Il mondo è pieno di ladri… perché prendersela con le gazze?
Gentili amici del forum, sto scrivendo questa lettera con l’intento di sensibilizzare il più possibile tutti voi su uno dei temi più controversi e discussi negli ultimi decenni. Come è noto, la responsabilità sui danni causati dall’attività predatoria sulla riproduzione di uccelli di piccola taglia è strettamente connessa alla presenza, nel nostro territorio nazionale, di un numero cospicuo di corvidi (corvi, cornacchie e gazze). Le riviste di settore mostrano come le 80.000 coppie di gazze, indisturbate, presenti in Abruzzo siano repentinamente lievitate fino a raggiungere numeri spaventosi. Tale aumento ha inciso notevolmente nel nostro microecosistema tant’é che stiamo assistendo ad una vera e propria rarefazione di piccoli volatili come i verzellini, fanelli, verdoni, fringuelli, cardellini etc.
Sulle dinamiche delle popolazioni avicole selvatiche molti esperti, assumendo le vesti di veri e propri avvocati del diavolo, hanno sdrammatizzato, nel tentativo di illustrare l’ingente impatto predatorio dei corvidi, sostenendo che la situazione non è poi così allarmante.
Intanto, mentre le gazze sono dappertutto nessuno sembra preoccuparsi del problema: “Allarme Gazze ladre”. Al contrario, su di loro spuntano paladini da ogni angolo pronti a fare guerra a quanti come me cercano una soluzione pacifica.
Non pretendo di screditare le tesi e i pareri degli esperti del settore o degli illustri ecologisti che sicuramente avranno argomenti fondati a sostegno di questa vera e propria accusa (ovviamente contro le gazze), ma vorrei cercare di condividere con voi (amatori e allevatori) le soluzioni, seppur drastiche, che questo elegantissimo e intelligentissimo esemplare ci costringerà a vagliare.
Non si può assistere tutti i giorni, tutti gli anni, da decenni ad una vera e propria persecuzione sistematica di tutte le piccole creature del territorio. Proprio in questo periodo (marzo-luglio) si apre per le gazze la stagione della caccia, purtroppo senza obbligo per quest’ultime del tesserino venatorio. Assistere ad una carneficina fatta di cadaverini implumi non è un bello spettacolo da regalare a gente come noi che ama allevare, ma soprattutto proteggere gli animali.
Le gazze sono dei veri e propri “sciacalli del cielo”, pattugliano con rotte lineari le zone più appetibili, come giardini e agglomerati di case di campagna, volando all’altezza giusta senza rischiare i letali pallini dei cacciatori. Avvistano, fotografano e registrano movimenti, suoni, rumori, abitudini, per poi agire. Si mobilitano per delle vere e proprie spedizioni punitive ai danni dei nostri piccoli e indifesi pullus. Chi li ha classificati predatori questi sanguinari spazzini?
Sarei un ipocrita se dicessi che non è mia intenzione suscitare le più disparate reazioni sull’argomento in questione; tuttavia, scatenare una persecuzione contro le gazze e le grigie cornacchie (anche se infastidiscono a chiazze il nostro territorio) non è la soluzione prospettabile ad avviso di chi scrive. Di certo bisogna fare qualcosa: quello che vent’anni fa era un problema degli altri, oggi è diventato il problema di tutti ed in particolar modo dei nostri piccoli e vulnerabili volatili.
Credo che nel nostro ecosistema sempre più fragile e malato, hanno qualche diritto di esistere e continuare a vivere anche le piccole e amabili creature che vorremmo continuare ad allevare e proteggere da questi pseudo-predatori senza scrupoli.
Avevo fotografato proprio ieri un nido di verzellini nel giardino di casa e avevo postato le relative foto proprio nel forum dell’Associazione Ornitologica Europea. Oggi mi giunge notizia che la nidiata è stata completamente sterminata. I piccoli erano al decimo giorno d’età e sarebbero volati tra non molto. Inutile nascondere la rabbia che abbiamo provato di fronte allo scempio. Il nido era troppo visibile e già da qualche giorno con mio padre maturavamo l’idea di sorvegliare il più possibile la zona dove quest’ultimo era ubicato. Affidare i piccoli ad una balia di canarina e salvarli o lasciarsi guidare dalle leggi della natura? Avrei infranto la legge se avessi sottratto alla natura quei verzellini rilegandoli in una gabbia. Daltronde in voliera ho una coppia di verzellini che sta allevando discretamente 3 pulli. Non ne vedevo la necessità. Ogni giorno veri e propri commandi guidati da eleganti Generali di un vero e proprio esercito affamato lascia dietro di se una scia di odio e di sangue predando intere nidiate di fringillidi e piccoli mammiferi.
Questi non sono rapaci (cacciatori-predatori) che in quanto tali, meritevoli di ammirazione e di tutela legislativa, ma veri e propri “sciacalli del cielo”: spazzini che si fiondano sulle carcasse di animali morti onde spolparne le viscere, nelle pattumiere, nei pollai, nelle discariche e soprattutto nei nostri giardini aspettando il momento propizio per setacciare e all’occorrenza mettere al segno l’ennesimo colpo.
Spero che gli organi preposti si attivino al più presto e che a breve qualcuno prenda in mano le redini affinché si attui una politica venatoria idonea al ripristino del nostro ecosistema.
Antonino Rallo.