirittura spaventa i Passeri che più di una volta mi hanno gettato i piccoli fuori dal nido;
2°) I giovani BDA richiedono per almeno i primi 10 giorno una notevole integrazione proteica (la bocca grande è proprio uguale a quella degli insettivori), ma i PDG se non sono abituati per tempo non mangiano volentieri vermetti o particolari pastoncini;
3°) I BDA aprono la loro bocca enorme ma non hanno l’insistenza e la chiassosità di altri esotici, per cui i loro gozzi non si riempiono mai a dovere.
Cosa mi ha insegnato allora la mia esperienza:
1° - Provare sempre la purezza per almeno 2 nidiate per essere certi che la coppia non allevi (questo in virtù della difficoltà di farli baliare);
2° - Nonostante si legga in alcuni siti che sarebbe meglio usare balie giovani che non abbiano mai allevato i loro figli, la mia sperimentazione mi dice invece che più esperienza hanno le balie e meglio è! Gli abbandoni li ho infatti sempre avuti da coppie giovani e mai da coppie stabili di almeno 2 anni, ho pure provato a mettere un PDG maschio esperto con una PDG femmina giovane, notando che nutriva i pulli solo il maschio adulto mentre la femmina si limitava esclusivamente a riscaldarli;
3° - I passeri che dovranno baliare i BDA dovranno essere per tempo abituati a mangiare Gamberetti esiccati, Uovo sodo, Pastoncino proteico a cui va aggiunto del paté per insettivori. Tali alimenti nei primi giorni di vita dei BDA vanno forniti tutti i giorni freschi. La scarsa integrazione proteica causerà scarsa crescita dei pulli che rimarranno rachitici e probabilmente moriranno nell’arco dei primi 30 giorni di vita;
4° - Quando si fanno baliare i BDA la nidiata deve essere composta solo da questa specie in quanto il maggior stimolo determinato da altre specie (DM, PDG, GOULD) causerà l’abbandono certo dei piccoli BDA che non verranno quasi mai nutriti andando incontro a morte sicura;
5° - I Diamanti Mandarini non sono buone balie con questo esotico;
6° – Più sono i pulli di BDA nel nido (l’ideale sarebbe almeno 3) è maggiori sono le possibilità che la nidiata cresca a dovere;
7° - Dopo una settimana circa, verificando la crescita dei BDA, si è quasi sempre in grado di prevedere se il tutto andrà a buon fine o se ci saranno risultati nefasti;
8° - I giovani BDA raggiungono l’autonomia molto presto (25-35 giorni) ma se non si è sicuri sulla loro adeguata autonomia non bisogna separarli dai genitori prima dei 40 giorni.

Spero di non avervi annoiato, ma ho scritto tutto questo al solo scopo di portare a tutti la mia esperienza nella speranza che possa risultare utile ad altri appassionati che vogliono avvicinarsi a questo affascinante esotico, senza naturalmente avere la pretesa che ciò che è successo a me vada come regola per tutti.
P.S. Ovviamente per chi ha coppie che allevano in purezza il problema balie non esiste, i pulli di BDA presenteranno sempre un gozzo stracolmo e cresceranno alla velocità della luce.